Quando la chimica è sostenibile

BASF punta su Ecovio®: polimero multiuso e compostabile, realizzato parzialmente con materie prime da fonti rinnovabili. Le eccellenti proprietà barriera e la versatilità ne fanno una soluzione ideale per la produzione di diversi materiali. Anche di imballaggio... E anche a contatto con gli alimenti.

BASF - gigante della chimica mondiale - non ha mancato l’appuntamento con Ecomondo, vetrina ideale per testimoniare il proprio impegno nelle attività di ricerca sui polimeri compostabili e sul tema della sostenibilità. In particolare, lo scorso novembre a Rimini, ha avuto modo di illustrare agli operatori le elevate prestazioni e la versatilità della bioplastica compostabile ecovio® (si veda il box).
Riportiamo, al proposito, il parere di Walter Savoia (Packaging Manager BASF Italia), che abbiamo interpellato circa l’impiego e le potenzialità di questo prodotto nell’ambito del food packaging, in particolare per quanto riguarda l’estrusione su carta e cartone, anche alla luce di ormai imminenti e ulteriori avanzamenti legislativi in materia.

Quali sono le applicazioni commerciali disponibili attualmente sul mercato, sia per quanto riguarda la dispersione acquosa in cartiera sia l’extrusion coating?
La gamma di prodotti di BASF per quanto riguarda le soluzioni barriera per carta e cartone comprende Ultramid®, ecovio® ed Epotal®. Prima di entrare nel merito delle caratteristiche di ecovio®, è doveroso fare una premessa: l’estrusione su carta e cartone di polimeri a elevate proprietà barriera è una pratica ormai consolidata, nonostante la diffusione sul mercato sia limitata a particolari settori dell’imballaggio.
La co-estrusione di poliammide, grazie a Ultramid® di BASF, è un’applicazione di nicchia ma consente di ottenere eccezionali barriere ad olii, acqua, vapore, gas e contaminanti del tipo “mineral oil”. In questo caso i campi di applicazione riguardano direttamente il food packaging, date le eccezionali prestazioni anche in termini di barriera all’ossigeno.
L’estrusione del biopolimero ecovio® risulta però un’opzione interessante non solo per quanto riguarda la gestione del fine vita degli imballi, grazie alla completa compostabilità del nostro prodotto, ma anche per le proprietà barriera nei confronti di grassi e acqua e di protezione degli alimenti da contaminanti interni o esterni all’imballo.
Le applicazioni riguardano soprattutto il settore degli articoli monouso per fast food o catering (piatti, vassoi, bicchieri, carta avvolgente) e stanno iniziando ad affermarsi anche nel campo del confezionamento alimentare sulla scia degli sviluppi della normativa che riguarderà la sicurezza degli alimenti con  imballi a base di fibre di riciclo.
Le dispersioni Epotal® di BASF sono invece utilizzate in tutte le applicazioni per carta e cartone che non necessitano un’elevata barriera ma che devono comunque garantire la riciclabilità degli imballi. Parliamo soprattutto di articoli monouso per fast food (barriera ai grassi) ma anche di applicazioni per materiali “non-food”, come ad esempio detersivi e polveri, dove la barriera all’acqua e all’umidità è molto importante. Inoltre, esiste una soluzione barriera per olii minerali e contaminanti, ma con performance inferiori rispetto ai biopolimeri o al poliammide. I potenziali sviluppi applicativi per le dispersioni sono interessanti: per il momento l’utilizzo è limitato alla patinatura in cartiera ma in futuro potrà essere esteso anche ai produttori di imballaggi mediante applicazione in stampa.

Quali sono i fattori che frenano la diffusione dei materiali che utilizzano la barriera funzionale offerta da ecovio®?
Principalmente la differenza di costo rispetto al polietilene che, per articoli di largo consumo come ad esempio i bicchieri in carta, è ancora significativa. In secondo luogo, l’estrusione rappresenta un ulteriore step nel processo produttivo per la realizzazione del prodotto finale, che comporta un aumento dei costi. In terzo luogo, l’assenza di una normativa precisa sull’utilizzo di imballi composti con fibre riciclate, che richiederebbero un’effettiva barriera funzionale.

A proposito di barriera funzionale (in particolar modo agli olii minerali), qual è lo stato dell’arte della normativa nazionale ed europea e quali sono le evoluzioni prevedibili?
Negli ultimi anni il Paese-guida è stato la Germania, che ha elaborato alcune direttive che dovrebbero entrare in vigore come normative nel 2015.
Diversi produttori di imballi in carta e cartone stanno testando le soluzioni più opportune, soprattutto per le applicazioni che richiedono fibre riciclate. Ma anche gli imballi in fibra vergine non possono essere considerati idonei nei confronti dei contaminanti del tipo olii minerali, in quanto è stata dimostrata la pericolosità della cross-contaminazione proveniente da imballi secondari in cartone ondulato.
In definitiva, se la normativa tedesca entrerà in vigore, il mondo del packaging su base carta e cartone subirà una rivoluzione e dovrà far fronte alla pressione che gli utilizzatori finali (grandi industrie alimentari e GDO in primis) eserciteranno sui propri fornitori di prodotti per il packaging. Già adesso, seppur in modo limitato, iniziamo a ricevere richieste di utilizzo di barriere funzionali su imballi cartacei.                                 

Conoscere Ecovio®
Materiale polimerico robusto ed elastico, compostabile e con eccellenti proprietà barriera all’acqua, ai grassi, agli aromi, alla migrazione di agenti contaminanti e olii minerali provenienti da materiali di riciclo. Queste le caratteristiche di ecovio®, messo a punto da BASF e già ampiamente utilizzato nella produzione di sacchetti per la gestione dei rifiuti organici, anche in “modalità doppia vita” (da shopper per la spesa a sacchetto per la raccolta dell’umido in ambito domestico).
Sviluppato nel rispetto dei requisiti posti della normativa europea in materia di contatto e confezionamento dei cibi, ecovio® viene utilizzato per i rivestimenti di carta e cartone di articoli monouso (piatti e bicchieri) o di vaschette termoformate destinate a contenere vivande. Ma anche per manufatti di plastica rigida come, in particolare, le capsule del caffè (che diventano compostabili, così da poter essere interamente smaltite con i rifiuti umidi) o per i film retraibili usati nelle multiconfezioni di pesce, carne, formaggi.   
Ricordiamo inoltre che, oltre ad essere certificato compostabile sia in ambito industriale che domestico secondo gli standard internazionali, il prodotto  è anche certificato biodegradabile in suolo, da cui deriva l’impiego nella realizzazione di film per la pacciamatura in agricoltura e giardinaggio.
I diversi prodotti realizzati con ecovio®, una volta utilizzati, possono essere smaltiti in un impianto di compostaggio industriale. I microrganismi danno vita a un processo di biodegradazione che, nel corso di poche settimane, trasforma il prodotto e il suo contenuto in compost (il sacchetto in ecovio® si biodegrada in acqua e CO2). Il compost migliora la fertilità dei terreni, permette di diminuire l’impiego di fertilizzanti minerali e, soprattutto, di ridurre la quantità di scarti organici altrimenti destinati alla discarica o all’inceneritore.

Note di mercato. BASF ha stretto un accordo con Arcoplex Trading, che riguarda la distribuzione della linea di prodotti ecovio® per estrusione film in Italia. BASF, che manterrà anche il canale diretto, ha scelto di collaborare con Arcoplex in virtù della sua solida conoscenza del mercato e della efficiente rete commerciale.

 

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