I primi 60 anni di una giovane family company
Karr Italiana, grazie a una strategia basata sulla qualità, come testimoniano le 6500 unità e macchine dosatrici volumetriche installate nel mondo, si conferma tra le realtà più affidabili e promettenti del comparto.
Stefano Lavorini
Sughi e salse, ketchup e miele, insalata russa e minestroni, ma anche mascara, shampoo, dentifrici, e perché no, colle, stucchi…
Sono numerosissime le famiglie di prodotti liquidi, densi, pastosi, omogenei o con pezzi, in campo alimentare, cosmetico, farmaceutico, chimico, che possono essere dosati e riempiti dalle unità e dalle macchine costruite da Karr Italiana.
E che non si tratti di un semplice enunciato, lo raccontano le migliaia di macchine vendute in Italia e nel mondo in 60 anni di attività, come ci conferma Ettore Oldrini, amministratore unico dell’azienda di Assago (MI).
Erede della realtà fondata dallo zio Carlo, Oldrini, coniugando doti individuali ed etica professionale, ha saputo rinnovare una storia fatta di tensione all’innovazione, di apertura al cambiamento, di educazione al rischio.
«Non esiste un modello che indichi come gestire un’impresa familiare», ci dice. «Noi siamo convinti che solo con l’impegno costante dell’imprenditore, del management e di tutte le persone che vivono e lavorano in azienda, sia possibile seguire o anticipare i cambiamenti con lungimiranza e prudenza, così da riuscire a servire i clienti e soddisfare gli stakeholder nel miglior modo possibile»
Prima il prodotto, poi il mercato
Il patrimonio di competenze di Karr Italiana abbraccia tutta la filiera produttiva, a partire dall’acquisto dei materiali, per procedere con lo stretto controllo di ogni fase delle lavorazioni realizzate da partner selezionati, per giungere all’assemblaggio e al collaudo interamente gestito all’interno dell’azienda.
Al centro del successo pluridecennale nella produzione di un solo tipo di prodotto, come le dosatrici volumetriche, c’è la costante ricerca della qualità.
«Le nostre macchine si caratterizzano per la compattezza e semplicità delle forme, per la massima versatilità, per la precisione e l’affidabilità nel dosaggio, per la cura dedicata a ogni particolare e per l’utilizzo di materiali e componenti di eccellenza. Oggi usiamo solo acciaio inox AISI 304 per le strutture, e AISI 316L elettro-lucidato per le parti a contatto con il prodotto da dosare, guarnizioni atossiche di teflon o silicone, nonché alluminio anticorodal per la parte pneumatica. I dosatori sono progettati e realizzati in modo da consentirne uno smontaggio rapido, così da favorire gli interventi di pulizia e manutenzione. Ricordo al riguardo che i nostri prodotti sono conformi alla legislazione comunitaria che disciplina i materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari e alle relative GMP (Buone Pratiche di Fabbricazione)».
Alimentare, ma non solo
Le soluzioni proposte da Karr Italiana comprendono dosatori volumetrici semiautomatici, unità di dosaggio singole o multiple e per applicazioni su linee automatiche, ugelli speciali per il dosaggio di prodotti con pezzi anche di grosse dimensioni. La gamma di dosaggio coperta dalle unità e dalle macchine volumetriche va da 1 cc fino a 10.000 cc; la regolazione della quantità erogata è semplice e precisa, così come le regolazioni della velocità di mandata e aspirazione dei prodotti.
Ampia, infine, la flessibilità con accessori intercambiabili, in grado di soddisfare le esigenze sia della piccola che della grande produzione. Questo vuol dire che la tecnologia Karr permette di trattare prodotti come minestroni, sughi, salse, ma anche burrate e stracciatella, preparati per gelato… nonché, a titolo di esempio, deodoranti stick e colle a caldo.
«In questi casi, proponiamo macchine “riscaldate” capaci di assicurare una temperatura di lavoro costante, in modo da prevenire la solidificazione del prodotto. Nel nostro business quindi, seppure il settore alimentare rappresenti circa l’80%, non mancano altri segmenti come quelli citati, a cui si aggiungono vernici, materiali sigillanti, mastici, etc.».
Novità in vetrina
«Oltre alla ben strutturata rete commerciale che permette di rispondere con la massima efficacia alle richieste dei nostri clienti in Italia, abbiamo anche consolidato una presenza internazionale di tutto rispetto, grazie a numerosi rappresentanti» interviene Daniele Ortelli, storica figura di riferimento in azienda. «Non va taciuto, infatti, che uno dei plus dei nostri prodotti è la facilità di movimentazione e trasporto, che rappresenta per i clienti un vantaggio sia in fase di installazione che di assistenza post vendita. Continuiamo, comunque, a fare innovazione come dimostra la nostra partecipazione a Cibus Tec 2023, in occasione della quale abbiamo presentato i nostri prodotti di punta: i nuovi materiali per guarnizioni, nonché la dosatrice elettronica in acciaio inox predisposta per il lavaggio CIP, Cleaning In Place, dedicata nello specifico al settore alimentare».
Panoramica sulle macchine di ultima generazione targate Karr Italiana.
Una scelta fatta per vocazione
Nel ‘62 Carlo Oldrini, insieme a un socio, vendeva diserbanti in fustini da 5 litri; un giorno un cliente chiese se, per caso, il prodotto non fosse disponibile anche in flaconi da 1 litro: fu in quel momento che nacque l’idea di progettare e costruire i primi dosatori, divenuti nel tempo veri e propri componenti di automazione.
Tutto è cambiato in sessant’anni… ma non la passione, l’ambizione, la determinazione, il fiuto per le opportunità, la propensione per l’apprendimento, la capacità di prendere decisioni in contesti di incertezza che sostengono tutt’ora il nipote del fondatore, Ettore Oldrini.
«Da piccolo avevo una gran passione per la meccanica, che mio zio ha sempre incoraggiato regalandomi il Meccano, ma anche aiutandomi a realizzare piccoli circuiti e ad aggiustare biciclette. Dopo il militare avrei voluto studiare per fare l’orologiaio, ma arrivò l’invito a mettermi alla prova in azienda, ed è qui che sono rimasto».
In sessant’anni è cambiata radicalmente la tecnologia, ma non di meno la Karr: dalla sede milanese di viale Jenner, al più spazioso stabilimento di Assago nel 2004, fino all’inaugurazione di un secondo capannone nel 2018, per sostenere un business in continuo sviluppo, a riprova di una solidità aziendale che affonda le radici nell’idea di impresa degli esordi.
Nel riquadro, foto di repertorio della tecnologia Karr fra gli anni ‘60 e ‘70.
Sopra: Carlo Oldrini porta Karr Italiana a Ipack-Ima 1969.