Elisa Cella, Behind the cover ItaliaImballaggio 06/2024
![immagine_left_copertina_elisa_cella_350.jpg](/sites/default/files/styles/in_article_image_300px/public/2024-06/immagine_left_copertina_elisa_cella_350_0.jpg?itok=bpWo7SeU)
Elisa Cella, nata a Genova nel 1974, è un’artista con una formazione di tipo scientifico (ha studiato Matematica alla facoltà di Scienze dell’Università Statale di Milano, dopo essersi diplomata al liceo scientifico, Ndr.) e lavora da sempre nelle intersezioni fra biologia ed arte.
Nella sua più che ventennale ricerca, Elisa Cella usa come segno caratteristico il cerchio - un modulo in rappresentazioni modulari - a livello materico ed energetico.
I suoi lavori hanno solitamente una triplice lettura: di primo acchito possono sembrare geometrici e astratti, ma presto vi si scorge una matrice di natura biologica e, in profondità, rimandano a questioni filosofiche.
Durante la pandemia di Covid 19, Cella è rimasta affascinata dalla coesistenza dell’orrore della malattia con la bellezza del virus, le cui forme sono diventate note a tutti. Ha quindi ricercato, rielaborato e rappresentato questa bellezza: è partita da un’immagine del Sars-Cov2, ridisegnandola con il suo caratteristico segno e con colori arbitrari.
Per la prima volta ha utilizzato immagini reali o disegni presenti in testi scientifici, invece di trarne semplicemente ispirazione. Ha quindi pensato di verificare se la stessa concomitanza fra la bellezza dei patogeni e l’orrore delle malattie correlate fosse presente in altri virus, e quindi in batteri e protozoi, trovandola.
Ha proceduto per analogie, seguendo un metodo di indagine molto simile a quello scientifico. Dopo una prima fase di disegno di tanti microbi trovati, ha realizzato quadri e installazioni in ferro tagliato al laser e verniciato.
I quadri qui riprodotti fanno parte di MICROBIOTA, un progetto più ampio, che si è concretizzato in una mostra personale alla Galleria Villa Contemporanea di Monza con testo critico di Luca Panaro, in un libro d’artista a tiratura limitata per Chippendale Studio ed in varie collettive. L’ultima di queste è This is the End (Villa Reale di Monza) organizzata da AND, Ente del Terzo Settore, di cui Elisa Cella è presidente e con cui ha ideato e organizzato la collettiva che, in collaborazione con associazioni, professionisti e Comune di Monza, indaga le criticità del contemporaneo: pandemie, guerre, migrazioni, diritti delle donne, avvento dell’intelligenza artificiale, sovrappopolazione, cambiamento climatico, speculazione edilizia.
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