Campioni di buon senso

Crescere e continuare a crescere. È tutto qui, in una formula che somiglia a un mantra, l’orizzonte futuro di Lameplast Group, realtà di spicco nel panorama europeo per la produzione e il riempimento di contenitori in plastica destinati all’industria farmaceutica e cosmetica. E i dati lo confermano: +25% il fatturato nel 2013, con una quota all’export che supera il 40%.

Che bella azienda! Tutte le volte che torno in Lameplast/COC resto sorpreso; c’è sempre qualcosa di nuovo, di diverso, prova provata di come le stesse persone - in primis il presidente e cofondatore Gianni Ferrari - dimostrano di saper affrontare le cose in modo intelligente, efficace, con una “semplicità” e concretezza che ha il sapore della nostra antica cultura contadina.
La stessa forza di volontà, la stessa fiducia nel futuro che, ai giorni nostri, ha aiutato Lameplast Group a superare eventi come il terremoto del 2012: una calamità che, anche a Novi di Modena, ha distrutto non solo torri, castelli e case ma anche capannoni, magazzini e officine.
«I nostri stabilimenti hanno riportato danni significativi - ricorda al proposito Ferrari - e per fortuna eravamo assicurati. Ma ora posso anche dire che siamo stati molto bravi a riattivare la produzione in poco tempo e a lavorare, per due mesi, con gli uffici in container allestiti nei piazzali della fabbrica, alle prese con la terra che continuava a tremare. Abbiamo anticipato i tempi e oggi abbiamo ultimato tutti gli interventi di consolidamento e messa a norma dei due stabilimenti e ricostruito ex-novo la struttura in cui realizziamo gli stampi».
Pratica di puro buon senso, si potrebbe dire, se questo non suonasse come lo svilimento di quello che è anche impegno verso il territorio, portato avanti con determinazione, passione e spirito di sacrificio.

Guardare avanti
È proprio questo spirito positivo il motore di quella spinta che, da sempre, muove lo sviluppo dell’azienda.
I risultati, d’altronde, sono di per sé densi di significato, fanno nascere speranze e risollevano gli animi se messi in rapporto con le lentezze e le difficoltà che imbrigliano gran parte del nostro sistema industriale.
«Vogliamo ancora migliorare - precisa Ferrari - per essere sempre più la struttura di riferimento per le aziende internazionali del settore farmaceutico e cosmetico».
Il che significa, sul piano pratico e organizzativo, che Lameplast Group amplierà ulteriormente l’offerta: non solo la produzione di contenitori, compresa l’esecuzione degli stampi, dei prototipi e dei campioni (Lameplast), ma anche il servizio di produzione e riempimento conto terzi, nonché di sviluppo e ricerca di prodotti parafarmaceutici (COC Farmaceutici), la fornitura di macchine per il riempimento monodose (Pentafill) e, in generale, la consulenza globale per quanto riguarda la registrazione dei farmaci e quant’altro possa essere necessario a consolidare la collaborazione con i clienti… E conquistarne di nuovi, ovviamente.

Gli sviluppi del business
«Il mercato ci chiede innovazione, competenza e certezze: e proprio su questi presupposti siamo cresciuti e stiamo costruendo il futuro delle realtà che compongono il Gruppo».  
In particolare, se fino a oggi COC Farmaceutici ha prodotto in prevalenza sulla base di formulazioni fornite dal cliente, in prospettiva intende agire a più ampio raggio: sviluppare dispositivi medici su richiesta, ma anche proporsi come fornitore unico in grado di orientare le strategie dei partner, sostenendoli con soluzioni innovative in grado di imporsi all’attenzione dei mercati. «In altri termini - interviene ancora Ferrari - stiamo lavorando alla Ricerca e Sviluppo di nuovi prodotti e contenitori, soprattutto nel segmento oftalmico, nel quale abbiamo ormai maturato un’esperienza di assoluto rilievo. A questo proposito, abbiamo in cantiere una nuova linea di prodotti/contenitori e stiamo realizzando un nuovo reparto produttivo che ci metterà in condizione di servire in modo adeguato il mercato a livello internazionale. Inoltre, da “esperti di prodotti senza conservati” stiamo sviluppando l’attività della divisione Health & Beauty, ovvero di riempimento di prodotti parafarmaceutici come le creme, non solo in monodose ma anche in qualsiasi genere di tubetto».

Tutto in Italia e dall’Italia
Fatta eccezione per la divisione LF of America Corp con sede in Florida, che opera in partnership con la società di formulazione Cosmetic Solutions LLC di Boca Raton, il Gruppo lavora a stretto contatto con il territorio e le “cose” accadono al più nel raggio di pochi chilometri.
A Novi di Modena (MO) troviamo lo stabilimento Lameplast dove si producono contenitori in ambiente a contaminazione controllata e, a poche centinaia di metri, quello di COC Farmaceutici, progettato in funzione dei programmi futuri che prevedono l’installazione di 6 linee di produzione in ambienti a contaminazione controllata. Attualmente ne sono in funzione due per il riempimento di medical device con impianti allo stato dell’arte completamente automatizzati, e una terza è già in fase di realizzazione.
«Contemporaneamente stiamo allestendo un nuovo laboratorio di analisi e controllo, in modo da rendere autonoma questa unità produttiva da quella di Sant’Agata Bolognese (BO), che opera già da tempo al servizio del settore farma. Perché, quello di Novi (che oggi fabbrica dispositivi medici) è a tutti gli effetti uno stabilimento farmaceutico e, infatti, prossimamente - spiega Ferrari - chiederemo le necessarie autorizzazioni ministeriali. In questa prospettiva trovano spazio anche le tante attività di sperimentazione e innovazione, la ricerca e la generazione di nuove soluzioni ad alto contenuto tecnologico che conduciamo da sempre».

Come si può immaginare, in tempi di difficile congiuntura sul mercato domestico, gran parte delle attività e delle energie sono orientate ai mercati internazionali, con quote all’export in crescita.
Uno scenario che farebbe pensare a una possibile, vantaggiosa delocalizzazione che, tuttavia, Ferrari continua a escludere: «Sono ancora convinto che l’Italia sia ancora uno dei Paesi migliori del mondo dove fare impresa, nonostante una burocrazia e una politica che ci penalizza. Del resto, gestire una produzione all’estero secondo i nostri standard sarebbe davvero complesso».  
Delle prospettive di crescita e dell’insieme articolato e ambizioso di questa realtà italiana che sperimenta, innova e miete successi, sono protagonisti soprattutto i lavoratori, ormai più di 250, in larga misura giovani e donne. «Siamo riusciti a far crescere per via interna un management efficiente - ricorda Ferrari - e oggi godiamo del vantaggio di aver creato gruppi di lavoro responsabili, che prendono decisioni come se fossero loro stessi imprenditori». Quanto alle donne, Giovanni Ferrari non ha dubbi: «Sono il quarto potere. Date loro in mano le aziende».      

 

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