AGCM: biodegradabile vuol dire...

A marzo, su segnalazione di Assobioplastiche*, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha invitato 17 insegne della GDO a rimuovere la qualifica di “biodegradabilie” dagli shopper di materiale plastico additivato, e più in generale a monitorare la correttezza dei claim riportati sulle proprie buste per la spesa.

Le insegne in questione hanno risposto con tempestività e predisposto le misure richieste.
L’AGCM ha, dunque, confermato quanto già chiarito dalla magistratura, ossia che la biodegradabilità «è caratteristica […] riservata ai soli shopper compostabili conformi alla UNI EN 13432:2002» e che «l’uso improprio del vanto “biodegradabile” […] è suscettibile di indurre nei consumatori un effetto confusorio su caratteristiche essenziali, portata ecologica, modalità di recupero/impiego degli shopper in questione, nonché sulle scelte ambientali dei professionisti i cui marchi erano indicati su tali sacchetti».

*Assobioplastiche
è nata nel 2011 e rappresenta le imprese che producono,
recuperano, smaltiscono polimeri biodegradabili
e relativi manufatti.

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