Le start-up europee più all’avanguardia sono già al fronte

Sono molte le start-up tecnologiche in tutto il mondo che hanno aperto la strada a progetti sanitari per aiutare a combattere il coronavirus.

Molte di queste sono situate in Cina, dove il robot 'Little Peanut' serve cibo ai viaggiatori in quarantena, mentre i droni di DJI, con headquarter a Shenzhen, dispensano consigli sulla salute.

Ma anche le startup europee non si sono fatte attendere, offrendo robot ospedalieri, logistica high tech e intelligenza artificiale per la ricerca di farmaci e vaccini.

È il caso della britannica BenevolentAI, nota per la produzione di sistemi AI destinati a ricercare farmaci per curare le malattie croniche che, a poche settimane dallo scoppio del virus, è riuscita a utilizzare i suoi strumenti predittivi per suggerire una serie di farmaci potenzialmente utili.

UVD Robots, spin-out della startup danese Blue Ocean Robotics, ha sviluppato robot di disinfezione a guida autonoma che utilizzano la luce ultravioletta per eliminare completamente virus e batteri. Attraverso algoritmi avanzati e sensori speciali, i robot riescono a coprire tutte le superfici con la giusta quantità di luce che funge da antivirus. I sistemi sono stati già utilizzati negli ospedali cinesi e venduti in oltre 40 Paesi.

La svizzera SkyCell, invece, sta usando contenitori speciali per il delicato trasporto dei farmaci, notoriamente sensibili ai cambiamenti climatici. Tali contenitori utilizzano una combinazione di hardware, software e big data per mantenere una temperatura costante tra i 2°-8°C e 15°-25°C per più di 160 ore. Sono inoltre in grado di ricaricarsi automaticamente in un ambiente freddo (es. cella frigorifera) e hanno un tasso di insuccesso irrisorio (0,1% appena). SkyCell spedisce già prodotti farmaceutici in 90 paesi, tra cui Brasile, India e Cina, e vanta una crescita media dei ricavi del 350% su base annua.

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