La conoscenza è partecipazione (2)

Editoriale di Stefano Lavorini

«È un vero peccato. Tante idee, tanti progetti, tanti sforzi, tanto lavoro e soldi … e poi, a dispetto di tutto, bilanci che - a esser sinceri - potremmo definire nella migliore delle ipotesi non del tutto adeguati alle attese e alla qualità dei contenuti...».
Con queste parole ho aperto l'editoriale di luglio/agosto e, come promesso, proseguo il discorso dedicando questa seconda puntata a...…

Packology (Rimini, 11-14 giugno). Fiera evento organizzata da Ucima e Rimini Fiera. Molte le attese per la seconda edizione di questa manifestazione alla ricerca di nuova “identità”.Messa da parte la formula classica della fiera orizzontale di settore, forse poco coerente con la location e l'offerta storica del mercato in Italia, gli organizzatori hanno lavorato con grande impegno per dare contenuti all'incontro.
Al di là delle 150 presenze espositive tradizionali di tutto rispetto - basti pensare allo stand multimediale di IMA, decisamente innovativo in termini di modalità di comunicazione e relazione con i visitatori - le inizative collaterali sono state davvero numerose.
«Packology si è confermata un momento di incontro interessante, ricco di stimoli e di eventi» ci ha detto ex post Paolo Gambuli, direttore di Ucima. «Siamo riusciti a creare intorno alla fiera tante occasioni di scambio di idee e di comunicazioni: 50 fra convegni, workshop, tavole rotonde e seminari, e 456 incontri B2B fra espositori e 50 buyer internazionali. In futuro vedremo come meglio impostare Packology e quale sono le attese del mercato, in funzione delle quali decideremo le azioni più opportune sia in termini di cadenze che di contenuti».
Insomma, se 8.043 visitatori registrati nei 4 giorni non sono da buttar via, tanto bisogna ancora fare, oltre quanto già fatto, per avere l'attenzione degli operatori del settore e trovare un miglior equilibrio tra investimenti e risultati, sia per gli espositori che per gli organizzatori.

Convegno Nazionale Gifasp: Ridisegnare l’impresa. Dalla crisi… un’opportunità (Trieste, 14-15 giugno). E con questo, fanno 33 edizioni. Un bel traguardo per il ristretto “club” dei produttori di astucci pieghevoli. A dispetto dei numeri (degli associati e ancor più dei protagonisti attivi) questo gruppo di Assografici continua a muoversi con entusiasmo e convinzione, aprendosi sempre più a esperienze e scenari complessi e trasversali, «nella convinzione - come ha detto la presidente Fulvia Lo Duca - che Gifasp è il luogo dove si parla tra pari e dove è possibile condividere le proprie esperienze e apprendere dagli altri».
Nessuna meraviglia quindi se, consultando la lista degli invitati, si trovano professori universitari, esponenti di altre realtà industriali e associative, ma anche un rappresentante sindacale della FIST el CISL, tutti chiamati a raccolta per capire come coniugare flessibilità e sostenibilità all'interno del cambiamento in atto nel mondo imprenditoriale.
Le suggestioni non sono mancate e il tempo speso ad ascoltare di resilienza (in termini psicologici), di modelli di sostenibilità, di creatività vs innovazione, di strabilianti ristrutturazioni aziendali portate avanti a colpi di “negoziazioni”, è stato ben speso. Purtroppo solo dai pochi che hanno scelto di partecipare!
 
Congresso Scientifico Nazionale Food Contact Expert (Desenzano del Garda, 26-28 giugno). La seconda edizione delle giornate di studio organizzate da aibo-fce, con il contributo scientifico di Pack.CO e il patrocinio dell'Istituto Italiano Imballaggio, hanno fatto registrare un'affluenza soddisfacente. Ho presenziato solo parzialmente ai lavori, ma ciò non mi ha impedito di rivedere molti volti noti. Il che mi ha fatto nascere il sospetto di essere, anche in questo caso, a un raduno di “vecchi combattenti”.
La materia non era certo “facile”, ma trattando l'incontro dei temi più importanti e attuali nel contesto della disciplina sui materiali e oggetti a contatto con gli alimenti, di nuovo i conti non mi sono tornati.
L'industria alimentare in Italia è uno dei comparti di punta anche in termini di quote di esportazione e il packaging, in questo ambito, la fa da padrone: come è possibile, allora, che di tutto il comparto, in sala ci fossero delegati solo di una decina di (grandi) aziende utilizzatrici, a cui fortunatamente facevano da contrappunto  numerosi rappresenti di società produttrici di materiali e imballaggi?
Dov'erano gli addetti ai lavori che compaiono solo quando scoppia qualche grana, più o meno grave, come il caso ITX di buona memoria?
Tutto il mondo è paese e gli italiani sono gli italiani, nel bene e nel male, nella vita privata come in politica.
Però... come sarebbe bello se coloro che vivono di imballaggio - che lo producono e che lo utilizzano - sapessero esprimere un po' più di consapevolezza sia in relazione alle problematiche implicite nel mezzo che al valore del proprio ruolo.
Questo, ovviamente, tanto per non smettere di sognare.
Buon lavoro a tutti. 

 
Nella puntata precedente (ItaliaImballaggio 7/8, 2013)
Economic Packaging Conference: il mercato che sarà (Venezia, 5 - 6 giugno 2013), organizzata dall'Istituto Italiano Imballaggio.

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