Eway: una strada che porta lontano

Nel nome Eway, l'immagine di un cammino percorso con serietà e competenza in 35 anni e la promessa di un viaggio verso traguardi ancora tutti scoprire. La nuova generazione di etichettatrici messe a punto da Etipack: un “concentrato” di passione e qualità, al servizio del mercato, per il futuro.  l.g.

eway_piccola_WEB_0.pngIl 7 novembre scorso, i riflettori sul palco del Museo dell'Industria e del Lavoro (MIL) di Sesto San Giovanni erano tutti per loro: Strong, Energy ed Extreme, le nuove etichettatrici industriali serie Eway di Etipack, compatte, snelle (belle da guardare, insomma) ed efficienti, con prestazioni superiori offerte a costi contenuti.
E fin dalla prima occhiata, confermavano l'impressione di saper rispettare le promesse di un servizio ineccepibile oltre a riflettere la capacità dell'azienda di Cinisello Balsamo di adeguarsi ai tempi che cambiano, proponendo al mercato alternative “di sostanza”.
A ben vedere, carica di bei significati anche la scelta del MIL quale luogo deputato a ospitare una première tecnologica: uno spazio voluto per celebrare il valore e la nobiltà del lavoro, fiore all'occhiello di una delle città-simbolo dell'operosità industriale italiana, come ha sottolineato in apertura dell'evento un consigliere delegato dell'azienda, Davide De Ferrari.

Filosofia del mercato
È stato però Marco Parretti, direttore commerciale di Etipack, a entrare “nel vivo” della presentazione, illustrando la filosofia che ha animato lo sviluppo della nuova generazione di etichettatrici.
«A dieci anni dalle “Blu”, le etichettatrici Eway riflettono in primis la capacità di Etipack di interagire con il mercato, accogliendone le richieste per poi elaborarle ed esprimere proposte concrete. Ma testimoniano anche la nostra ferma intenzione di investire in uno sviluppo intelligente, capace di garantire soluzioni adeguate alle esigenze dei nostri utilizzatori, a un giusto prezzo e con un valore tecnologico capace di fare la differenza. In pratica, il 30% in meno di spazio occupato dalle macchine ne agevola l'inserimento sulle linee di confezionamento; la loro concezione “standard” ma modulare consente di adeguarle a necessità produttive attuali e future, offrendo a ciascuna azienda la possibilità di modificare o espandere la configurazione acquistata grazie all’installazione dei componenti necessari. Ma è l'adozione di una tecnologia innovativa che ci permette oggi di presentare un prodotto unico, per prestazioni e costi: le Eway montano infatti motori passo passo retroazionati da encoder magnetici, il che assicura massima precisione dell'etichettatura anche alle alte velocità».
«In altri termini - ha precisato Marco Baietti (BU manager macchine) - Etipack è riuscita in un'impresa fuori dal comune: ha ridotto gli ingombri delle macchine ma non le performance, ne ha aumentato l'affidabilità ma non i costi, rendendo così disponibile a tutti una tecnologia originale e di alto livello».

etipack_eway_web.png

I TRE MODELLI
Con Eway, Etipack ridisegna il mondo dell’etichettatura, proponendo una filosofia di macchine che sposano i bisogni e gli obiettivi degli utilizzatori, innovando la solida tradizione di un marchio che, dal 1978, è sinonimo di qualità.

Strong, robusta e accessibile rappresenta la tradizione dell’etichettatura, con un prezzo rivoluzionario nella fascia fino a 30 metri/min.

Energy, modulare e universale, rappresenta il cuore dell’evoluzione tecnologica della linea Eway grazie alla dotazione dell’innovativo motore ibrido.

Extreme è l’etichettatrice delle performance insuperabili, con frequenza di applicazione oltre le 3600 etichette/min.

Dall'idea alla soluzione
A Valter Colombo (oggi consigliere Etipack) e al direttore tecnico Massimiliano Basilico il compito di entrare nel “cuore della tecnologia” Eway… A nessuno dei numerosi invitati può esserne sfuggita la viva emozione, mentre raccontavano la genesi delle ultime nate, Strong, Energy ed Extreme (per inciso, le Eway sono il frutto di un progetto a cui hanno lavorato per 2 anni sviluppatori, tecnici ed esperti di marketing, in collaborazione con un team dell'università di Udine guidato dal professor Roberto Petrella, Ndr). 
«Quando abbiamo avviato i lavori, avevamo ben chiari alcuni obiettivi: avremmo dovuto “inventare” macchine modulari e facili da assemblare in tutto il mondo, segnate quindi da soluzioni tecniche rapide e semplici; ma avremmo dovuto anche lavorare sulle dimensioni, che avrebbero dovuto essere molto contenute per agevolare per esempio le spedizioni. Sapevamo anche di dover adottare elettronica di ultima generazione, per innalzarne i livelli prestazionali e di affidabilità. Il tutto, ovviamente, all'insegna del contenimento dei costi e, in ultima battuta, del rispetto dei canoni estetici che da sempre connotano i nostri prodotti».
Fondamentale, in questo sviluppo, l'apporto fornito dall'Electric Drive Lab di Udine (che studia gli azionamenti elettronici e l'elettronica di potenza) e il cui lavoro è stato ben sintetizzato dal suo coordinatore, il professor Roberto Petrella.
È stato il primo a essere sorpreso dei risultati ottenuti da una ricerca cominciata quasi in sordina circa lo sviluppo di un azionamento completamente digitale per motori a passo ibridi e che, nel corso del tempo, ha invece preso una direzione differente «generando però un incredibile numero di innovazioni sostanziali, che Etipack è riuscita a interpretare e trasferire sulle nuove macchine, in relazione all'efficienza e all'affidabilità, alle dimensioni fisiche e alle economie di scala raggiunte. L'adozione finale di motori passo passo retroazionati da encoder magnetici significa poter infatti gestire più funzioni contemporaneamente, dal controllo del motore stesso e delle velocità, alla distribuzione dell'etichetta, con evidenti vantaggi di tipo economico».  
Dulcis in fundo, ricordiamo che i prototipi delle etichettatrici sono stati realizzati in ABS con una stampante 3D di ultima generazione, di cui il costruttore si è dotato tre anni fa e che, nel caso delle Eway, ha contribuito con efficacia a generare ulteriori economie.

In conclusione. Le Eway sono il segno tangibile di un'ampia condivisione di competenze, che - a ben vedere - non è mancata neppure nell'organizzazione dell'evento del 7 novembre. Abbiamo infatti assistito a un momento collettivo  interessante e coinvolgente per i molti utilizzatori e clienti presenti ma non solo: con un'azione di comunicazione ben orchestrata, all'insegna della multimedialità e con trasmissioni in diretta streaming, le varie sedi Etipack nel mondo erano infatti collegate con il MIL, consentendo così gli operatori locali di “vivere” dal vivo l'atmosfera dell'incontro.
Chapeau

Il nostro network