CMP Phar.ma avvia un nuovo stabilimento
Inaugurati il 14 ottobre scorso i nuovi spazi a Costabissara (Vicenza), dove l’azienda CMP Phar.ma (Marchesini Group) produrrà sistemi di ispezione per il mondo farmaceutico, puntando ad ampliare una gamma già consolidata.
«Investiamo in Veneto e apriamo le porte della produzione all’AI»
questa in sintesi la dichiarazione di Maurizio Marchesini che, insieme a Luigino Pilastro (AD di CMP Phar.ma), ha fatto gli onori di casa durante l’inaugurazione dello stabilimento di Costabissara. Presenti al taglio del nastro, Pietro Cassani (AD Gruppo Marchesini), il vicepresidente di Confindustria per l’Internazionalizzazione Barbara Beltrame, nonché Giovanni Maria Forte, sindaco di Costabissara, e il parroco della cittadina, Don Roberto Xausa: e questo a sottolineare il rilievo di un’impresa, che garantirà al territorio vicentino la presenza di un polo industriale e tecnologico di alto livello.
Numeri e tecnologia. Sette milioni di euro investiti nei 5mila metri quadri di stabilimento, di cui oltre la metà riservati alla produzione; un raddoppio - dagli attuali 42 a 80 - dei collaboratori in quattro anni: questi i numeri del nuovo corso di CMP Phar.ma, specializzata nella realizzazione di sistemi di ispezione per il mondo farmaceutico e che, all’indomani dell’inaugurazione, ha già cominciato a produrre nel nuovo sito.
Ricordiamo che nel 1982, a poco più di 10 anni dalla nascita, CMP Phar.ma è stata tra le prime aziende a introdurre sul mercato una macchina automatica per l’ispezione di fiale con illuminazione laser. Nel tempo, si è consolidata, perfezionando un portafoglio che oggi include un’ampia gamma di ispezionatrici per il controllo non solo di fiale ma anche di flaconi, siringhe pre-riempite e prodotti liofilizzati.
Il recente ingresso nella galassia di aziende controllate da Marchesini Group - multinazionale bolognese tra i primi produttori al mondo di macchine per il confezionamento di prodotti per i settori farmaceutico e cosmetico - sta facendo sì che CMP Phar.ma possa contribuire, con le proprie ispezionatrici, a realizzare intere linee di produzione, tra cui quelle utilizzate da Big Pharma per confezionare i vaccini anti-Covid e gli antitumorali, farmaci biologici che necessitano di un elevatissimo controllo qualità.
AI di serie nei progetti di crescita.
«Il nuovo stabilimento diventerà il cuore della produzione, mentre nell’attuale sede, poco distante, resteranno il magazzino e il dipartimento di Ricerca e Sviluppo aziendale» ha spiegato Luigino Pilastro. «In entrambi gli spazi lavoreremo per ideare e realizzare nuovi modelli di macchine di ispezione a completamento della gamma, che ci permetteranno di entrare in mercati importanti come quello nordamericano e cinese. Di pari passo, continueremo a sviluppare il nostro programma basato sull’Intelligenza Artificiale».
Il riferimento è al progetto futuristico sviluppato da un team interno che collabora con Eyecan, innovativo spin-off collegato all’Università di Bologna e partecipato da Marchesini Group. L’obiettivo di questo ambizioso progetto - che già nel 2024 inizierà a produrre le prime demo - è l’introduzione dell’Intelligenza Artificiale di serie su tutte le macchine di ispezione. Proprio su questo tema è intervenuto Maurizio Marchesini, tirando le fila di una strategia condivisa:
«In CMP Phar.ma e in Marchesini Group noi ricorriamo agli algoritmi dell’AI sia per la manutenzione predittiva delle nostre macchine sia per migliorare i sistemi di visione e ispezione utilizzati durante i cicli di confezionamento, oltreché per rendere più intelligente la robotica necessaria a movimentare i prodotti sulle nostre linee».
I risultati - già apprezzabili secondo Marchesini - promettono di
«migliorare la qualità della produzione e liberare gli esseri umani da incarichi ripetitivi a favore di lavori, appunto, più umani. Ecco perché quando mi si chiede - anche nella mia veste di vicepresidente di Confindustria - se il progresso tecnologico creerà disoccupazione, la mia risposta è ponderata: si perderanno senz’altro posti di lavoro, ma altre professioni emergeranno. Il delta sarà, piuttosto, tra chi disporrà delle reti neurali e chi non sarà in grado di utilizzarle».