Farmaci etici, OTC e nutraceutici

Fatti e dati di mercato. I numeri del confezionamento 2023. Analisi di un comparto industriale al vertice per produzione e capacità di innovazione.

Barbara Iascone

Anche nel 2023 il settore farmaceutica risulta essere un traino per l’industria italiana: in termini di fatturato registra un +9% e, secondo i dati ISTAT, crescono sia i volumi (+7,3%) sia le esportazioni (+9,4%). L’Europa, ed evidentemente anche l’Italia, dipende però ancora in maniera preponderante dall’estero per l’approvvigionamento dei principi attivi, dato che solo il 25% di essi viene prodotto in ambito UE, e l’Italia ha un ruolo fondamentale al riguardo.

Andamento del comparto “farmaci”

In base all’analisi ISTAT, il settore farmaceutico nella sua globalità - OTC e prodotti da banco, inclusi gli ospedalieri e farmaci veterinari - ha espresso nel 2023 un andamento in crescita per quanto riguarda la produzione espressa in quantità registrando un +7% sul 2022.

In base alle elaborazioni di Federfarma, la spesa farmaceutica convenzionata - con l’esclusione dei farmaci ad uso veterinario - risulta a sua volta in crescita del +6,9%, con un numero di ricette SSN in leggera aumento (+1,2%).

Numeri del confezionamento: quantità e consumi
La ripartizione generale delle diverse tipologie di farmici si suddivide in tre categorie: l’83% circa delle confezioni va ascritto ai prodotti etici delle classi A, B e C (con riferimento alla ripartizione del Ministero della Sanità), il 3% circa ad altri prodotti etici venduti senza prescrizione medica e il 14% ai farmaci da banco, tendenzialmente in aumento. La nostra analisi relativa al mix del packaging del mercato italiano dei farmaci prende in esame soltanto l’area dei farmaci etici e OTC venduti in farmacia, con prescrizione medica, escludendo quindi i farmaci ad uso ospedaliero e i farmaci ad uso veterinario.
In base alle elaborazioni della Banca Dati dell’Istituto Italiano Imballaggio nel 2023 si valuta che siano state prodotti circa 2.083 mln di confezioni, con un andamento tendenziale di crescita pari al +7,3% rispetto all’anno precedente, e un +0,2% di crescita medio annua tra il 2010 e il 2023. I dati si riferiscono al solo imballaggio primario, escludendo quindi gli astucci di cartoncino, il bugiardino descrittivo ed eventuali accessori utilizzati per l’erogazione del farmaco.
Traducendo questi numeri in tonnellate di imballaggi utilizzati per il confezionamento di prodotti farmaceutici, sempre considerando i soli imballaggi primari, si arriva a circa 53.300 tonnellate Ampliando l’analisi anche all’imballaggio secondario, agli accessori, alle chiusure e agli imballaggi da trasporto, arriviamo a un totale di circa 118.900 tonnellate utilizzate.

Tabella 1. Trend evolutivo della produzione di confezioni di farmaci per uso umano area ETICI e OTC. Numeri indici calcolati con riferimento al numero delle confezioni.
2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023
2030 2050 2061 2071 2081 2052 2003 1965 1951 1933 1916 1839 1950 2086
Fonte: banca dati Istituto Italiano Imballaggio

Il mix del packaging suddiviso per materiali
Il settore farmaceutico presenta da sempre una forte rigidità nelle modifiche del mix del packaging, a causa della natura stessa del prodotto analizzato. Eventuali modifiche in tal senso prevedono infatti una serie di controlli e protocolli a tutela della sicurezza nella conservazione del prodotto che rendono difficile pensare di cambiare tipologia di confezionamento. Eventuali variazioni nella segmentazione del confezionamento riguardano quindi esclusivamente gli andamenti dei diversi sotto-settori, che possono influenzare anche i trend delle diverse tipologie di imballaggi.

Riguardo all’imballaggio di tipo primario, le rilevazioni riportate sulla Banca Dati dell’Istituto Italiano Imballaggio in riferimento all’anno 2023 indicano quanto segue.

  • Il 61,2% è imputabile all’alluminio. La tipologia blister da sola rappresenta il 56,4% dell’intero comparto, mentre i tubetti flessibili e rigidi sono al 3,5% e le bombolette spray all’1%.
  • Il secondo materiale più utilizzato rimane il vetro, con il 20,1% e diverse tipologie di confezioni: flaconcini per prodotti bevili (44,1%), flaconcini per prodotti iniettabili (31,1%), flaconi per sciroppi (24,4%). I flaconcini di vetro per prodotti oftalmici risultano allo 0,4%, scalzati dalla plastica, ormai preminente nella categoria.
  • Con un 18,5% abbiamo poi gli imballaggi in plastica, composti da flaconi vari e tubetti flessibili, alveoli e bustine in accoppiato flessibile, strip ecc.
  • I contenitori di cartoncino spiralato per prodotti farmaceutici granulari rappresentano lo 0,2% del mercato.
  2017 2018 2019 2020 2021 2022 2023
Confezioni in alluminio 60,7 60,5 60 60,7 61 61,1 61,2
Prodotti blisterati 55,9 55,8 55,4 56,5 56,4 56,5 56,7
Tubetti flessibili e rigidi in alluminio 3,8 3,7 3,6 3,3 3,6 3,6 3,5
Bombolette spray in metallo 1 1 1 0,9 1 1 1
Confezioni in vetro (fiale, flaconcini, flaconi) 20,2 20,5 21 20,7 20,3 20,2 20,1
Confezioni in plastica 18,9 18,8 18,8 18,4 18,5 18,5 18,5
(flaconeria, tubetti flessibili ecc.) 12 12 12,1 11,9 11,9 11,9 11,9
Alveoli in plastica, strip, bustine monodose in poliaccoppiato, contenitori monodose  6,9 6,8 6,7 6,5 6,6 6,6 6,6
Cartoncino spiralato 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2 0,2
TOTALE 100 100 100 100 100 100 100

Tipologia di prodotto

(forme medicali)
Sempre con riferimento ai soli farmaci etici e OTC venduti in farmacia, dall’analisi del 2023 risulta che il 64,5% dei farmaci sia in forma solida (compresi granulari, compresse), il 30% in forma liquida e il 5,5% in altre forme (creme, gel, schiume, trans-dermici, ecc.).
Ognuna di queste aree è caratterizzata da un differente mix del packaging; partendo dai prodotti liquidi e in crema si continua a registrare un lieve spostamento della segmentazione a favore della plastica rispetto al confezionamento in vetro.

Prodotti liquidi. Si tratta di farmaci liquidi ad uso orale, di farmaci iniettabili e farmaci non bevibili (in prevalenza oftalmici). Negli ultimi anni i flaconi in plastica hanno guadagnato un punto percentuale nell’ambito dei farmaci liquidi a uso orale: il vetro si attesta al 61%, la plastica al 36%, mentre il restante 3% è rappresentato da bustine in materiale accoppiato. I medicinali liquidi iniettabili sono confezionati esclusivamente in vetro, mentre la terza categoria di medicinali liquidi vede prevalere la plastica (93%), cui si aggiunge il 5% di bustine in materiale accoppiato e il restante 2% di flaconcini in vetro.

Prodotti solidi. Il mix del packaging è rimasto invariato rispetto agli ultimi anni. Partendo dai farmaci per uso orale (granuli, compresse, confetti, ecc.), il mix del packaging si suddivide come segue: 92% blister in ALL/PVC o ALL/ALL, la restante parte è ripartita tra bustine in poliaccoppiato (4,5%), flaconi di plastica (2%), tubetti rigidi in alluminio (1%), flaconcini in vetro (0,5%).

Altre tipologie di prodotti. I prodotti in crema, pomate, gel o schiume registrano un lieve spostamento verso la plastica; il mix del packaging si presenta quindi come segue: i tubetti di alluminio rappresentano il 64,7%, quelli di plastica sono al 24,8% e il 10,5% sono bustine in materiale accoppiato.

Packaging secondario, da trasporto e chiusure. Ampliando l’analisi del confezionamento in ambito farmaceutico, troviamo che nel 2023 gli astucci in cartoncino da soli hanno toccato le 39.000 tonnellate, mentre sono state 20.500 le tonnellate di imballaggi da trasporto (scatole di cartone ondulato e pallet, sia in legno che in plastica). Per quanto riguarda le chiusure, il 58,9% sono in alluminio e il 41,1% in plastica.

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