Pensando al consumatore

IMBALLAGGI DI PLASTICA RIGIDA Un’offerta in continua evoluzione, la padronanza di tutti i tipi di tecnologia, la vicinanza al cliente, una serie di acquisizioni centrate. Forte di questi presupposti, il gruppo RPC rilancia a tutto campo, anzitutto nel farma e nei segmenti a più alto valore. Driver: innovazione “verde” ed elevato contenuto di servizio per l’end user.

Consolidare il core business e, al contempo, investire nei prodotti ad alto valore aggiunto e nei mercati più promettenti: questo il doppio binario su cui viaggia il gruppo RPC per costruire il proprio futuro. Che poggia su una varietà - unica per ampiezza - di packaging di plastica ad alto contenuto di servizio e innovazione, realizzata sfruttando tutte le possibili combinazioni delle tre tecniche di trasformazione: stampaggio a iniezione, stam­paggio-soffiaggio e termoformatura.

È stato Pim Vervaat, Chief Executive del gruppo, a illustrare il percorso della multinazionale britannica ai numerosi giornalisti accolti per l’occasione nel centro tecnologico RPC Bramlage-Wiko di Lohne (D). Sotto i riflettori, le principali acquisizioni (dopo Continental Plastics Europe, sono state man mano incorporate Wiko, divisioni di Rexam e Nampak e, nel 2011, la danese Superfos) e lo sviluppo per linee interne, tese a consolidare la presenza sul mercato globale del packaging di plastica rigida che, secondo stime Pira basate su dati 2011, vale 659 miliardi di dollari e cresce al ritmo del 3,3% annuo.

RPC serve, con pari impegno, le aree merceologiche del food (58%) e non-food (42%): la prima, con quote fra il 7 e l’11%, rappresentata anzitutto dai comparti lattiero caseario, prodotti a shelf life prolungata, caffè e creme; la seconda da farma (4%), pitture e vernici (9%), personal care (12%) e “altri” prodotti non alimentari (17%). Le cifre tratteggiano il profilo di un grande gruppo con 50 stabilimenti in 18 Stati e 7.300 dipendenti, un fatturato annuo di circa 1,1 miliardi di sterline e una presenza commerciale che copre tutte le aree del mondo.  I principali driver di sviluppo sono connaturati alle caratteristiche stesse dei materiali impiegati, che rispondono con particolare efficacia all’esigenza di ridurre peso e spessore dei contenitori e di conseguenza anche la carbon footprint, di convertire i packaging multistrato in strutture più semplici e facili da riciclare, di garantire una barriera elevata ai fattori che compromettono la durata dei prodotti freschi e delicati. Caratteristiche che, stima il marketing RPC, sosterranno la crescita della plastica a scapito di vetro e metallo, segnatamente per conserve e alimenti in lattina, zuppe, salse e affini, pet food e baby food.

Crescere nel mondo
Su queste premesse, si innestano i progetti di RPC, tesi a ottimizzare il business in Europa e a crescere con pari impegno tanto nei “vecchi” quanto nei nuovi mercati, anzitutto sviluppando le linee di prodotto a maggior valore aggiunto (che già oggi rappresentano il 31% del fatturato consolidato) e il packaging sostenibile.
Per ottimizzazione - è stato precisato nel corso della conferenza stampa - RPC intende una serie di misure che riguardano anzitutto l’operatività paneuropea nelle aree della termoformatura e dello stampaggio a iniezione. Si prevedono, in particolare, la modernizzazione dei siti produttivi, l’eventuale chiusura di alcuni stabilimenti (Antwerp e Beuningen, in Belgio e Olanda) e la cessione delle società marginali rispetto al core business, riorientando, al contempo, il focus sulle linee di prodotto a più elevata redditività.
I margini di crescita sono ampi, stimano in RPC, sia nel primo mondo sia nelle economie a più rapido sviluppo, sempre che si attivino le necessarie sinergie e, soprattutto, si sappiano interpretare/anticipare le necessità degli utilizzatori. Un esempio? L’acquisizione di Superfos ha permesso al gruppo RPC di crescere nel dinamico mercato del packaging barriera per food e non food, dove ha sviluppato prodotti multistrato innovativi. E ora si progettano analoghe operazioni in altri settori, a partire dal farmaceutico.   
                                 

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