Delivery food sì, ma certificato e sanificato

Il tanto amato delivery food in tempo di coronavirus, sta facendo i conti col timore dei consumatori di una gestione non corretta, dal punto di vista dell’igiene e della sicurezza, da parte di chi realizza i piatti.

Un’esigenza subito colta dalla startup pOsti che, in partnership con EY, ha ideato trustDelivery.

L’applicazione prevede, per il ristoratore e per il rider, l’esecuzione di una checklist di misure messa a punto da Fipe (Federazione Italiana Pubblici Esercizi), conformi alle linee guida di sicurezza alimentare.

Ogni confezione sarà caratterizzata da un’etichetta-sigillo antimanomissione, con un QR-code applicato dal ristoratore, a garanzia della preparazione, confezionamento e consegna. Il consumatore potrà quindi verificare attraverso il Qr code che il suo piatto è sicuro. Il contributo di EY è stato quello di fornire la tecnologia blockchain attraverso l’infrastruttura EY OpsChain Traceability, garantendo trasparenza nelle attività di food delivery.

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