Centralità del paziente: tema ben svolto

L’evento Pharmapack Europe (UBM EMEA) dedicato al confezionamento farmaceutico e ai sistemi di rilascio controllato del farmaco ha portato alla luce le tendenze del settore, prima fra tutte la produzione di sistemi di packaging che sempre più tengano conto delle esigenze dei pazienti.


Grandi aziende globali e figure emergenti nel panorama industriale, ospitate nell’Hub Start-up, hanno potuto mostrare nei due giorni della manifestazione parigina (6-7 febbraio) soluzioni innovative, dalle piattaforme di sviluppo AI e data analytics ai sensori di imballaggio miniaturizzati, dagli inalatori con nebulizzazione agli smart packaging.
Filo conduttore della mostra e dei dibattiti, insieme alla centralità del paziente, è stato il tema della sostenibilità, come testimoniato dall’assegnazione dei nove Pharmapack Awards selezionati in due categorie: “Exhibitor Innovations” e “Health Products”. Temi che riecheggiavano anche nella Innovation Gallery allestita in fiera, dove è stata presentata una gamma diversificata di tecnologie: pompette child proof, etichette anti-manomissione per dispositivi di connessione e doppia consegna, autoiniettori monouso e realtà aumentata su smartphone.
Con più di 400 aziende espositrici, e circa 5.500 visitatori provenienti da 75 Paesi, quella del 2019 è stata l’edizione di maggior successo di questa fiera, che da sempre si offre come piattaforma di scambio culturale e tecnologico.
Lo rimarca anche Silvia Forroova, Brand Director di Pharmapack Europe, quando sottolinea il valore delle innovazioni in mostra, capaci di garantire un miglioramento effettivo nell’assistenza ai pazienti per i prossimi anni.

Il dibattito è aperto. L’attesa conferenza a Pharmapack ha esplorato in prospettiva i cambiamenti a cui è chiamato il settore, tra cui la riduzione dei costi di sviluppo del prodotto a fronte di un aumento della sostenibilità.
Gregor Anderson, AD di Pharmacentric Solutions, ha suggerito come migliorare la sostenibilità della progettazione e dell’approvvigionamento dei dispositivi: lavorando in anticipo con i fornitori, in modo da calcolare i costi e l’impatto ambientale.
Determinante fare anche leva sulla maggior consapevolezza ambientale del consumatore, chiedendo per esempio di restituire in farmacia gli inalatori usati: se si calcola il numero elevato di inalatori smaltiti ogni anno, un’azione del genere ne consentirebbe il riciclo corretto, con innegabili vantaggi.
Altro argomento dibattuto è stato quello della sostituzione del PVC negli imballaggi secondari; Yves Steffen, responsabile del settore Packaging e dispositivi nello sviluppo tecnico biologico e produzione di Novartis, prevede un cambiamento a livello di settore per “plastica neutra”.
Ma molti esperti del panel “sostenibilità” avvertono che il packaging primario rimane ancora una sfida, poiché richiede test di stabilità e lunghi tempi di sviluppo e implementazione.
In particolare, Guilhem Rousselet, Global Packaging & Serialization - Industrial Affairs di Sanofi, ha precisato che non esiste ancora alcuna soluzione industriale in grado di sostituire il PVC.
Infine sono state esaminate le novità nell’ambito dei dispositivi biologici e biosimilari per la somministrazione di farmaci: gli esperti hanno convenuto che la tecnologia consente già la raccolta dei dati, ma gli ostacoli potenziali stanno nell’upscaling di nuovi dispositivi e nei problemi relativi alla privacy dei pazienti.
David Braun, responsabile globale delle soluzioni per dispositivi medici e soluzioni per la salute digitale presso Merck, ha postulato che il tasso di adozione dei dispositivi connessi è lento a causa dei costi elevati, delle complicate interfacce grafiche e della mancanza di conoscenza dei pazienti. Gli esperti prevedono che la “digitalizzazione a ciclo chiuso”, come il monitoraggio cardiaco, sarà il futuro e la sfida più grande sarà la gestione dell’integrità dei dati creati.  

 

Il nostro network