Cibus 2019

10 - 11 aprile 2019, Parma

Nel presentare l’edizione di Cibus 2019, Fiere di Parma e Federalimentare hanno dichiarato gli obiettivi sottesi alla strategia fieristica, che intende tutelare le eccellenze italiane dell’agroalimentare da due fenomeni insidiosi per lo sviluppo dei nostri prodotti sui mercati internazionali: l’Italian Sounding e il Local Premium. Ormai noto il primo (con stime dimensionali che variano, a seconda delle fonti, da 30 a 50 miliardi di euro), il secondo è molto più recente e  subdolo soprattutto nel medio lungo termine. Ispirandosi ai prodotti italiani, operatori locali di vari Paesi “inventano” prodotti premium sostitutivi sul piano funzionale dell’authentic italian. Se il “Reggianito” o l’aceto “Pompeian” sono casi evidenti di Italian Sounding, certi Oli di Oliva Monovarietà “spremuti a freddo” o Grandi Forme di Formaggi “Naturali Stagionati” diventano “alternative” locali e concorrenti a molti prodotti di punta dell’export italiano. Ecco perché è fondamentale divulgare l’unicità del sistema agroalimentare italiano, costruito sul rapporto di lungo periodo tra le produzioni e i loro territori, nonché sulla resilienza di generazioni imprenditoriali che sono oggi il vero asset distintivo del settore.

«Nel 2018 oltre 3.400 imprese italiane hanno esposto a Parma i loro prodotti - ha spiegato Antonio Cellie, Ceo di Fiere di Parma - ma anche accompagnato oltre 10.000 operatori da tutto il mondo a conoscere direttamente le loro produzioni e le nostre filiere»; questa attività di “Education on site”,  quest’anno, verrà ulteriormente ampliata grazie all’edizione più breve di Cibus (2 giorni) e alla contemporaneità con Vinitaly, consentendo agli operatori internazionali di conoscere  in una sola settimana il meglio del Food&Wine Made in Italy.

 

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