Gli imballaggi flessibili (2021)
Fatti e dati di mercato 2021: dal mondo all’Italia, dopo il lieve calo registrato nel 2020, il settore si riprende.
Barbara Iascone
Istituto Italiano Imballaggio
L’area degli imballaggi flessibili da converter comprende le tipologie di confezionamento realizzate tramite accoppiamento, coestrusione e laminazione di più film di materiali diversi (multimateriali) oppure di uno stesso materiale (monomateriale). Si tratta della forma di imballaggio più giovane esistente sul mercato: di altissimo valore tecnologico, soddisfa le sempre più sofisticate e complesse esigenze in fatto di protezione e distribuzione di un bene.
Il mercato
È appurato che il mercato degli imballaggi flessibili sia ancora in fase di crescita, e che, anche in virtù della loro “giovane” età continueranno a espandersi nei settori dove vengono già utilizzati. Tanti gli elementi a loro favore: il sempre maggior ricorso al convenience food, la continua attenzione al design e alla grafica del packaging, la costante richiesta di soluzioni leggere e di minimo impatto.
Mondo
Nel 2021 il mercato mondiale degli imballaggi flessibili da converter è stimato a circa 102 miliardi di dollari, in crescita dell’8% rispetto all’anno precedente. USA e Asia centro orientale si spartiscono ciascuna il 28% del mercato. A livello europeo la crescita si aggira intorno al +6,4% per il fatturato e al +1,6% in termini di volume. Le prospettive di crescita per il 2022, sempre a livello europeo, sono rispettivamente del 2,9% e del 2%.
Italia
I dati condivisi in questa analisi si riferiscono alla produzione di imballaggi flessibili ottenuti per accoppiamento di diversi materiali: plastici, alluminio, cellulosici e, più di recente, anche biodegradabili o compostabili. È fondamentale sottolineare che i dati relativi al mercato italiano si riferiscono, in termini quantitativi, alle tonnellate di imballaggi, a differenza di quanto espresso per il mercato europeo. Dopo anni di crescita continua e costante, nel 2020 gli imballaggi flessibili da converter hanno registrato un calo generalizzato pari al -1%. Indubbiamente il crollo dei consumi dei convenience food ha esercitato una certa influenza in tal senso.
Nel 2021 la produzione di imballaggi flessibili da converter risulta in ripresa su tutta la linea, chiudendo l’anno con una crescita sia per quanto riguarda la produzione sia per quanto riguarda il fatturato: in Italia sono state prodotte circa 415.000 tonnellate (+4%) mentre il fatturato è cresciuto del 6,5%, superando i 2,3 miliardi di euro. Rispetto alla produzione globale di imballaggi, il flessibile ha rappresentato il 2,3% e il 6,7% del fatturato totale. Le esportazioni coprono il 52% della produzione e nel 2021 calano dell’1,6%; le importazioni sono minime, si aggirano intorno alle 3.000 tonnellate e risultano costanti nel tempo.
Anche in periodi complicati, in cui il settore imballaggi nel suo complesso è arrivato a registrare cali del 12%, gli imballaggi flessibili sono sempre riusciti a reggere e ad arginare le perdite, rapidamente recuperate nei periodi successivi. Nonostante il cedimento mostrato nel 2020, gli imballaggi flessibili da converter risultano essere tra i più performanti del comparto: si consideri che, dal 2000 a oggi, hanno mostrato un tasso di crescita medio annuo pari al +4,4%.
2018 | 2019 | 2020 | 2021 | |
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Fatturato milioni euro | 2.184 | 2.250 | 2.227 | 2.227 |
Aziende operanti in Italia | - | - | - | 80 |
Addetti numero circa | - | 6.991 | 7.115 | 7.130 |
Produzione t/000 | 391 | 403 | 399 | 415 |
Esportazioni t/000 | 215 | 222 | 219 | 216 |
Importazioni t/000 | 3 | 3 | 3 | 3 |
Utilizzo apparente | 179 | 184 | 183 | 202 |
Tipologie e settori di impiego
Come noto gli imballaggi flessibili sono caratterizzati, tra l’altro, dal fatto di essere realizzati tramite accoppiamento di diversi materiali
- plastica, carta e alluminio - a seconda dell’impiego finale.
Sono suddivisi in base alla prevalenza di questo e quel materiale materiale: il 73% a prevalenza plastica, il 25% a prevalenza carta, il restante 2% è a prevalenza alluminio.
Food
Imballaggio ad altissimo contenuto tecnologico, innovativo e moderno, sempre in grado di adattarsi a nuove esigenze e nuove sfide, è ampiamente utilizzato nel settore alimentare, dove tocca quote del 95% circa.
In questo ambito, i formaggi e la IV gamma ortofrutticola sono i maggiori utilizzatori (26,4% i primi e 25,7% i secondi). Altro settore ad alto utilizzo è quello dei prodotti da forno e della pasta alimentare, che nel loro insieme assorbono il 19,6% della produzione.
Le altre tipologie di alimenti seguono a distanza: con il 4,6% di share abbiamo i salumi, seguiti con il 4% dai surgelati. Il 3,3% è rappresentato dal caffè e il 2% dal pet food. La voce “altre tipologie alimentari” - salse, yoghurt, sottolio e sottaceti, baby food, caramelle e cioccolatini… - rappresenta il 9,4%
2007 | 2008 | 2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | 2017 | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | |
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FC | 100 | 99 | 95,7 | 101,3 | 108 | 108 | 112,3 | 116,7 | 121,7 | 124,3 | 127,3 | 130,3 | 134,3 | 133 | 138 |
TOT. PACK. | 100 | 96,9 | 85,9 | 90,5 | 90 | 85,5 | 85,2 | 88,6 | 90,7 | 93,6 | 96,7 | 98,5 | 100,6 | 99,1 | 106 |
Le materie prime per la produzione
Come già registrato negli anni precedenti, nel 2021 si conferma il maggior impiego di carta rispetto all’utilizzo di plastica e di alluminio. In continua crescita l’utilizzo di materiali biodegradabili/compostabili, tramite accoppiamento di carta + plastica (biodegradabile/compostabile) oppure plastica + plastica in entrambi i casi biodegradabile/compostabile.
Si tratta di uno sviluppo in linea con le maggiori richieste di imballaggi a basso impatto ambientale. Questa tipologia di accoppiamento è utilizzata per esempio nella realizzazione di buste per il confezionamento della pasta alimentare e dei biscotti. In base ai dati relativi alla Banca Dati dell’Istituto Italiano Imballaggio, si ipotizza che su circa 53.000 tonnellate di imballaggi flessibili da converter utilizzati, l’8% sia stato realizzato tramite l’accoppiamento di materiali biodegradabili/compostabili.
2020 | 2021 | |
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Prodotti da forno e paste alimentari | 20,00% | 19,60% |
Formaggi | 27,00% | 26,40% |
Carni trasformate (salumi) | 4,40% | 4,60% |
Surgelati | 4,10% | 4,00% |
Ortofrutta IV e V gamma | 24,80% | 25,70% |
Caffè | 3,30% | 3,30% |
Pet food | 1,90% | 2,00% |
Altri alimenti | 9,10% | 9,10% |
Totale alimentare | 94,60% | 94,70% |
Farmaceutici e cosmesi | 2,70% | 2,60% |
Detergenza domestica | 2,70% | 2,70% |
Altro non alimentare | 5,40% | 5,30% |
Totale | 100% | 100% |