L’industria italiana delle macchine per plastica e gomma
Amaplast, dati e fatti 2021. Note dall’assemblea annuale e dall’indagine statistica che fotografa l’andamento del comparto dei costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma.
L’annuale assemblea dei soci Amaplast (l’associazione nazionale di categoria, aderente a Confindustria, che raggruppa circa 170 costruttori di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma) si è svolta il 7 luglio 2022, presso Villa Borromeo a Cassano d’Adda.
L’incontro ha offerto l’occasione, tra l’altro, per confermare l’efficacia della sinergia con Acimac (Associazione Costruttori Italiani Macchine e Attrezzature per Ceramica) e Ucima (Unione Costruttori Italiani Macchine Automatiche per il Confezionamento e l’Imballaggio), che ha consentito di condividere e mettere a disposizione delle aziende associate una serie di servizi sempre più aggiornati e su misura.
Da non dimenticare, al proposito, la prima edizione di GREENPLAST (che si è svolta nell’ambito dell’Innovation Alliance con IPACK-IMA, Print4All, Intralogistica Italia e Pharmintech) e che ha ospitato la terza edizione del forum internazionale PACKAGING SPEAKS GREEN (sponsorizzato da Amaplast e da Ucima), dedicato allo sviluppo della cultura della sostenibilità e dell’economia circolare nel settore dell’imballaggio e della plastica.
I temi-chiave della nuova normalità
Nell’illustrare l’andamento dell’industria italiana delle macchine per plastica e gomma nel 2021, il Presidente Amaplast - Dario Previero - ha riferito di una domanda interna molto vivace, sostenuta dagli incentivi 4.0 e dal buon andamento delle esportazioni, soprattutto verso il mercato nordamericano: i due fattori hanno consentito di recuperare ampiamente i livelli pre-Covid e le aziende si dichiarano moderatamente fiduciose anche per l’anno in corso.
Tuttavia, l’entità e il consolidamento del rimbalzo sono condizionati dai ben noti fattori negativi che caratterizzano la realtà economica, al di là della fisiologica normalizzazione della curva domanda-offerta dopo i picchi seguiti alla crisi Covid-19: l’incremento dei costi di materie prime e di energia ma, soprattutto, la difficile reperibilità di componentistica, l’aumento delle tariffe dei trasporti e le tensioni internazionali, nonché le incertezze dovute al ripresentarsi delle ondate pandemiche.
Previero ha quindi sottolineato come sia ormai imprescindibile per le aziende sapersi adattare rapidamente al contesto globale, caratterizzato da un susseguirsi di eventi disruptive: l’emergenza sembra essere ormai diventata la nuova normalità.
Temi, questi, in parte ripresi e approfonditi nel corso della tavola rotonda “Energia, Ambiente, Finanza: il nuovo paradigma” che ha concluso l’incontro del 7 luglio.
I dati del settore
- La seconda Indagine Statistica Nazionale, svolta dal Centro Studi MECS-Amaplast, restituisce il monitoraggio di circa 400 aziende italiane costruttrici di macchine, attrezzature e stampi per plastica e gomma, che danno lavoro a oltre 13.900 addetti e che nel 2021 hanno generato un giro d’affari di oltre 4 miliardi di euro (+12% sul 2020).
- La quota export media si attesta al 72%, con punte dell’82% per le aziende di maggiori dimensioni. E sono proprio le imprese che rientrano nella classe di fatturato oltre i 50 milioni (meno del 5% del totale) a contribuire in misura preponderante al fatturato (oltre il 38% di quello complessivo). Dal punto di vista territoriale, la maggior parte delle aziende (il 52% circa) è localizzata in Lombardia, cui segue l’Emilia-Romagna con il 15%, il Veneto con il 13% e il Piemonte con il 9%.
- Per quanto riguarda i settori clienti dei costruttori di macchinari, l’imballaggio si conferma al primo posto, rappresentando il 41% del totale (27% alimentare e 14% non-food), seguito dall’automotive con il 18% e dall’edilizia (10%), solo per citare gli sbocchi di maggiore rilievo. Merita un cenno anche il segmento del medicale che, pur con una quota sul totale piuttosto limitata (5%) ha determinato un incremento di fatturato del 38% per le aziende fornitrici.
- Tra le macro-categorie di macchinari è quella dell’estrusione ad aver realizzato la quota preponderante della produzione complessiva, con il 19% del totale; a seguire, gli ausiliari con il 14%, le macchine a iniezione con l’11% e gli stampi/ filiere per plastica con poco meno dell’8%.
- Al quadro riferito al 2021 si aggiungono gli indicatori relativi al primo trimestre 2022, che descrivono un andamento ancora positivo: infatti, rispetto allo stesso periodo del 2021, gli ordini risultano in aumento del 10%, il fatturato del 16%, l’export del 13% e l’import del 9%. Anche le attese per il secondo trimestre sono improntate a un certo ottimismo, almeno per quanto riguarda la consistenza delle commesse in entrata, stimate in ulteriore aumento, nell’ordine del 6-7%.
Naturalmente, le diverse incognite e criticità che si susseguono e si sovrappongono da diversi mesi preoccupano non poco gli imprenditori che, pur rimanendo fiduciosi, si attendono un bilancio 2022 ancora positivo ma meno brillante rispetto a quello dello scorso anno.