Bioplastiche: capacità in aumento

Secondo i dati presentati a fine 2014 nel corso della nona Conferenza Europea sulle Bioplastiche di Bruxelles (organizzata da European Bioplastics), la capacità produttiva globale dell’industria coinvolta è destinata a crescere del 400% entro quattro anni: da 1,6 milioni di tonnellate del 2013 ai circa 6,7 del 2018.

Fra le plastiche non degradabili ma bio, in forte crescita PE e PET mentre il PLA risulta essere il materiale a maggior tasso di sviluppo fra le plastiche “biobased” e biodegradabili. Tuttavia, a fronte delle direttive UE sulla riduzione degli shopping bag, anche le plastiche rinnovabili e compostabili prodotte localmente  ricaveranno indubbi benefici. L’imballaggio flessibile e rigido restano i settori di destinazione privilegiati, sebbene si stia notando un impiego maggiore anche nel tessile e nell’automotive.

Dal punto di vista geografico, l’Asia sembra essere destinata a giocare un ruolo  da protagonista, dato che la maggior parte degli impianti produttivi verranno installati in Tailandia, India e Cina coprendo così, entro il 2018, il 75% del fabbisogno globale di bioplastiche. L’Europa, in prima linea invece per quanto riguarda Ricerca e Sviluppo, coprirà solo l’8% della produzione.
Rispetto ad altre aree, USA e Asia in particolare, il Vecchio Continente sembra segnare il passo anche sul fronte dell’implementazione di soluzioni sul mercato.

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