Gli imballaggi di legno (2018)

Mercato e tipologie. I più utilizzati della categoria “imballaggi per il trasporto di merci”, gli imballaggi di legno vengono largamente impiegati dall’intero settore manifatturiero. Per questo motivo, l’andamento del settore ha da sempre una stretta correlazione con l’andamento dell’industria. Barbara Iascone


Gli imballaggi in legno si dividono in tre categorie (la suddivisione è ripresa da Imballaggio in Cifre): imballaggi industriali, cassette di legno, e pallet.
Una nota a margine meritano gli imballaggi industriali, che rappresentano una categoria all’interno della quale rientrano diverse tipologie di packaging. Vi troviamo infatti le strutture per il trasporto di macchinari o impiantistica, vale a dire casse e gabbie progettate e realizzate in base alle caratteristiche e dimensioni dei prodotti che andranno a contenere.
Facendo ancora riferimento a Imballaggio in Cifre, sotto questa voce rientrano anche le bobine utilizzate per avvolgere fili e cavi di vario genere (elettrici, metallici, fibra ottica ecc.), ma anche le cassette per liquori e vini pregiati e i tappi in sughero.
Stando ai dati 2017, risultano operative circa 2.060 aziende produttrici di imballaggi di legno: il 49% produce pallet, il 37% realizza imballaggi industriali (tappi di sughero compresi) mentre il restante 14% rappresenta le aziende produttrici di imballaggi per l’ortofrutta. Il fatturato 2017 relativo al settore imballaggi di legno risulta in crescita del 2%, toccando i 1.598 milioni di euro.

Dati di mercato:
produzione e diffusione Consuntivo 2017

Nel 2017, ultimi dati a consuntivo, il settore degli imballaggi di legno registra un incremento della produzione espressa in  tonnellate del 3,7% rispetto all’anno precedente, superando le 2.600 t/000.
Anche nel 2017, così come avvenuto nel 2016, gli unici contenitori di legno a registrare un calo produttivo restano le cassette per ortofrutta.
Il commercio estero risulta crescere rispetto al 2016, sia per quanto riguarda le importazioni (+4,9%) che per le esportazioni (+14,6%).
La categoria più rappresentativa, in termini di peso, resta quella dei pallet, al 73% del totale. Nel 2017 i pallet hanno registrato una crescita produttiva del 4,9%, portando la produzione a superare le 1.900 t/000.
Il 18,4% della produzione di pallet in legno è destinata al settore bevande e liquidi alimentari, il 20,4% al settore food, il 19,4% al largo consumo non alimentare (cosmesi, farmaceutico, TV, telefonia, elettrodomestici, prodotti per la casa in generale), il 5% è destinato ai prodotti chimici (compreso detergenza domestica) e, infine, il 36,9% è destinato alla voce “altro” (prodotti della meccanica, elettromeccanica, materiali per edilizia).
Per quanto riguarda gli imballaggi industriali, che rappresentano in termini di peso il 20% dell’intero comparto imballaggi di legno, nel 2017 hanno registrato un incremento della produzione pari al 2,9% portando le tonnellate di imballaggi industriali a 514 t/000.
Le esportazioni, dopo i cali registrati nel 2015 e la stabilità del 2106, ritornano a crescere con un +16,3%; le importazioni registrano invece un -0,2% rispetto al 2016. L’utilizzo apparente si assesta intorno alle 543 t/000, con un tasso di crescita pari all’1,2%.
La destinazione d’uso degli imballaggi industriali resta appannaggio di casse e cassoni per il trasporto di merci ingombranti (89%); il 10% è destinato a doghe, cassoni per attrezzi o pezzi di ricambio e casse ad hoc, mentre l’1% rappresenta i tappi in sughero.
Come già accennato, le cassette di legno (7% dell’intero comparto) risultano essere in continuo calo. Nel 2017 la loro produzione si assesta sulle 195 t/000, -4,9% rispetto all’anno precedente. Il 92% di questa tipologia di imballaggi è destinato al settore ortofrutticolo, il restante 8% ad altri settori quali l’ittico fresco e il settore vivaistico.

Ipotesi evolutive relative al 2018
Secondo le prime stime per l’anno 2018 - al momento si tratta di previsioni - il settore degli imballaggi di legno dovrebbe chiudere con un fatturato in crescita del 3% arrivando a circa 1,6 mld di €.
In termini quantitativi la produzione dovrebbe rimanere alquanto stabile. Per quello che riguarda il commercio estero, in base alle elaborazioni dei dati ISTAT riferiti ai primi 11 mesi del 2018, si registra un +2% per le esportazioni, arrivando così a superare la soglia delle 200 t/000, mentre le importazioni dovrebbero calare del 4%, 466 t/000.
In base a questi elementi il consumo apparente del totale imballaggi in legno in Italia dovrebbe registrare un calo dello 0,7%.
Sempre in base alle prime rilevazioni di dati, la produzione dovrebbe crescere dell’1% per gli imballaggi industriali, e solo dello 0,4% per i pallet mentre continua il calo delle cassette.
Tali previsioni sono sostenute dalla frenata che il settore manifatturiero italiano avrebbe subito nel 2018.

Quotazioni delle materie prime
Nel 2018, le medie delle quotazioni dei prezzi delle voci relative alle materie prime utilizzate per produrre imballaggi in legno, monitorate dalla Camera di Commercio di Milano, sono cresciute con tassi variabili tra il 9,3% e l’11%. Questi importanti aumenti nei prezzi delle quotazioni delle materie prime vanno a sostenere l’incremento del fatturato del settore che, come abbiamo visto, nel 2018 dovrebbe crescere in maniera superiore rispetto alla produzione espressa in tonnellate.
Gli aumenti di quotazioni più rilevanti riguardano le materie prime utilizzate per produrre pallet, che crescono del +11%.
Tale crescita è confermata anche dalle rilevazione del Super indice del CRIL (Centro Ricerche Imballaggi in Legno e Logistica), che per le medie del 2018 sul 2017 registra un +10,3%.
Il Super Indice è una media matematica che deriva dai prezzi di vendita dei pallet registrati presso le aziende produttrici associate al CRIL.
Dallo scorso anno, grazie a un’attiva collaborazione con Assoimballaggi (il gruppo che nell’ambito dell’associazione FederlegnoArredo si occupa di imballaggi), l’Istituto Italiano Imballaggio fornisce nel proprio monitoraggio relativo alle quotazioni dei prezzi delle materie prime anche l’andamento di questo Super Indice, che viene rilevato trimestralmente.
Il CRIL è un centro di ricerche e tecnologia nato nel 1996 con lo scopo di migliorare la posizione del legno attraverso la qualificazione dei materiali legnosi impiegati negli imballaggi da trasporto. Il CRIL vanta importanti collaborazioni a livello nazionale in particolar modo con FederlegnoArredo/Assoimballaggi/Conlegno.

Il riciclo (dati Rilegno PSP 2018)
Nel 2017, in base ai dati forniti da Rilegno - il consorzio che, nell’ambito del sistema, CONAI si occupa del riciclo e del recupero degli imballaggi di legno -  sono stati recuperati oltre il 60% degli imballaggi immessi al consumo, vale a dire quegli imballaggi che una volta utilizzati sul territorio nazionale producono un rifiuto sul territorio. Rientrano in questa classificazione anche gli imballaggi di produzione estera.
Nel 2017 gli imballaggi di legno immessi al consumo sono stati pari a 2.946 t/000 e, di questi, oltre 1.793 t/000 sono state raccolte e riciclate da Rilegno,  con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente.

Barbara Iascone
Istituto Italiano Imballaggio

 

 

Il nostro network