Sostenibilità: leva competitiva
AltaEco ha ultimato la messa a punto di “Io Stampo Sostenibile”: uno strumento, sviluppato in collaborazione con Assografici e con il contributo di Tüv Italia, che serve a misurare, valorizzare e supportare i percorsi di sostenibilità delle imprese grafiche e cartotecniche.
Distinguersi, con il supporto di dati chiari e certi, come impresa gestita secondo i principi della social responsibility. Si tratta di un’esigenza sempre più sentita anche in ambito grafico e cartotecnico, anzitutto per il suo valore etico e culturale, ma anche per l’innegabile risvolto pratico dato che consente all’utilizzatore di scegliere con consapevolezza il fornitore “virtuoso”.
AltaEco (società di progetti e servizi a supporto delle aziende nell’applicazione dei modelli di sviluppo sostenibile) se n’è fatta carico e ora presenta, dopo l’anteprima della scorsa Ipack-Ima, la versione perfezionata di “Io stampo sostenibile”, illustrata a metà aprile in Assografici (l’8 maggio è anche all’Innovation Corner di Grafitalia).
Cuore del progetto, un questionario di 60 domande riguardanti i vari aspetti della vita di un’impresa (dalla sicurezza alle ricadute sull’ambiente fino al rapporto con la comunità), in grado di “quantificare” secondo criteri obiettivi il suo livello di sostenibilità e di iscriverla, dopo la verifica di TÜV Italia, in un apposito database.
Si tratta dunque di un’iniziativa di sostenibilità a tutto tondo - ha sottolineato Claudio Covini, direttore di Assografici - fondata sulla consapevolezza della responsabilità sociale dell’impresa: «Nel settore mancava un progetto così completo, in grado di affrontare un problema reale in maniera concreta e, al tempo stesso, di evidenziarne la portata sociale e culturale. Lo abbiamo proposto ai nostri associati come strumento utile a promuovere una comunicazione e un marketing corretti, e come contributo a migliorare il rapporto fra economia e territorio, in tutte le sue accezioni».
Un percorso in cinque fasi
«Abbiamo sviluppato “Io stampo sostenibile ”- spiega Massimo Capriati, managing director di AltaEco - grazie al supporto tecnico di Tüv Italia e di uno steering commitee formato da aziende con competenze trasversali. Il percorso che propone, e che non intende sostituirsi alla certificazione Ecolabel o ad altri marchi simili, si articola in cinque fasi che puntano a:
- misurare la conformità di un’impresa ai requisiti del questionario AltaEco in ambito CSR (Corporate Social Responsibility);
- fornire le conoscenze necessarie a comprendere le problematiche di uno sviluppo sostenibile;
- attestare, con un report ad hoc, il livello raggiunto e le possibili azioni per migliorarlo ulteriormente;
- mettere a punto di piani marketing sostenibili e integrati, su misura della singola impresa;
- comunicare il proprio orientamento sostenibile, verificato da un ente terzo, con gli strumenti più efficaci, a partire dall’iscrizione nel database appositamente istituito.
Il questionario
Il passo preliminare e fondante del percorso è, dunque, la misurazione del livello attuale di sostenibilità di un’azienda. Si ottiene compilando il questionario messo a punto per “Io Stampo Sostenibile” sulla base della ISO 26000 (Linea Guida sulla Responsabilità Sociale), e dei principali standard della Corporate Social Responsibility in ambito sociale (SA8000®, OHSAS18001), ambientale (ISO14001, ISO50001) e di gestione del rischio manageriale (ISO31000).
«Il principio alla base del questionario - ha spiegato Sara Brandimarti, TÜV Italia - è semplice: un’azienda che si dichiara sostenibile e socialmente responsabile deve affrontare le relative tematiche in modo integrato. Le 60 domande che abbiamo messo a punto riguardano, infatti, il governo dell’azienda nel suo complesso, il lavoro e la sicurezza, l’ambiente, i clienti e i consumatori, il rapporto con il territorio e la comunità».
Una volta compilato il questionario da parte dell’azienda, viene effettuata la verifica da parte degli esperti del TÜV Italia che, in qualità di ente esterno e indipendente, valuta il livello di conformità raggiunto in ciascun ambito e decide (o nega) l’iscrizione nel database delle aziende grafiche sostenibili.
Dopo Grafitalia, infatti, sarà attivo un sito dedicato alla pubblicazione dell’albo delle aziende “promosse”, con tanto di voti (i punteggi attribuiti in base al questionario), così da garantire l’effettiva trasparenza delle informazioni raccolte nonché la meritata visibilità delle aziende agli occhi dei print buyer sensibili all’argomento.
AltaEco lo aggiornerà ogni anno sulla base di verifiche periodiche effettuate da TÜV Italia. «Chi non risulta sostenibile - chiarisce Capriati - non viene incluso nel database e, di conseguenza, non gode della conseguente promozione sul mercato. Ma non è un’esclusione definitiva: tutti, anche le piccole imprese, possono migliorare rafforzando le proprie competenze in materia di responsabilità sociale».