Rapporto sullo stato dell’imballaggio – Novembre 2014
Osservatorio quadrimestrale della filiera dell’imballaggio. Situazione a fine novembre 2014. A cura di Plinio Iascone
In questa sede si rende uno spaccato dell’andamento dei comparti dell’industria manifatturiera dove più intenso è il consumo di imballaggi, suddivisi nelle macroaree food e non food. A seguire, la relativa evoluzione del settore imballaggi.
I quadri evolutivi dei settori manifatturieri sono invece tratti dalle analisi settoriali elaborate da associazioni di categoria o da Prometeia.
Industria alimentare (food e bevande)
Il comparto sconta nel 2014 il terzo calo consecutivo annuale (-0,8%) dei livelli di attività. A determinare la contrazione è stato il proseguimento della flessione dei consumi interni, la cui ripresa si prospetta molto lenta e contenuta. Il trend evolutivo negativo ha coinvolto sia il food che le bevande.
Ben diverso il trend evolutivo delle esportazioni, che hanno continuato a segnare delle crescite, ma non tali da compensare l’arretramento della domanda interna.
Il biennio 2015/2016 dovrebbe essere caratterizzato da una lenta ripresa dell’attività produttiva, sorretta essenzialmente dall’export, ma anche da una lenta ripresa dei consumi interni.
Non Food Farmaci
Secondo Prometeia il 2014 dovrebbe aver segnato uno sviluppo contenuto allo 0,7%, trainato dalle esportazioni.
Va comunque evidenziato che anche la domanda interna dovrebbe aver concluso l’anno con un segno lievemente positivo.
La crescita dei consumi deriva essenzialmente dal progressivo invecchiamento della popolazione e dalla sempre maggiore attenzione alla prevenzione.
Sistema moda
Secondo Prometeia, la ripresa delle esportazioni dopo la sensibile caduta del biennio precedente ha consentito di limitare l’arretramento della produzione (limitato il calo allo 0,8%).
Nonostante un contesto ancora difficile, non mancano segnali per l’avvio di una lenta ripresa che dovrebbe interessare tanto la domanda interna quanto l’export.
La produzione è ipotizzata in lenta, ma progressiva crescita; tuttavia bisogna tenere conto del fatto che le importazioni tendono progressivamente ad aumentare a scapito della produzione nazionale.
Cosmesi e profumeria
Secondo la periodica analisi elaborata da Cosmetica Italia per il 2014, nonostante un mercato interno ancora assopito (e il trend non positivo con tutta probabilità caratterizzerà anche il 2015) dovrebbe concludere l’anno con un lieve incremento grazie all’ andamento positivo delle esportazioni, in crescita del 5,5%.
Mobili e arredamento
Secondo Prometeia, il comparto registra un ulteriore calo produttivo dello 0,6%, che si somma ai due precedenti anni di crisi.
E la progressiva crescita delle esportazioni non è riuscita a compensare la diminuzione dei consumi interni in sensibile contrazione dal 2012.
Per quanto concerne le importazioni, negli ultimi anni, hanno subito a loro volta un ridimensionamento: ma le previsioni indicano la possibilità che, nei prossimi anni, potranno erodere spazio ai prodotti nazionali.
Prodotti chimici
Dopo un triennio decisamente negativo, secondo Federchimica, l’industria nazionale dovrebbe avere concluso il 2014 con una produzione in crescita del 2%, con +3,8% di export e +1,5% della domanda interna. Nel secondo caso i risultati migliori hanno interessato le importazioni (+2,5%).
Sempre secondo l’associazione confindustriale, la ripresa nel 2015 dovrebbe proseguire con una produzione al +2%, ma in ogni caso i livelli saranno ancora inferiori di oltre il 15% rispetto al 2007.
Meccanica
Dopo due anni di recessione, secondo Prometeia, il comparto ha visto nel 2014 una ripresa produttiva dello 0,5%, trainata dalle esportazioni.
La domanda interna ha invece continuato a evidenziare un trend recessivo che ha interessato in particolare i prodotti italiani (le importazioni sono risultate in incremento progressivo).
Le prospettive evolutive per i prossimi anni sembrano positive sia a seguito del buon andamento delle esportazioni sia per la necessità di sostituire un parco macchine nazionale oramai obsoleto.
Elettrodomestici
Dopo un lungo periodo di recessione, a partire dagli ultimi mesi del 2013 il settore presenta un percorso in modesta ma progressiva risalita.
I dati Prometeia per il 2014 indicano un recupero dello 0,6% della produzione, al traino delle esportazioni, in crescita del 7%. La domanda interna dovrebbe evidenziare i primi segnali di una possibile ripresa, che però riguarderà essenzialmente prodotti importati.
Materiali edili
Continua, anche nel 2014, la lunga fase recessiva del settore dell’edilizia, la cui crisi coinvolge ovviamente anche i materiali da costruzione (cemento, calcestruzzo, mattoni, tondo in acciaio per cemento armato ecc.).
Negli ultimi sei anni la flessione dell’attività produttiva dell’edilizia è stata del 26%, e negli anni precedenti il trend non è stato certamente soddisfacente.
A partire dal 2015, secondo analisi effettuate da Prometeia, per l’attività settoriale dell’industria edile e quindi quella dei materiali destinati alle costruzioni, è atteso un graduale recupero, su tassi di crescita comunque moderati: +0,1% nel 2015 e +1,5% nel 2016.
Quadro economico
PIL in ulteriore caduta dello 0,2% (che segue, come noto sei anni di crisi, salvo una lieve ripresa nel 2010) e consumi delle famiglie in progressiva flessione nel triennio 2012/2014. Questa, in sintesi, la fotografia dell’Italia a fine 2014.
Secondo Prometeia il peggioramento del quadro economico nazionale ed europeo ha contribuito ad annullare gli spunti di ripresa dell’industria manifatturiera italiana stimata a conclusione 2014, con un fatturato, a prezzi costanti, in arretramento dello 0,2% che si somma al -8,8% del biennio 2012/2013.
La contrazione dell’attività produttiva nazionale trae origine essenzialmente dal crollo della domanda interna: -0,3% nel 2014, dopo un calo globale del 9,6% nel biennio 2012/2013. Tempi lunghi, quindi, per la ripresa della domanda interna: +1,25 nel 2015 e +1,6% nel 2016 (nel biennio 2012/ 2013 si è verificata una contrazione globale del 9,6%).
La crescita delle esportazioni, a preconsuntivo +1,9% nel 2014, non ha consentito di compensare l’arretramento dei consumi interni.
Le prospettive del comparto manifatturiero italiano dipenderanno sempre più dalla capacità delle nostre imprese di confermare e rinnovare i successi ottenuti in passato.
Il settore degli imballaggi
Le ipotesi di chiusura 2014 parlano di una situazione sostanzialmente simile al 2013, grazie alla crescita delle esportazioni che dovrebbero avere chiuso l’anno con uno sviluppo del 3% circa.
In lieve crescita le importazioni.
La domanda interna, purtroppo, si ritiene potrà segnare un’ulteriore flessione dello 0,5%. Dal 2010 al 2014, il consumo nazionale di imballaggi evidenzia un calo del 6,4%.