K 2016: fatti e dati con focus sull'Italia
Per avere una panoramica completa sull'avanzamento tecnologico e sulle proposte messe in campo dai comparti industriali della plastica e del caucciù, l'appuntamento obbligato è la triennale tedesca "K" (19-26 ottobre 2016, Düsseldorf - D): piattaforma di innovazione e di business per produttori di materie prime, costruttori di macchinari per la lavorazione della plastica e della gomma e per le aziende di trasformazione, ma anche per tutte le industrie utilizzatrici.
Le ragioni e i numeri della mostra (già al completo da tempo) sono stati resi espliciti nel corso di un incontro organizzato il 24 maggio scorso al Magna Pars di Milano dal rappresentante italiano di Messe Düsseldorf - la società Honegger Gaspare - che, per bocca del suo Amministratore unico, Armando Honegger, ha puntato l'attenzione sulla nutrita presenza in fiera dei nostri connazionali, la compagine più consistente dopo quella tedesca: «A fronte di oltre 3.000 espositori provenienti da 50 nazioni, sono infatti quasi 400 le aziende italiane che si servono della piattaforma K 2016 per presentare la propria offerta, occupando un’area espositiva netta di oltre 26.000 m2. Da sottolineare il fatto che un'ottantina di loro si è iscritta nuovamente alla fiera, dopo l'assenza dall'edizione precedente, e che altre 25 sono tutt'ora in lista d’attesa di uno spazio».
Ed è, per certo, un segnale di ottimismo del comparto italiano delle materie plastiche, in particolare, dei macchinari, in decisa ripresa dopo gli anni di crisi: secondo l'analisi di Assocomaplast, il 2015 è stato l’anno migliore di sempre in fatto di export, superando addirittura il dato 2007. In Italia, poi, i trasformatori di materie plastiche e gomma hanno ricominciato a investire e ad acquistare macchinari dopo la "calma piatta" che ha caratterizzato il mercato interno per ben 6 anni.
Specchio dei tempi. Petra Cullmann, direttore della manifestazione, ha tenuto a sottolineare una delle caratteristiche principali di "K" come «specchio dei cambiamenti sostanziali che stanno attraversando il mercato mondiale; pur contando infatti sulla massicia partecipazione di espositori europei e nordamericani, il numero e la superficie di occupata da aziende in arrivo dall’Asia crescono sensibilmente da alcune edizioni, rimarcandone così la posizione emergente nel settore materie plastiche e gomma».
I 19 padiglioni del polo fieristico di Duesseldorf saranno dunque interamente occupati dalla manifestazione (170 mila metri quadrati la superficie espositiva netta), dove sono attesi in visita oltre 200 mila operatori professionisti.
I padiglioni saranno suddivisi in modo chiaro secondo l’offerta merceologica:
macchinari e attrezzature; materie prime e materie ausiliarie; semilavorati, parti tecniche e prodotti di plastica rinforzati (che si distingue per innovazione e ampiezza di gamma, prodotti di basso consumo energetico e sostenibili); servizi.
L'industria della plastica a livello mondiale ed europeo In termini di valori produttivi, anche per quanto riguarda i macchinari per la lavorazione di materie plastiche e gomma, la Cina è il paese più forte (33,4%) seguita da Germania (20,5%), Italia (7,8%) e Stati Uniti (7%). Nel commercio mondiale, i costrutori tedeschi di macchinari guidano la classifica con una quota sull’export mondiale del 24%, ancora prima di Cina (13%), Giappone e Italia (entrambi con il 9%) e degli Stati Uniti (6%). Europa relativamente stabile Il settore del packaging, secondo i dati forniti da PlasticEurope, ha consumato nel 2014 la quota più consistente di materiale plastico (39,5%). Il settore edile con 20,1% si colloca al secondo posto, il settore automobilistico con l’8,6% al terzo, seguito dall’industria elettrica ed elettrotecnica con 5,7% e dal settore agricolo con 3,4%. Il consumo delle restanti cerchie di acquirenti, quali il settore del mobile, della medicina e dei produttori di elettrodomestici, giocattoli, articoli per lo sport e il tempo libero raggiungono insieme il 22,7%. I più grandi consumatori di materiale plastico in Europa rimangono Germania (25%), Italia (buon 14%), Francia (circa il 10%), Gran Bretagna (circa 8%), Spagna (7%) e Polonia (6%). |