Plastica riciclata: cresce la domanda
L’AD di Aliplast, Carlo Andriolo intervistato a Ecomondo: «La crescita è anche qualitativa, perché i polimeri riciclati sono percepiti sempre più come materiale premium, sia per il basso impatto ambientale sia per le caratteristiche tecniche».
In programma a Rimini dall’8 all’11 novembre 2022, Ecomondo si è confermata la manifestazione di riferimento per l’industria che vuole essere protagonista della transizione ecologica. Tra gli oltre 1300 espositori presenti all’edizione 2022, un posto di rilievo spetta ad Aliplast - ospite nello stand della controllante Herambiente (Gruppo Hera) - specializzata nel riciclo delle materie plastiche per la produzione di polimeri rigenerati, film flessibili e lastre.
Dinamica e innovativa, l’azienda applica un modello circolare che prevede il recupero di rifiuti in plastica direttamente presso le aziende, per poi trattarli, rigenerarli e reimmetterli nel circuito produttivo.
Tra imballaggi, scarti di produzione e sfridi, Aliplast tratta oltre 80mila tonnellate di rifiuti all’anno, che vengono lavorati secondo un processo teso a ottimizzare l’uso degli spazi e a contenere l’impatto della plastica sull’ambiente.
Carlo Andriolo, amministratore delegato della società, riprende il filo del discorso iniziato qualche mese fa con ItaliaImballaggio in occasione di Ipack-Ima, corroborato da nuovi dati e da nuove considerazioni sul mercato, alla luce dei fatti che tanto stanno influenzando l’attività industriale (e la vita di tutti).
Un mercato in evoluzione nel segno della qualità
«Tutti ci stiamo muovendo in un quadro economico/industriale complesso - esordisce Andriolo - caratterizzato dall’aumento dei costi energetici e dai rischi di un’elevata inflazione: fattori, questi che comporteranno una contrazione dei consumi, con il conseguente impatto sulle attività di riciclo, nostro ambito di competenza. Prevediamo un inizio anno in salita, dunque, con una domanda rallentata, ma il macro-trend per noi resta comunque positivo, il che ci fa guardare con relativo ottimismo al futuro».
Entrando nel merito del business Aliplast, è interessante indagare come stia evolvendo il mercato della plastica riciclata con uno sguardo alla sostenibilità, indispensabile per fare del recupero e del riciclo operazioni di successo sotto il profilo dell’impatto ambientale.
Su questo Andriolo racconta: «Negli ultimi anni abbiamo visto un impiego sempre più massiccio della plastica riciclata; una crescita che è avvenuta non soltanto in termini quantitativi, ma anche qualitativi tanto che la plastica frutto di processi di riciclo viene ormai percepita come materiale premium. E se fino a dieci anni fa era usata in prevalenza per prodotti a basso valore aggiunto, pian piano si è fatta strada nel mondo del packaging, impiegata per esempio per il sovraimballo o come pellet di protezione, per esempio nell’industria ceramica o del vetro. Oggi, la plastica riciclata Aliplast è pari al prodotto vergine: ne sono un esempio i nostri film rigidi in polietilene tereftalato riciclato (rPET) Food Grade che, oltre alla sicurezza alimentare e a una shelf life ottimale, garantiscono grande affidabilità in fatto di estetica».
Riciclato: un enorme aiuto all'ambiente
Parlando poi di sostenibilità dei processi - altro elemento indispensabile per dar concretezza ai progetti di circolarità e impatto zero - Andriolo descrive quale sia il livello di emissioni che deriva dalle lavorazioni aziendali.
«Faccio un esempio concreto prendendo in considerazione il granulo di PET, uno dei prodotti di punta Aliplast: il rilascio di CO2 eq nell’ambiente per la produzione di un 1 kg di riciclato è pari a 1,12 kg; la medesima quantità di prodotto vergine causa una dispersione di 3,03 kg, impattando quasi tre volte tanto».
Co-progettare con i clienti
Ma quali possono essere le strategie vincenti per il successo del comparto, a fronte di un’evoluzione di mercato così veloce e quali le risposte tecnologiche più promettenti?
Andriolo non sembra avere dubbi circa l’importanza del ruolo della filiera: «La parola chiave è una sola: collaborazione. Riteniamo infatti necessario sviluppare nuovi materiali e prodotti insieme ai brand owner e ai converter, progettandoli perché possano essere impiegati in soluzioni che, attualmente, sono appannaggio della plastica vergine.
Per quanto riguarda nello specifico Aliplast i settori a cui guardiamo con maggior interesse sono l’alimentare, l’home care e il personal care, mentre a livello geografico ci interessano in particolare il centro e l’Est Europa.
A prescindere dalle difficoltà della situazione contingente, restano in essere i nostri piani di crescita, che prevedono importanti investimenti sia sotto il profilo delle infrastrutture che dell’innovazione tecnologica».
La strategia di crescita
Non possono mancare, quindi, alcune riflessioni sui progetti in corso e sulle strategie dei prossimi anni, volte a ridurre l’impatto ambientale e a valorizzare il rifiuto post consumo e dello scarto industriale, trasformandolo in risorsa.
Ed è su questi temi che Andriolo conclude: «Vogliamo incrementare la nostra capacità produttiva, in particolare per quanto riguarda la selezione e il riciclo delle plastiche nonché migliorare ulteriormente le forme di approvvigionamento di rifiuti.
Nel solco di questa strategia si inserisce la realizzazione di un nuovo impianto per il riciclo degli scarti post-consumo di plastica rigida situato a Modena, i cui lavori di costruzione inizieranno nel primo semestre del 2023 e che sarà caratterizzato dal fatto di essere all’interno di un distretto “circolare” focalizzato sul riciclo delle plastiche.
L’energia verrà infatti presa da un vicino termovalorizzatore, che riutilizzerà gli scarti di processo. Nello stesso distretto si troverà inoltre un depuratore per il trattamento delle acque reflue di riciclo. Anche in questo caso, quindi, ragioniamo in un’ottica di filiera e di collaborazione».