In Italia la Distribuzione Automatica perde il 31% nel 2020
Nel contesto degli Stati Generali del Vending 2021, tenutisi il 10 novembre scorso a Roma presso la sede di Confcommercio, sono stati illustrati i risultati 2020 del comparto italiano della distribuzione automatica (studio Ipsos per CONFIDA).
Il settore ha chiuso con un fatturato in perdita del 31% sul 2019 a quota 1,6 miliardi di euro (tra mercato del vending e quello dell’ocs- caffè a capsule e cialde) per un totale di 4,4 miliardi di consumazioni in Italia.
Un calo vistoso, generato dalla chiusura preventiva di scuole, uffici e pubbliche amministrazioni a causa della pandemia.
Tra gennaio e agosto 2021 si è invece assistito a una ripresa (+9,21%) rispetto allo stesso periodo del 2020 trainata da caffè (+12,13%) e acqua (+10,88%), ma il settore è ancora lontano dai livelli pre-covid (-15,17% rispetto allo stesso periodo del 2019).
Nell’occasione il presidente di CONFIDA Massimo Trapletti, ha richiesto l’intervento del Governo lanciando quattro proposte per superare la crisi e tornare a far crescere il settore: transizione ecologica, transizione digitale, modifica dei Criteri Ambientali Minimi e riforma delle concessioni.
L’Italia ha la più ampia rete distributiva alimentare automatica d’Europa con oltre 802 mila vending machine installate, seguito da Francia (626 mila), Germania (611 mila) e Inghilterra (408 mila). Sono più di 3.000 le imprese della distribuzione automatica in Italia, con un indotto occupazionale di oltre 30 mila persone. A questi numeri si devono aggiungere le imprese coinvolte in tutta la filiera, come quella dei produttori alimentari, dei fabbricanti di accessori e di tecnologie per le vending machine.