Progettazione di prossimità

INDUSTRIA DEL VETRO Verallia è sempre più “glocal” e inaugura, in provincia di Savona, il secondo laboratorio italiano di progettazione di nuovi contenitori.

Si tratta una struttura in grado di offrire un supporto reale ai clienti che cercano idee e competenze, per sviluppare (giocando d’anticipo) i contenitori capaci di “fare la differenza” sul mercato.

I fratelli Cimbro e Costantino Bormioli, i bavaresi Schmid e i loro allievi Carena, Saroldi, Bertoluzzi… Dal medioevo ai giorni nostri, sono molti gli artigiani che hanno contribuito a rendere celebri i vetri "à la façon d'Altare", alimentando un indotto diffuso, grazie al quale il savonese - crocevia fra Liguria e Piemonte - è ancora oggi uno dei grandi centri dell’arte vetraria nazionale.
Non è un caso, dunque, che proprio lì, a Dego, abbia stabilito la sede italiana Verallia (marchio che raggruppa le attività Saint-Gobain nell’imballaggio di vetro per il food e il beverage), nel cuore di un territorio che è anche a forte vocazione vitivinicola, confermando così la politica “di prossimità” col cliente che la multinazionale persegue da tempo con rigorosa coerenza.

E proprio a Dego, a beneficio degli imbottigliatori (e non solo) del nord ovest, ha stabilito il secondo VeralliaLab italiano, dopo quello di Gazzo Veronese.
Il motivo è stato chiarito il 4 novembre scorso, in occasione dell’inaugurazione della nuova struttura, dai vertici del gruppo: il direttore generale di Verallia, Jérôme Fessard, l’AD della filiale italiana Giuseppe Pastorino, coadiuvato dal direttore commerciale e marketing Roberto Pedrazzi. Verallia - hanno chiaramente illustrato i manager - si è strutturata per essere vicina al cliente nel duplice senso geografico e progettuale, ovvero per garantire sia forniture just in time ed economicamente vantaggiose per l’utilizzatore, sia la capacità di creare o adattare i contenitori ai bisogni di mercato, magari co-progettandoli insieme ai clienti. E con il minimo impatto ambientale possibile.

Un laboratorio di idee (e fatti)
Il VeralliaLab di Dego interpreta uno dei valori fondanti del produttore, ovvero un’eco-compatibilità a tutto campo. Anche la struttura, progettata dallo studio Armellino&Poggio, è stata peraltro realizzata seguendo criteri di sostenibilità e risparmio energetico: pareti perimetrali di legno con funzioni di facciata ventilata, soluzioni che migliorano l’isolamento termico e acustico, pannelli solari che forniscono energia rinnovabile…
Nel nuovo laboratorio gli esperti di progettazione, con l’ausilio di postazioni CAD e apparecchiature per la prototipazione rapida, lavorano insieme ai clienti alla ricerca di progetti originali e soluzioni tecniche di confezionamento innovative. Come questo processo si svolga e in funzione di quali esigenze, è stato illustrato dai relatori al convegno, organizzato per l’inaugurazione della struttura: stimolante il contributo di Jacopo Bargellini (JFB Design Management) su come vada inteso e gestito correttamente un processo di progettazione che coinvolge molte funzioni dentro e fuori l’azienda). La coinvolgente relazione di Piero Sardo (presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus) ha puntato invece l’attenzione sul ruolo del packaging nello sviluppo di un’economia di mercato: un ruolo tanto più evidente quando il contenitore industriale brilla per assenza, come nelle comunità africane dove Slow Food si fa portatrice di progetti e aiuti, anche con il supporto di Verallia.
Dal canto suo, Giorgio Calabrese - medico, docente e opinionista noto al grande pubblico - ha ricordato le caratteristiche e le proprietà di un materiale che, anzitutto, si presenta come naturale al 100%.
Infine, un cenno alla cultura “visual”, fondamentale per il successo di un prodotto. Dego le ha tributato il riconoscimento dovuto, mettendo in mostra vari manufatti: alcuni pezzi del “Progetto Lampade”, realizzati dal liceo artistico Martini di Savona insieme al Museo del Vetro di Altare; i “Riprodotti d’autore”, che esplorano le possibilità di riuso del contenitore di vetro, la collezione Ecovà di Verallia, bottiglie bordolesi “eco-concepite”, dipinte da artisti legati al vetro e alla sua storia.

Ricerca, driver di sviluppo
Verallia destina ogni anno risorse ingenti in R&S, a tutti i livelli del processo industriale: dalla lavorazione del materiale (trattamenti superficiali, colorazioni, trattamenti barriera, resistenza a graffi e urti…) alla produzione, passando per i servizi di co-sviluppo con i clienti, la messa in campo di strutture e infrastrutture utili a ridurre i tempi di time-to-market, la garanzia di servizi adeguati all’imbottigliamento.
Un impegno ad hoc viene dedicato ai prodotti di eco-concezione. A partire dal 2009, con le linee Ecovà e Eco Series™, sono nati oltre 900 nuovi contenitori e un’offerta unica di proposte per i mercati premium e ultra premium. La politica di Responsabilità Sociale d’Impresa di Verallia tiene conto di tutte le ricadute di un processo industriale sul territorio, per armonizzare le istanze dell’industria, degli utilizzatori e dell’ambiente.
Viva, in particolare, la tensione a ridurre i costi di trasporto e le conseguenti emissioni di CO2, a migliorare la raccolta differenziata e aumentare il ricorso al rottame di vetro, che oggi in Europa si attesta sul 60% medio, con picchi del 95% in alcuni siti della mutinazionale. Secondo Verallia, accrescere del 10% l’impiego di rottame di vetro significa ridurre le emissioni di CO2 del 5% e i consumi energetici del 3%, mentre un design eco-compatibile dei contenitori permette di ottimizzare pesi e forme, senza comprometterne le prestazioni tecniche né il valore estetico. A questo proposito, valga su tutti l’esempio fornito dai vasi e dalle bottiglie della gamma Ecovà: senza nulla cedere in qualità formale né prestazioni, sono passati da 550 a 460 g, abbattendo le emissioni di CO2 del 15%.   

Dedicato all’alta gamma Nuovo logo, nuova immagine, nuova offerta: Verallia (Saint-Gobain) rilancia e valorizza la propria offerta di contenitori per l’alto di gamma a marchio Selective Line. La presentazione ufficiale è avvenuta allo scorso Luxe Pack 2011, insieme al lancio delle ultime versioni nere e colorate della collezione standard-personalizzabile. Illustrate per l’occasione anche le due strutture di servizio complementari: il modernissimo Creativ’ Lab di Pont Sainte Maxence (a 30 minuti dall’aeroporto parigino Charles de Gaulle, i clienti provenienti da tutto il mondo possono lavorare insieme a una squadra di esperti in tecniche vetrarie e decori di alto livello) e i team “Su Misura” dedicati allo sviluppo di prodotti personalizzati.

 

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