Bene nel 2013 il comparto macchine: oltre 6 miliardi il fatturato
Modena, 3 luglio. Sono stati presentati dal presidente di Ucima, Giuseppe Lesce, i dati relativi alla seconda Indagine Statistica Nazionale che fotografano un settore industriale in crescita all’estero, ma anche sul mercato nazionale.
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La fotografia del settore delle macchine per il confezionamento e l’imballaggio diventa, anno dopo anno, sempre più nitida grazie al lavoro fatto dall’associazione: sono 621 le aziende censite, che nel complesso hanno generato nel 2013 un fatturato di 6,003 miliardi di Euro, - in crescita del 9,2% sul 2012 – arrivando ad occupare 26.856 addetti.
Un giro d’affari realizzato per l’83,1% sui mercati internazionali (4.989 miliardi di Euro), e per il 16,9% su quello nazionale (1.014 miliardi di Euro).
Sono queste le principali evidenze su cui si è soffermato Giuseppe Lesce, presidente Ucima, sottolineando al contempo la forte diversità dimensionale delle realtà che fanno parte del comparto, con quanto ne consegue in termini di prospettive future.
Le aziende di piccole dimensioni, con fatturati fino a 5 milioni di Euro, costituiscono il 69,4% del totale, ma contribuiscono soltanto per il 10% al fatturato globale del settore.
Sono invece solamente il 6,8% le aziende con fatturati superiori a 25 milioni di Euro, pur rappresentando la quota più significativa (63,8%) del volume d’affari complessivo.
Il “nanismo industriale” del comparto è motivo di particolare attenzione da parte dell’associazione che, come ha confermato il direttore, Paolo Gambuli, è impegnata con una serie di iniziative formative e servizi ad hoc a supportare la crescita di queste realtà nelle aree geografiche più dinamiche.
Considerando, infatti, la propensione esportativa delle aziende, si rilevano notevoli differenze nel presidio dei diversi mercati. Le aziende più piccole (fino a 2,5 milioni di Euro) realizzano più della metà del proprio giro d’affari (50,3%) sul mercato italiano.
La percentuale di vendite sul mercato domestico va via via diminuendo con l’aumentare della dimensione aziendale, arrivando per le imprese più grandi (oltre 50 milioni di Euro) a rappresentare solamente il 6,3% del fatturato.
I mercati export
Estremamente diversificate anche le propensioni all’export di ciascuna classe dimensionale d’impresa per singola area geografica. Se per tutte l’Unione Europea rimane l’area principale di esportazione, l’incidenza della stessa sul totale diminuisce in modo progressivo, passando dal 49,6% della prima classe (fino a 2,5 milioni di Euro) al 30,6% della sesta (oltre 50 milioni).
Il trend si capovolge, invece, considerando le aree geografiche più lontane dall’Italia (Asia e Sud America in primis, dove le aziende più grandi e strutturate realizzano i risultati percentuali più importanti.
Settori clienti
Nella suddivisione del fatturato tra i vari settori clienti, il 2013 conferma la prevalenza dell’industria alimentare (food e beverage) che pesa per il 63,7% sul volume d’affari complessivo. Nello specifico, le macchine per il beverage generano la quota maggiore del fatturato di settore con 2.111 milioni di euro (pari al 35,2%), con la più alta propensione all’esportazione (88%), seguite da quelle destinate al settore food (28,5%) con un fatturato di 1.708 milioni di euro e un export del 77%.
Al terzo posto il mercato delle macchine per il settore farmaceutico con 929 milioni di euro, pari al 15,5% del totale
Relativamente al mercato italiano, il settore predominante è il food (38,6% del fatturato totale) seguito da beverage e farmaceutico.
Il cosmetico, chimico e gli altri settori (tra cui tabacco e tissue) occupano quote inferiori di mercato.
Tipologia di macchine, incidenza sul fatturato
La ripartizione del fatturato per tipologie di macchine non risulta omogenea, ma riflette il loro peso differente all’interno del ciclo produttivo.
Le macchine più vendute risultano essere le confezionatrici (che rientrano nella categoria “Formatrici, riempitrici, sigillatrici di imballaggi flessibili e rigidi) con il 38,2% delle quote totali (2.291 milioni di euro), seguite dalle “Riempitrici e dosatrici, chiuditrici e macchine di controllo” che contribuiscono per il 26,2% al totale di fatturato con 1.575 milioni di euro (84,5% dei quali provenienti dalle esportazioni).
Equamente distribuito il restante fatturato fra le altre tipologie di macchine, guidate da quelle per il confezionamento secondario e il fine linea.
Previsioni 2014
«Per l’anno in corso – ha dichiarato Giuseppe Lesce - gli indicatori economici ad oggi disponibili e i trend di export ci fanno prevedere una ulteriore crescita del giro d'affari per i prossimi mesi. Il fatturato di settore dovrebbe pertanto fare un ulteriore balzo in avanti, seppur con una crescita più moderata rispetto a quella dello scorso anno».