Food waste: l’impegno del flessibile
Certezze scientifiche versus falsi miti: Giflex pubblica un documento sintetico ed efficace, destinato a modificare in modo sostanziale la percezione del packaging e del suo ruolo nella lotta allo spreco di alimenti e risorse.
Si inserisce a pieno titolo nel dibattito mondiale aperto con Expo 2015 circa il futuro sostenibile dell’alimentazione, il ”position statement” reso pubblico di recente da Giflex (Italian Flexible Packaging Association).
In primo piano, nel documento, le evidenze scientificamente provate sul valore dell’imballaggio flessibile e sulla sua capacità di poter contribuire alla riduzione degli scarti alimentari. Strumento utile, quindi, a ricollocare l’imballaggio tout court (e il flessibile in particolare) nella posizione che gli compete nella lotta al food waste.
Come commenta Michele Guala, presidente di Giflex «Nel 2014 solo in Europa sono state buttate via oltre 100 milioni di tonnellate di alimenti. Nei Paesi industrializzati lo spreco è impressionante: nelle ultime fasi della filiera si arriva a buttare circa il 40% dei cibi».
Se si calcola l’impronta ecologica dello spreco alimentare, i dati sulle risorse perse e l’impatto sui cambiamenti climatici sono davvero impressionanti:
- l’acqua necessaria a produrre gli alimenti poi sprecati equivale a circa 3 volte il lago di Ginevra e alla portata annuale del Volga;
- il suolo impiegato corrisponde a una superficie superiore a quella di Canada e India insieme;
- la quantità di anidride carbonica emessa per produrre il cibo perso equivale a più del doppio delle emissioni dovute al trasporto su strada degli USA nel 2010.
«Ormai è evidente che il packaging non deve più assolvere solo alle funzioni di conservazione e presentazione dei prodotti - precisa Guala - ma deve confrontarsi con nuove e non più prorogabili esigenze, contribuendo in concreto alla riduzione degli sprechi alimentari e migliorare così la fruibilità dei prodotti».
Il documento in sintesi
L'indagine "L’impegno di Giflex per la sostenibilità 2015" prende avvio dall'esame del ruolo chiave del packaging per la nutrizione e l'ambiente, in quanto alleato decisivo contro lo spreco e le perdite di prodotto lungo l'intera filiera (illuminanti gli esempi di ottimizzazione ottenuti dalla grande distribuzione inglese).
APPUNTAMENTO AL CONGRESSO D'AUTUNNO 2015 Si svolge per la prima volta a porte aperte, e rappresenterà il momento conclusivo del progetto di sensibilizzazione avviato da Giflex nel 2015 per valorizzare le caratteristiche dell’imballaggio flessibile come mezzo per combattere gli sprechi, in linea con uno dei temi portanti di Expo 2015. Il programma dei lavori del Congresso d’Autunno Giflex (Milano, 30 settembre - 1 ottobre, Hotel Melià, via Masaccio 19) prevede la presenza di autorevoli relatori nazionali e internazionali, con lo scopo di favorire un dibattito sereno e imparziale tra istituzioni, media, industria e distribuzione. Per ricevere l’invito e il programma del Congresso è possibile pre-accreditarsi scrivendo una mail con il proprio nome, cognome, qualifica e recapiti a [email protected]. |
La ricerca di Giflex confuta quindi in modo scientifico le numerose e diffuse percezioni errate riguardo il food packaging, ovvero quelli che vengono definiti "falsi miti" circa la scarsa riciclabilità dell'imballaggio, la sua responsabilità nell'impatto ambientale globale, la forte incidenza nei rifiuti domestici...
Numeri alla mano, vengono dunque sintetizzati i dati di riciclo in ambito europeo, i risultati degli studi di LCA nonché la crescente importanza nelle politiche pubbliche dei singoli paesi dell'UE in relazione alla riduzione e alla gestione dei rifiuti da imballaggio.
Il documento entra poi nel vivo delle prestazioni del flexible packaging, protettivo anche nei confronti dei nutrienti più sensibili e, per sua natura, meno "pesante" di altre tipologie di confezionamento.
Il pdf dell’indagine “L’impegno di Giflex per la sostenibilità 2015” può essere scaricato dal sito dell'Associazione, che ha prodotto anche un video.
Le prestazioni dell'imballaggio flessibile
Tra le diverse tipologie di food packaging, l’imballaggio flessibile esprime ottime performance in termini di rapporto tra protezione dell’alimento e consumo di risorse: per conservare con efficacia gli alimenti è infatti sufficiente usare una quantità di materiale minima rispetto ad altre soluzioni.
Ciò significa che durante le fasi di trasporto, l’energia e le risorse impiegate servono essenzialmente a muovere gli alimenti… piuttosto che gli imballaggi.
Esemplare, al proposito il caso del trasporto dei succhi di frutta: il flexible packaging rappresenta circa il 10% del peso trasportato e la bevanda il 90%; con altre soluzioni il peso dell'imballaggio trasportato arriva al 50% (Fonte: FPE, 2011. The perfect fit)