Industria italiana del cartone ondulato: +17% nel primo semestre
Nel 2020, l’anno nero del Covid, l’industria italiana del packaging in cartone ondulato, rappresentata da GIFCO, è riuscita a crescere del 3,1%, trainata dal food e dall’e-commerce. Il settore (4mld di fatturato; il 20% della filiera carta) ha registrato una produzione nazionale complessiva in peso di oltre 4 milioni di tonnellate, con un incremento dell’1,7% sul 2019. Parlando in termini di superficie, lo sviluppo è ancora più evidente: si parla di 7,4 miliardi di mq trasformati in imballaggi di cartone ondulato prodotti nel corso del 2020 contro i 7,1 miliardi del 2019 (+3,1%).
Molto positivi i risultati dei primi 7 mesi (gen.-lug. 2021), relativi al dato aggregato della produzione dei soli associati GIFCO, che vede una crescita del 17% rispetto al 2020 e del 14% rispetto al 2019.
I dati sono stati illustrati durante il meeting annuale organizzato da GIFCO a Verona il 24 e 25 settembre scorsi in cui il Past President Piero Attoma ha ricordato che il comparto italiano, secondo in Europa dopo Germania e Francia, continua a crescere al ritmo del 2% circa ogni anno (nel 2020 più di 4 milioni di tonnellate).
Nel corso del convegno è stata espressa preoccupazione sul rincaro dei prezzi delle materie prime che influenzano i costi della carta e dell’imballaggio finito, in particolare quelli del macero. Riguardo a quest’ultimo i prezzi rilevati dalla Camera di Commercio di Milano mostrano un incremento del 130% da agosto 2020 ad agosto 2021: da 30 a 130 per le scatole usate (+ 300%) e da 5 a 70 per raccolta mista di carta (+ 3200%).
Il meeting è stato preceduto dall’Assemblea privata dei soci, nella quale è stato eletto il nuovo Presidente. Si tratta di Fausto Ferretti dell’azienda associata Sandra che assume l’incarico in un momento molto positivo per il mercato.
La transizione green sarà una delle sfide più importanti che il neopresidente si troverà ad affrontare, un passaggio naturale per gli imballaggi in cartone ondulato in quanto già materiale biodegradabile, rinnovabile, riciclabile ed eccellente esempio di economia circolare. Il macero, che in Italia rappresenta ben l’80% della materia prima impiegata per la produzione degli imballaggi, ritorna infatti nel ciclo produttivo. Il restante 20% è costituito da fibre vergini, provenienti da foreste gestite in modo responsabile e controllato, con piani di riforestazione superiore a quelli di taglio (per ogni albero tagliato per produrre cellulosa ne vengono piantati tre). Ad attestarlo sono le certificazioni internazionali FSC e PEFC, di cui si fregia la filiera italiana del cartone ondulato.