Spreco alimentare e imballaggio: l’indagine di Waste Watcher

In casa, come nel mondo della ristorazione, il packaging può essere un alleato nella prevenzione degli sprechi? Cosa ne pensano gli italiani? I dati della nuova ricerca di Waste Watcher* sul rapporto fra spreco e imballaggio sono stati presentati in anteprima alla Green Week 2018.


Monitorare i comportamenti, annotare le buone e le cattive pratiche, familiarizzare con imballaggi ed etichette studiati per una fruizione ottimale degli alimenti aiuta a prevenire gli sprechi e a restituire al cibo il suo valore.
Questi i temi al centro della campagna di sensibilizzazione europea “Spreco Zero” di Last Minute Market, che da varie stagioni incrocia il suo percorso con il cartellone della Green Week, festival della Green Economy a Trento. Nel corso della manifestazione, sabato 17 marzo sono stati presentati in anteprima i risultati di una nuova indagine curata dall’osservatorio Waste Watcher* che racconta il rapporto delle famiglie italiane con l’imballaggio dei cibi, quanto quest’ultimo influisca sugli sprechi domestici, e quali siano gli alimenti più sprecati nelle case del nord-est.
Il resoconto è stato divulgato in occasione di un un incontro che ha puntato i riflettori su “Il valore del cibo, dalla spesa all’imballaggio” a cui sono intervenuti il direttore dell’Istituto Italiano Imballaggio Marco Sachet, Gabriella Bartoccelli (responsabile Comunicazione del Gruppo Camst, cooperativa italiana che si occupa di ristorazione per aziende, scuole ed ospedali), Silvia Marra (responsabile progetti di Last Minute Market, che si occupa da oltre 15 anni di riduzione degli sprechi con decine di progetti attivati sull’intero territorio nazionale) e il presidente di Swg (ricerche di mercato) Maurizio Pessato.

Il ruolo dell’imballaggio
Come premessa occorre considerare un dato: lo spreco familiare incide per almeno il 60% dello spreco complessivo di filiera, in Italia come in Europa. Ma qual è il rapporto fra spreco e imballaggio?
Marco Sachet ha spiegato come il packaging possa essere un buon alleato in questo senso: «È un utile strumento di servizio. Se da un lato permette di acquistare un prodotto alimentare che arriva integro e sicuro nelle nostre case, ci offre anche prestazioni e informazioni che permettono di non sprecarlo, a partire dalla data di scadenza e TMC dell’alimento, che andrebbero sempre controllati. Altrettanto importanti sono i meccanismi di chiusura, che ci permettono di conservare al meglio un prodotto non del tutto consumato, o i multipack, con apertura selettiva, che garantiscono la possibilità di estrarre e consumare solo la giusta porzione».
La prevenzione degli sprechi che guarda all’imballaggio passa anche attraverso la ristorazione. Lo ha ricordato Gabriella Bartoccelli, responsabile Comunicazione del Gruppo Camst: «Le bags per recuperare il cibo non interamente consumato sono un’ottima risposta agli sprechi. Nel corso del 2017 ne abbiamo distribuite ben 14 mila. Il nostro impegno è a monte, a metà filiera e a valle, con un recupero complessivo nel 2016 di 82mila kg di cibo. Attraverso il nuovo progetto Life EFFIGE favoriremo l’adozione di buone pratiche e buone abitudini da parte dei nostri clienti e di tutti noi consumatori».                            

* Waste Watcher è stato istituito come “sentinella” contro gli sprechi domestici, su iniziativa di Last Minute, SWG (società italiana di riferimento per le ricerche di mercato), e Dipartimento di Scienze e Tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna. Studiando l’evoluzione dei comportamenti e della sensibilità al problema, fornisce strumenti di comprensione delle dinamiche sociali e degli stili di vita che generano e determinano lo spreco delle famiglie.

Ogni giorno, fra ciò che rimane nel piatto nel frigo e nella dispensa di casa, gli italiani gettano 100 grammi di cibo, una quota che moltiplicata per 365 giorni all’anno ci porta a 36,92 kg di alimenti, per un costo di 250 € all’anno a famiglia (dati reali progetto Reduce/Diari di Famiglia/Distal Unibo/Zero 2018). Ogni nucleo familiare getta dunque 84,9 kg di cibo nel corso dell’anno: a livello nazionale significa sprecare circa 2,2 milioni di tonnellate di cibo/anno, per un costo di 8,5 miliardi €, circa lo 0,6% del Pil.

La Green Week 2018


Economia circolare, riuso, lotta agli sprechi, risparmio energetico e nuove forme di energia, chimica verde, mobilità, tutela dell’ambiente e del paesaggio, architettura sostenibile e bioedilizia, responsabilità sociale e ambientale d’impresa. 
Questi i temi affrontati nel corso della Green Week, l’evento diffuso sul territorio nazionale dedicato all’ “economia verde”, giunto alla settima edizione, che si è articolato in due parti: dal 13 al 15 marzo, il tour tra Friuli Venezia Giulia, Veneto e Trentino alla scoperta delle “Fabbriche della Sostenibilità”, una rosa di aziende selezionate per l’impegno alla sostenibilità, che hanno aperto le porte per permettere di verificare dal vivo i prodotti e processi adottati.
Da venerdì 16 a domenica 18 marzo la manifestazione è proseguita nel capoluogo trentino con il Festival della Green Economy, weekend lungo animato da dibattiti e confronti con ospiti di eccezione tra imprenditori, esperti, operatori e rappresentati delle istituzioni.
Durante la giornata di apertura, nell’ambito dell’evento “L’economia green e la ripresa del Paese”, sono intervenuti Ermete Realacci, presidente della fondazione Symbola (da quest’anno tra i promotori), Francesco Starace (AD di Enel), Alberto Vacchi (presidente di IMA) e il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. Sempre venerdì, la cerimonia di consegna del Premio Radical Green 2018  riconoscimento assegnato alle migliori realtà imprenditoriali che contribuiscono, a vario modo e titolo, a diffondere e praticare la cultura della sostenibilità.
A salire sul palco quest’anno sono stati Lorenzo Delladio, amministratore delegato La Sportiva, Filippo Berto, amministratore delegato Berto Salotti, Marco Mantellassi, amministratore delegato Manteco, Alessandro Invernizzi, presidente Lurisia, e Susanna Bellandi, global creative, communication & CSR director di Sofidel. Menzione speciale a Paolo Verri, direttore Matera 2019 Capitale Europea della Cultura.
 

 

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