I cobot JAKA accompagnano un mercato sempre più consapevole verso il successo

Una prospettiva di cui parla Giacomo Mariotti, country director Italia, che annuncia anche una serie di importanti novità

Entrata nel mercato italiano a metà del 2023, JAKA Robotics macina risultati puntando sulla qualità della relazione commerciale e su una rete di clienti e partner che non sono semplicemente fornitori e acquirenti ma parte di un ecosistema competente, capace di migliorare i processi godendo al massimo dei vantaggi offerti dalla robotica collaborativa.

Giacomo Mariotti

Facciamo un bilancio del 2024 con uno sguardo al 2025?
“Nel corso dell’ultimo anno abbiamo assistito a un aumento della domanda di automazione da parte delle PMI, in un contesto dove importanti eventi geopolitici hanno reso il mercato instabile, portando a forte crisi l’automotive, mercato trainante per la robotica. A questo si aggiungono la stretta sul credito e una partenza del 5.0 non pienamente compresa dalle imprese. Considerando il contesto, JAKA ha installato un elevato numero di cobot in un mercato sempre più pronto, grazie all’azione di oltre 20 tra system integrator e service partner certificati. Per loro, a Norimberga, JAKA ha creato un’academy gratuita dove ottenere certificazioni di integrazione e service per proporre soluzioni sempre più performanti.”

Il 2025 è appena iniziato ma ci sono già progetti e novità.
“Per il 2025 vedo ottime prospettive grazie a una serie di importanti novità organizzative e di portfolio. Tra queste, payload fino a 30 kg per i cobot e la serie di robot industriali da 40 kg, in uscita a breve in Asia. Versatilità è la parola chiave.
Tratto comune a tutti, programmabilità via tablet e web per la connessione al cabinet, controllo e programmazione del robot anche a distanza. Il wizard semplifica l’attività dell’operatore e dell’integratore che possono così governare qualunque operazione, dalla saldatura alla pellettizzazione, dagli organi di presa alle colonnine telescopiche.
Tra le novità il teach pendant cablato su richiesta del cliente per il controllo dell’uomo morto; la camera di sicurezza certificata che crea un’area sicura in base alla presenza dell’operatore, sostituendo barriere fotoelettriche e laser scanner che portano il robot a ridurre velocità e sensibilità; la dotazione AI che garantisce maggiore sicurezza con il riconoscimento di elementi fuorvianti come copricapi o volumi inattesi.
Chiude la carrellata di novità il cobot con sensore forza-coppia integrato, per operatività come levigatura, sbavatura, serraggi, grazie al controllo in forza interno.
JAKA investe molto anche nell’organizzazione, a partire dalla nuova sede a Norimberga in Siemens Strasse, vicino a partner strategici con cui collaboriamo sia per l’integrazione nativa del software che sul piano commerciale. Anche l’intralogistica è stata avvicinata all’headquarter europea, accelerando ulteriormente i servizi al cliente, con consegne entro 10 giorni lavorativi.

Fin dal primo ingresso sul mercato Europeo JAKA ha lavorato sull’affidabilità della catena logistica e i servizi post-vendita, ci sono novità su questo fronte?
“La logistica è sicuramente uno dei nostri punti di forza. Operiamo in un mercato in cui l’offerta di cobot è sempre più ampia e dove per JAKA è importante farsi riconoscere per reattività, efficienza e affidabilità. In due settimane, grazie al centro logistico di Norimberga, siamo in grado di garantire la consegna di tutta la gamma, certificata CE e dotata di manuali utente tradotti nelle lingue dei paesi di destinazione; novità presto estesa anche alle interfacce utente.
Guardando al service, i nostri integratori e distributori possono contare su un canale Whatsapp dedicato, sempre attivo, per scambiare informazioni e dati tecnici con un team decentrato in Cina ed Europa, accedendo a video-conferenze e supporto live. Anche per la ricambistica, garantiamo tempi tra le 24 e le 48 ore con evidente qualità in service e supporto tecnico.”

Jaca

Il 2025 è un anno di grandi cambiamenti a livello politico-economico: come pensa che evolva il mercato nei prossimi mesi?
“Partiamo da una riflessione sul 5.0 che vede oggi spesi 300 milioni dei 6.3 miliardi stanziati. La legge non è chiara, ecco perché si sta pensando di tornare alla 4.0 e al credito di imposta. L’affidabilità dei nostri partner tecnici e finanziari, unita a questi strumenti, definisce un futuro positivo con installazioni di robot e cobot anche in nuovi mercati emergenti. Tra questi, ad esempio la saldatura in tutte le sue specializzazioni, TIG, MIG, laser ma anche carteggiatura e smerigliatura: il tutto in celle programmabili wireless via tablet e web.
Anche l’agricoltura guarda all’automazione, soprattutto in serra. Stiamo lavorando con SST Robot e Idea Prototipi S.r.l per lo sviluppo di AMR attrezzati con cobot JAKA e visione industriale spettrometrica, che per le applicazioni outdoor è utile in attività come il riconoscimento delle erbacce o il picking per la raccolta della frutta.
Altro settore a cui guardiamo è il mondo educational dove, in collaborazione con EUREBO, piattaforma di e-learning europea, proponiamo un kit di robotica educativa plug&play pronto per entrare nelle scuole. La soluzione, presentata in anteprima a Mecspe dispone di cobot, organi di presa, software e una serie di giochi per facilitare l’apprendimento.
JAKA mira a divulgazione, introducendo la robotica al di fuori del contesto industriale. Il cobot entra quindi nel quotidiano e nel retail. Un caso è la gastronomia organizzata che supporta l’operatore umano con cobot che gestiscono la cottura e la farcitura del panino con la carne.
Tra i mercati in sviluppo vediamo anche food and beverage, tissue, packaging e manifatturiero in generale. Il mercato dei cobot è ormai maturo sul piano tecnico e per consapevolezza dell’utente. Professionalità e competenze di clienti e fornitori permettono di integrare la tecnologia nella produttività quotidiana con autentici vantaggi che in passato non erano così evidenti. La divulgazione di una cultura associata alla robotica e i servizi di supporto, svolgono quindi una funzione importante per creare basi di mercato sempre più solide per i produttori di robot.”

Servizi e formazione stanno consolidando l’automazione, rafforzando l’industrializzazione e forse stimolando nuove aree industriali. Come cambia la geografia della manifattura?
“Il sud Italia sta crescendo molto, con aree d’eccellenza come la Sicilia e in particolare Catania che ha grandi competenze in automazione e robotica; esponenziale è la crescita di Napoli, con aerospazio, food e beverage; c’è poi la Puglia, in particolare Bari. Lo sviluppo logistico con nuovi collegamenti AV, aeroportuali e la presenza di atenei eccellenti rendono il sud un hub sempre più strategico e appetibile anche sul piano logistico.”

Abbiamo parlato di mercati e settori, pensiamo ora alle imprese e ai servizi che JAKA offre ai suoi clienti.
“Secondo JAKA le PMI vanno accompagnate verso una transizione intelligente offrendo tutti i servizi che servono, dalla formazione tecnica alla finanza agevolata, dalla ricambistica al post-vendita. Ed è a questo che serve la nostra rete di partner a supporto del cliente in ogni fase del suo percorso, dalla scelta del prodotto, al credito d’imposta, dalla certificazione, alla consegna chiavi in mano.
La nostra filosofia è basata sul principio che un cobot sia facile per uno specialista, non per chiunque, come erroneamente affermato in passato. Ecco perché, partendo dalle competenze interne, offriamo una serie di servizi pre e post-vendita: demo, formazione in aula e online gratuite, pacchetti offline di programmazione anche prima dell’acquisto. Una flessibilità resa evidente anche dai noleggi di prova per periodi che spaziano da un mese a tre anni, cui segue la sostituzione del prodotto con un modello più recente.
La presenza capillare sul territorio dei nostri partner ci permette di sostenere il cliente passo dopo passo, scegliendo il team giusto in una logica di flessibilità assoluta guidata dalle esigenze del committente. JAKA offre quindi il migliore servizio, accrescendo competenza e fiducia: le basi del mercato del futuro. Quello italiano è infatti un mercato value driven e non price driven, dove la discriminante è il servizio e non il prezzo.”

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