Strumenti di efficienza

A Cibus Tec 2019, FlexLink (Gruppo Coesia) ha messo in mostra convogliatori e sistemi collaborativi per la palettizzazione tra loro complementari, modulari e standard, protagonisti di un efficiente “ecosistema” software e hardware. Ce ne parla Guido Bisi, Country Manager Italy della società.  Luciana Guidotti

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Offrire strumenti affidabili e facilmente configurabili, che trovano applicazione in pressoché tutti i settori industriali e che consentono di gestire i flussi produttivi in modo efficace, sicuro e alle migliori condizioni economiche.
Questo l’obiettivo di FlexLink che, oltre ad aver consolidato da tempo la propria leadership globale come fornitore di nastri trasportatori, esprime ampie competenze in ambito robotico e nell’automazione avanzata.
Guido Bisi, Country Manager Italy di FlexLink System SpA (con sede a Rivoli, TO) descrive le recenti innovazioni introdotte in termini progettuali, di sviluppo e di servizio. Senza omettere, ovviamente, il valore dell’integrazione con le altre imprese del Gruppo Coesia

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La tecnologia sul campo

FlexLink_05.pngTrasportatori e layout su misura...
«Il settore food è il nostro campo d’azione privilegiato - puntualizza Bisi - ma  le nostre soluzioni si adattano a qualunque contesto industriale.
Per il food abbiamo messo a punto catene e sistemi di trasporto interno specifici, nel rispetto delle regole imposte dal settore alimentare. A Cibus Tec, per esempio, abbiamo presentato un convogliatore per prodotti confezionati o nudi, come formaggi duri o prodotti da forno. In acciaio inox, con catena modulare, è disegnato secondo gli standard americani ed europei e nel rispetto delle normative FPA e FSMA: superfici interamente lavabili, assenza di spazi depositali, parte dei cuscinetti sigillata per evitare contaminazione con olii e alimenti... Inoltre, coerente con il nostro paradigma costruttivo, è pensato a moduli standard, grazie ai quali è possibile realizzare layout con qualsiasi configurazione, sulla base delle necessità del cliente».

A dimostrazione delle opportunità tecnologiche offerte, FlexLink ha portato in fiera anche una soluzione progettata per il dairy.
«Qui abbiamo ricostruito una sezione del convogliatore, predisposta per accogliere un sistema di scansione a raggi X. La proposta prevede anche un nuovo sistema di pulizia della catena, con sanificazione sia a secco sia con detergente. Il convogliatore in questione - precisa al riguardo il manager - è dotato di una catena totalmente revisionata, le cui maglie sono studiate in modo tale da assicurare massima protezione rispetto ai rischi di infortuni in cui potrebbero incorrere gli operatori durante un intervento manuale. Il che, di concerto, rende più efficiente la produzione, dato che le confezioni stesse non si “impigliano” nelle maglie né si danneggiano».

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… con l’aiuto di un software.
Sviluppato da FlexLink, un programma  consente ai clienti di partire dal layout del proprio plant e disegnare in 3D, con un CAD easy to use, il percorso dei nastri di convogliamento, simulare i flussi delle merci e validare la soluzione. In automatico è possibile generare anche l’elenco dei materiali da ordinare direttamente su un portale dedicato, scegliendo la soluzione fornita e montata da tecnici FlexLink oppure configurata per il montaggio in proprio. Si tratta quindi di soluzioni di trasporto perfettamente integrate nell’ecosistema software e hardware di convogliamento.

Convogliatori e cobot: abbinata vincente

FlexLink_06.png«Fermo restando che il core business di FlexLink sono i convogliatori - ribadisce Bisi - abbiamo interpretato il concetto di robotica collaborativa come complementare ai nostri sistemi di alimentazione e asservimento alle macchine. Ci siamo focalizzati quindi sui benefici garantiti dalla combinazione di cobot e nastri trasportatori per limitare i compiti manuali a basso valore aggiunto, a partire dalla fase di alimentazione del materiale, o della gestione del dell’invio del prodotto al fine linea.

Per primi, anzi, abbiamo presentato una soluzione dedicata “chiavi in mano”, definendo nei fatti lo standard di riferimento in ambito food con oltre 300 installazioni in tutto il mondo».
In fiera FlexLink ha mostrato una soluzione robotica standard, studiata per la palettizzazione «che - afferma Bisi - lascia ampia libertà nel gestire molte tipologie di referenze, anche con cambi formato frequenti, e volumi contenuti. In questo caso, non è dunque la velocità il fattore determinante per l’adozione della tecnologia, bensì l’estrema flessibilità del sistema».

Progettata interamente da FlexLink, con standard di sicurezza certificati, l’isola di palettizzazione presentata con successo in fiera prevedeva infatti un braccio robotizzato (fornito da Universal Robot, Ndr.) in grado di gestire al polso una portata di 8 kg alla velocità di 8 cicli/minuto.

«Compatto e facile da usare, non richiede recinzioni poiché l’operatore può lavorare a fianco del cobot in tutta sicurezza. Il telaio è progettato con quattro configurazioni di alimentazione standard e può essere quindi facilmente ricollocato all’interno dell’area di produzione, spostandolo ove necessario su un semplice transpallet. È dotato di rulliera rimovibile, di una base che integra il braccio, di cavi elettrici e di una presa di corrente: tutti accorgimenti che rendono possibile ripristinarne l’operatività in un paio d’ore. È inoltre disponibile un’ampia gamma di accessori, tra cui vari sistemi di presa o di visione, che rendono l’unità pienamente personalizzabile a seconda delle diverse esigenze».

Anche in questo caso, è comunque il software sviluppato ad hoc a fare la differenza, consentendo di creare gli schemi di palettizzazione con un “drag and drop” da qualunque dispositivo Apple o Android. 
«Una volta fornite le dimensioni della scatola e del pallet, l’utente crea in tempo reale la nuova ricetta di pallettizzazione, invia i dati in wireless attraverso un comune device e il robot … prende vita».
Va precisato che, cambiando semplicemente il braccio e la funzionalità della cella, FlexLink ha messo a punto soluzioni collaborative anche per la de-pallettizzazione, per la formatura o, ancora, per il riempimento di contenitori  (anche fast-moving consumer goods) preceduto dalla loro manipolazione.

Il gioco delle parole chiave, per conoscere… FlexLink
Alcune osservazioni espresse a latere dell’intervista da Guido Bisi (Country Manager Italy), sintetizzate in una sorta di decalogo.

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Software e hardware. Componenti di un ecosistema complesso e integrato che, se ben sfruttato, moltiplica il grado di efficienza di un’azienda nel fornire risposte coerenti alle richieste dei clienti.
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Servizio. Resta un asset fondamentale del business, “un’abilità” difficilmente sostituibile da un software. Fondamentale è, in questo senso, il contatto umano: forte di una presenza globale, FlexLink “parla” per esempio la stessa lingua dei clienti worldwide. Perché se è vero che le multinazionali fanno acquisiti a livello mondiale, chi agisce nella pratica è una persona, con una cultura definita, ed è a questa persona che FlexLink vuole continuare a rivolgersi.
Inoltre, avere sedi in tutto il mondo significa interfacciarsi con interlocutori sempre diversi per attitudine e cultura industriale, a cui fornire soluzioni differenti e personalizzate: uno sprone per il fornitore a ripensare le proprie proposte da nuove angolazioni.

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Digitalizzazione e cybersecurity. FlexLink intende la digitalizzazione come un veicolo di semplificazione, per avvicinarsi ancora di più ai propri clienti, tant’è che ha sviluppato un software che consente di disegnare facilmente il layout dei siti produttivi, simularlo, fare i calcoli di progettazione e operare il virtual commissioning. Una volta testato, il software di controllo viene caricato sul PLC per ottenere le soluzioni desiderate.
FlexLink ha del resto fatta propria la vision del Gruppo Coesia, che ha da tempo messo in campo iniziative dedicate tanto alla digitalizzazione delle informazioni quanto degli impianti produttivi.
Il gruppo - e FlexLink di concerto - guarda al futuro, ma con le dovute precauzioni, soprattutto in fatto di sicurezza dei dati. I dati sensibili dei clienti vengono protetti adottando le più avanzate misure di cybersecurity. 
Ecco perché, oggi, FlexLink offre un pacchetto software che permette di analizzare i dati, senza che gli stessi risiedano necessariamente nei sistemi Coesia. Si tratta di una proposta cloud based certificata e non vincolante, che consente di eseguire analisi dei dati in remoto, consentendo di condividere con il cliente le considerazioni relative all’operatività della macchina. Gli stream sono: migliorare l’efficienza della linea, definire e identificare potenziali cause di guasto e intervenire sulla macchina prima che il guasto si manifesti, secondo il paradigma della manutenzione preventiva e predittiva, sfruttando al massimo la vita dei componenti.

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Integrazioni tecnologiche e commerciali. Le aziende Coesia si parlano e  interagiscono costantemente, sia sul piano progettuale sia su quello fattuale. FlexLink, per esempio, fornisce alle società del gruppo tutti i sistemi di inlet e outlet realizzati con i suoi nastri. E qualora un cliente chieda una soluzione completa alla Syster company, dal packaging primario fino al fine linea, fornisce le soluzioni di convogliamento e palettizzazione.

 

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