Sacmi cede a Kingsbury la divisione Plastica

Il Gruppo Sacmi ha ufficializzato la cessione della divisione Plastica all’americana Kingsbury, multinazionale con più di 120 anni di storia, con sede a Rochester, nello Stato di New York, e player globale nei settori automotive, aerospaziale, componentistica elettronica.

“Questa cessione è coerente con la volontà dell’azienda di semplificare la gestione e focalizzarsi maggiormente nei business ceramica e packaging”, ha sottolineato il direttore generale del Gruppo Sacmi, Pietro Cassani, che da oggi, grazie all’operazione, siede nel nuovo cda del colosso americano. La transazione è stata assistita da Rothschild e per la parte legale dall’avvocato Bovesi dello studio Bovesi Cartwright Pescatore.

Tre i gioielli di famiglia che, in casa Kingsbury, troveranno nuove opportunità di crescita.

Il primo, Negri Bossi, tra i leader europei nella progettazione di presse per lo stampaggio ad iniezione di materie termoplastiche, parte del Gruppo Sacmi da un decennio, durante il quale l’azienda di Cologno Monzese ha profondamente ristrutturato e ampliato la propria gamma di offerta, posizionandosi ai vertici del mercato.
Poi, Bi-Power, ramo d’azienda Sacmi specializzato nella produzione di presse di grandi dimensioni e già fornitore storico delle maggiori case automobilistiche d’Europa come il Gruppo Fiat-Chrysler.
Infine Roboline-Sytrama di Vignate (Milano), protagonista nel business delle soluzioni robotizzate per il settore Plastics.

“Il Gruppo Kingsbury – spiega ancora Cassani – saprà certamente dare ulteriore slancio a questo business che oggi vale circa 100 milioni di fatturato”. A prendere la strada degli States saranno anche le controllate NB in Spagna, Francia, Inghilterra, India, Canada e appunto Usa – portandone il volume d’affari complessivo a quota 250 milioni di euro.

Inoltre, si attendono importanti ricadute anche sulla stessa Sacmi: “La mia partecipazione al nuovo cda della Kingsbury-Negri Bossi – sottolinea Cassani – garantirà un forte legame con il gruppo Sacmi che rimane fornitore primario delle presse di grosso tonnellaggio realizzate ad Imola”.

Come dire, internazionalizzazione che fa bene alla crescita e all’occupazione in Italia, considerando anche che “dai nuovi proprietari è stata espressa l’intenzione di mantenere le attività produttive nei siti attuali ed in particolare a Cologno e in Sacmi Imola, senza alcun taglio dell’organico. Anzi – rivela Cassani – favorendone una crescita trainata in particolare dai due mercati più promettenti, quello americano e quello inglese”.
 

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