Report sullo stato dell’imballaggio – Dicembre 2019

Osservatorio quadrimestrale della filiera dell’imballaggio: situazione a inizio dicembre 2019. Primi consuntivi dell’anno e anticipazioni di sviluppo.

Barbara Iascone 
Istituto Italiano Imballaggio

In questa sede si rende uno spaccato dell’andamento dei comparti dell’industria manifatturiera dove più intenso è il consumo di imballaggi - con la loro conseguente evoluzione - suddivisi nelle macroaree food e non food.

I quadri evolutivi dei settori manifatturieri sono tratti dalle analisi settoriali elaborate da associazioni di categoria, banca dati dell’Istituto Italiano imballaggio, da Prometeia.

Largo Consumo

Con un 2019 in crescita di oltre il 3%, nel biennio successivo il settore sarà fortemente influenzato dal trend positivo delle esportazioni, attestandosi su una crescita del +1,7% medio annuo.

Food e bevande

Secondo le analisi di Federalimentare riferite ai prime 10 mesi dell’anno, il 2019 del comparto alimentare nel suo complesso dovrebbe essersi chiuso con una produzione in crescita del 3,2%, valori a parità di giornate lavorative. Le elaborazioni dei dati prospettano un fatturato consuntivo 2019 pari a 145 mld di euro, +3,6% rispetto al 2018: la performance resta strettamente legata alle esportazioni, dato che il made in Italy del settore continua a essere il più apprezzato al mondo.

In base alle analisi di Prometeia, le prospettive per il biennio 2020-21 si attestano intorno a un +1% del fatturato a prezzi costanti: crescita moderata ma dinamica che beneficerà ancora degli influssi positivi dell’export.

Non food

Farmaci. Il settore farmaceutico si attesta, nel 2019, tra i più dinamici dell’industria manifatturiera con un tasso di crescita intorno al +2% e per il biennio 2020-21 il settore dovrebbe confermare il trend (+2.2%): la crescita media annua a prezzi costanti continuerà a beneficiare del percorso di sviluppo intrapreso grazie agli investimenti in nuova capacità produttiva, spingendo soprattutto sulla leva delle esportazioni.

Sistema moda. Dopo un 2019 in ripresa con un tasso di crescita del fatturato a prezzi costanti superiore al +2%, per il biennio 2020-21 se ne prevede un ridimensionamento (+1%).

Cosmesi e profumeria. Per quanto riguarda il settore della cosmetica si conferma una crescita del fatturato globale per il 2019 pari al +2,9%. A contribuire al trend sono sicuramente le esportazioni più che positive (nel 2019 il trend dovrebbe aggirarsi intorno al +4,5%), ma anche il mercato interno che, con il +1,5%, fornisce un buon apporto al settore.

Mobili e arredamento. Il 2019 registra una crescita del fatturato a prezzi costanti pari al +1%, che si andrà confermando anche per il biennio successivo.

Prodotti chimici. Secondo Federchimica, in base all’analisi dei primi 10 mesi del 2019, il settore della chimica italiana ha mostrato segni di arretramento. Proiettando i risultati all’intero anno si dovrebbe registrare un -0,4%. I dati a livello europeo mostrano un -0,8% globale (la sola Germania presenta un -3,4%). 

La relativa tenuta dell’Italia è legata alla forte specializzazione della nostra industria. Il sotto-settore della chimica specialistica, che rappresenta il 58% della produzione nazionale, ha registrato un andamento meno negativo della chimica di base.

Meccanica (macchine agricole, macchine utensili, macchine per impieghi speciali, macchine per energia). Secondo Prometeia, l’andamento di questo settore nel 2019 risulta essere tra i migliori del manifatturiero italiano, con un trend che dovrebbe toccare il +3% circa. Il biennio successivo dovrebbe confermare i buoni ritmi di crescita, portando a un ulteriore +2,8% medio annuo.

Elettrodomestici. Tra i settori meno performanti del 2019 troviamo gli elettrodomestici, che registrano un esiguo +0,6%; la situazione non dovrebbe mutare nel 2020.

Materiali edili. Secondo l’analisi di Prometeia, nel 2019 i materiali edili dovrebbero registrare un +1,8%, che si andrà confermando anche nel biennio successivo.

Quadro economico generale

In base alle ultime elaborazioni del FMI, nel 2020 l’economia mondiale crescerà del 3,4% (-0,1% rispetto alle previsioni divulgate a metà 2019 e dopo il +3% dell’anno appena concluso). 

Il ridimensionamento del PIL toccherà anche l’Italia, dove il FMI ipotizza una crescita dello 0,5%, mentre le previsioni di metà anno davano un PIL italiano in crescita dello 0,8%. Si ipotizza anche che la Germania, nel 2020, registrerà un PIL in crescita dell’1,2%: anche nel suo caso, le previsioni sono ridimensionate rispetto alle precedenti. Per quanto riguarda l’Eurozona, nel 2020 si prevede una crescita del PIL pari all’1,4% (1,2% nel 2019). 

Chi vede confermate le previsioni di metà anno, anzi in miglioramento, sono gli Stati Uniti con un PIL 2020 al +2,1%.

I paesi emergenti asiatici registrano un +5,9% nel 2019 e un +6% per il 2020.

Secondo Confindustria

In base alle analisi realizzate dall’ufficio studi di Confindustria ci troviamo in una fase di stagnazione, andamento confermato nel quarto trimestre del 2019 e che dovrebbe prolungarsi anche nel primo trimestre 2020. Nei mesi autunnali, secondo gli imprenditori, si è registrata una bassa attività industriale a causa del rallentamento di entrambe le componenti della domanda. Quella estera, che già nei mesi precedenti aveva mostrato una certa debolezza, risulta in ulteriore frenata, soprattutto nel comparto automotive. Per quanto riguarda la domanda interna bisogna distinguere i consumi delle famiglie - che dopo essere cresciuti dello 0,4% nel terzo trimestre, sono visti in più lenta espansione nei mesi di ottobre e novembre - dagli investimenti, che proseguano nel loro declino cominciato già dai mesi estivi.

Secondo Prometeia

In base alle ultime elaborazioni divulgate da Prometeia, il 2019 resta stabile, registrando un andamento del fatturato relativo all’attività manifatturiera che si assesterà sullo +0,2% (fatturato a prezzi costanti). L’andamento dei singoli settori risulta essere decisamente diversificato, dove le performance migliori sono registrato dai settori farmaceutico e largo consumo, grazie soprattutto alla spinta dei mercati esteri. Buono anche l’andamento dei mercati delle costruzioni.

I settori meno dinamici risultano essere autoveicoli e moto, compresi i vari comparti collegati. 

Per quanto concerne il prossimo biennio, secondo Prometeia, l’industria manifatturiera italiana dovrebbe riprendersi arrivando a registrare un fatturato in crescita del +1,3% medio annuo a prezzi costanti. Trend che sarà influenzato dalla ripresa degli scambi internazionali, ma anche dalla crescita della domanda interna. In questo caso sarà proprio il settore “autoveicoli e moto”, con settori intermedi annessi, a ridare vigore all’andamento dell’intero comparto manifatturiero. Buone anche le performance del settore farmaceutico e meccanico.

I dati utilizzati per l’elaborazione del report sono tratti dalla banca dati dell’Istituto Italiano Imballaggio

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