E le chiamano “macchinette”...

Sono onnipresenti, insieme o in alternativa ai sistemi di codifica, su tutte le linee di confezionamento, dalle grandi alle piccole; hanno un costo relativo rispetto a quello di altre macchine, ma se non funzionano a dovere sono guai.  Abbiamo fatto il punto sullo stato dell’arte dei sistemi di etichettatura, nonché per la serializzazione e tracciabilità nel pharma con Etipack, azienda che, sull’affidabilità dei prodotti e sulla qualità del servizio, ha costruito una storia ormai quasi quarantennale. Stefano Lavorini


La ripresa economica degli ultimi anni si rispecchia, tra l’altro, nell’andamento delle vendite del settore macchine automatiche. Trend positivo, quindi, anche per i sistemi di etichettatura, che beneficiano di un recupero degli investimenti in molti settori tra cui, in evidenza, quello farmaceutico.
La normativa europea e mondiale sulla tracciabilità e serializzazione, infatti, impone nuovi obblighi alle aziende del comparto e, di conseguenza, l’adeguamento delle linee di confezionamento.
Più in generale, la sfida imposta dal piano Industry 4.0, con il corollario nel nostro Paese dell’iperammortamento, sta avendo effetti positivi sul mercato dei beni strumentali.
In questo contesto torna evidente l’importanza per i brand owner di fare le scelte giuste, ovvero quelle più convenienti in termini di Total Cost of Ownership, che è ben altra cosa da quello del costo macchina.
Meglio dunque tenere ben presenti alcune discriminanti che fanno la differenza: in primis l’affidabilità del mezzo di produzione, in termini di velocità, rendimento, precisione, ma anche di assistenza in fase di progettazione e post-vendita. In altre parole, cosa ovvia, va attentamente valutata la serietà del fornitore.

In questo senso, senza nulla togliere ai numerosi “debuttanti”, partono avvantaggiate le aziende che hanno un vissuto di lunga data alle spalle, a riprova della solidità del proprio approccio al mercato. A patto, però, che siano state capaci di rinnovarsi costantemente, in termini tecnologici e di cultura aziendale.
Sembra essere questo il caso di Etipack, che dal 1978 costruisce e commercializza sistemi per l’etichettatura e la codifica con etichette autoadesive e per la distribuzione di coupon.

Piccoli in grande
In una calda giornata di luglio torno a incontrare Roberto Gorla, uno dei soci fondatori, e Laura Santagati, responsabile marketing e comunicazione, che mi offrono l’occasione di vedere e ascoltare quanto di nuovo sta facendo in questo periodo l’azienda. Come sempre ben organizzate le aree produttive, più ampie rispetto al passato: tutto appare progettato in modo razionale per un’efficienza a misura d’uomo.
Il riscontro è nel bilancio 2016: il fatturato è infatti cresciuto, con un incremento del 7%. E le previsioni per l’anno in corso sono tutte in rialzo.
«Molto bene l’andamento del mercato italiano, con l’export stabile a causa delle diverse dinamiche nelle varie aree del mondo» sottolinea Santagati. Etipack opera infatti con filiali e consociate commerciali e di assistenza tecnica nei Paesi Bassi, in Germania, Ungheria e produttive in Repubblica Ceca e Brasile.

Focus sul pharma

Tra le ragioni di successo di Etipack, l’innovativa gamma di etichettatrici, i print apply e i sistemi per l’etichettatura automatica, standard o personalizzati, per prodotti alimentari, chimici, cosmetici e farmaceutici.
Ma non tutti i settori di utilizzo procedono con lo stesso passo. Al riguardo Gorla precisa: «Il pharma è da tempo tra i nostri campi privilegiati di intervento; ragion per cui abbiamo messo a punto sistemi dedicati anche per la tracciabilità e la serializzazione, in ottemperanza alle normative emanate nei diversi paesi. E proprio per garantire elevati livelli di qualità e soluzioni tecnologiche avanzate, collaboriamo con i principali specialisti nel campo della codifica e dei sistemi di visione, progettando macchine modulari, che consentono l’installazione e la perfetta integrazione di dispositivi di terze parti.
Tra le nostre proposte, Pharmatrace, per la codifica diretta su astucci; il sistema Pharma 4 (nella foto), che ingloba quattro funzioni, ovvero applicazione dall’alto, stampa, applicazioni sigilli e pesatura; Sistema 9 per l’applicazione e/o codifica su astucci stesi».
«Da un punto di vista commerciale le soddisfazioni non mancano» commenta Santagati.
«Siamo orgogliosi, ad esempio, del fatto che clienti storici, che avevano scelto un altro fornitore a seguito di un cambio di management, siano tornati ad acquistare le nostre macchine: questo in virtù della serietà, dell’esperienza, dell’impegno, della qualità del prodotto e del servizio di assistenza che ci contraddistingue».

A proposito di automazione
Altro tema a cui i miei interlocutori non si sottraggono è l’adeguamento dell’offerta al piano Industry 4.0.
«Siamo a buon punto e praticamente tutte le nostre macchine sono predisposte per integrare le nuove tecnologie produttive», ha sottolineato Gorla e «condivido l’attenzione al grande tema della centralità dei dati, sia a livello gestionale sia a livello di produzione, di logistica, per non dire di progettazione e ricerca & sviluppo».
A dispetto dell’attualità di quanto imposto dal Piano Nazionale Industria 4.0 del Ministro Calenda, l’integrazione di meccanica ed elettronica è sempre più fattore di differenziazione tra i diversi costruttori di macchine.
Al riguardo, Gorla tiene a precisare che «l’elettronica Etipack è stata fin dall’inizio sviluppata in collaborazione con un’azienda partner, che ne cura da sempre la produzione. Questo ci permette di apportare qualsiasi modifica si renda opportuna, anche in relazione all’integrazione con altri dispositivi.
Tra l’altro, per politica aziendale, tutte le macchine etichettatrici sono sottoposte a un test di 48 ore, così da avere la certezza del buon funzionamento dei componenti elettronici».


Dettagli del Sistema Pharma 4.

L’esperienza conta
La personalizzazione dell’offerta è sempre stata un fattore di forza e differenziazione dell’industria italiana; al di là dei tecnicismi, infatti, l’utilizzatore chiede di veder risolti i propri problemi produttivi.
«Etipack, in trentanove anni, ha costruito probabilmente oltre 50mila macchine e sistemi - interviene  Santagati - acquisendo così un patrimonio di competenze tecniche nei più diversi ambiti applicativi. Il che ci consente di dialogare in modo propositivo con i clienti, suggerendo loro soluzioni razionali e convenienti. Ormai, non siamo solo “semplici” produttori, ma veri consulenti tecnici, che siedono a fianco del cliente per condividerne obiettivi e guidarne le scelte, in modo da trovare soluzioni funzionali ed economicamente sostenibili».
«A questo fondamentale ruolo di consulenza - conclude Gorla - si ascrive non a caso, la produzione che realizziamo nello stabilimento di Soncino, “l’anima Etipack senza etichetta”. Parliamo di vari dispositivi meccanici e relativi software: dagli sfogliatori per la distribuzione in linea di pieghevoli, promozionali, mini oggetti regalo, collarini sul collo di bottiglie e flaconi, bustine... ai pick & place, in grado di movimentare e incollare l’oggetto promozionale all’esterno della confezione con un punto colla. In questo caso, la conoscenza dei materiali e delle applicazioni è imprescindibile, perché le variabili sono molteplici e la nostra consulenza non si limita alla fase operativa, ma interviene a livello strategico, trovandoci spesso a dialogare con le funzioni marketing delle aziende.
In definitiva, possiamo proprio dire di saper realizzare il prodotto giusto, studiando sempre soluzioni che vadano bene a noi ma soprattutto al cliente finale».

 

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