Fiorenzo Mussi, Behind the cover ItaliaImballaggio 04/2024
Fiorenzo Mussi, classe 1954, è grafico pubblicitario e dal 1976 lavora nel campo della comunicazione visiva.
Gli “strumenti” che popolano il suo studio di Lissone (MB), ne rivelano subito la solida formazione: studi d’arte e tecnica applicati al mondo della pubblicità, una lunga frequentazione della Famiglia Artistica Lissonese di Gino Meloni per apprendere i fondamenti della pittura, e la professione attuale, che mette al centro l’immagine e la comunicazione attraverso l’uso sapiente delle nuove tecnologie.
Oggi la sua ricerca è orientata a un astrattismo materico puro e silenzioso, con contrappunti di qualche linea melodica indipendente e, a volte, dissonante. Una rappresentazione di “legàmi legànti” ovvero vincoli, forzature, compromessi che inevitabilmente e inconsciamente ognuno di noi subisce.
Un ritorno alla manualità, alla plasticità, con l’utilizzo di materiali differenti creano una narrazione dapprima pittorica, realizzata attraverso l’utilizzo di mezzi toni e colori sfumati che ricordano le mazzette di Pantone, o attraverso griglie che ricordano la post produzione fotografica. Per Mussi, le radici affondano nell’incontro ideale con il “padre” del design pubblicitario, Piet Mondrian, di cui interiorizza la lezione neoplastica: combinando una linea verticale e una orizzontale, oppure due colori elementari, l’opera si fa costruzione, astratta, essenziale e geometrica.
Tuttavia Mussi si spinge oltre, si dedica a vere e proprie esplorazioni tattili che integrano reti metalliche, corde, fili spinati, torciture tessili alle campiture neutre di sfondo, narrando un senso fisico e molto attuale di frammentazione, di disgregazione, di un tutto che deve essere tenuto insieme e nello stesso tempo lasciato libero da costrizioni, forzature e compromessi. In altre opere materiche, attraverso l’uso di tessuti e differenti spessori, Mussi cerca un rilievo oltre la piattezza, e quando lo trova, all’improvviso, tra lucido e opaco, morbido e rigido, si rivelano dislivelli, s’intuiscono impronte, orme, solchi. E nuovi significati, nuove possibilità che evidenziano le grandi contraddizioni del nostro tempo.