Etichette autoadesive: modelli virtuosi
FOCUS SULL’INNOVAZIONE Oculata “specializzazione su tutto”, forte orientamento alla R&D (linerless e anticontraffazione le ultime novità), attenta politica di relazioni col mercato (e con i concorrenti) in grado di assicurare più servizio agli utilizzatori. Pilot cresce a due cifre su un mercato di nuovo in movimento. Anche in Italia. Elena Piccinelli
Le aziende riprendono a investire, a impegnarsi in nuovi progetti, a “mettere mano al portafoglio”, anche sul mercato domestico. Questa la prima buona notizia. La seconda è che il prezzo non è più il solo fattore determinante della decisione d’acquisto: dopo anni di promozioni e concorsi, le imprese del largo consumo tornano a cercare spunti di differenziazione, anche nel packaging. E nell’etichetta.
Chi fa queste considerazioni è Andrea Vimercati, imprenditore di seconda generazione nonché general manager in Pilot Italia - uno degli etichettifici italiani più dinamici e conosciuti, specializzato in etichette autoadesive per vari comparti, dal food & beverage al farmaceutico, dal cosmetico all’automotive. Un etichettificio, insomma, a dirla con Vimercati, “specializzato in tutto”, grazie alle competenze e all’esperienza non solo su materiali e tecniche di stampa, ma anche sulle problematiche di confezionamento nei diversi settori applicativi. In altre parole, Pilot - a dispetto delle alternative da manuale fra business generalista e specialista - ha saputo inventare un modello originale, senz’altro impegnativo ma anche di grande soddisfazione. «E se lo scorso esercizio, anche grazie alla ripresa dell’economia nel quarto trimestre, abbiamo chiuso un buon bilancio, quest’anno stiamo registrando una crescita davvero consistente del volume d’affari (+15%). Senza calcolare che l’imminente installazione della nuova linea da stampa porterà ulteriori opportunità di sviluppo».
Shelf appeal e ambiente, tracciabilità e sicurezza per il consumatore... Nel largo consumo i driver della R&D si moltiplicano. Ma si trasformano, poi, in progetti concreti? L’industria sta investendo in nuovi prodotti?
Si. In questo momento avvertiamo una propensione allo sviluppo un po’ in tutti i settori. È più marcata all’estero (e l’export di Pilot cresce di conseguenza, Ndr) ma, finalmente, cresce anche in Italia la richiesta di prodotti ad alto valore aggiunto. Il motivo è semplice: le multinazionali che producono beni di consumo, dopo anni di saving estremo e di promozioni sul prezzo, avvertono il rischio di un “appiattimento” delle loro proposte e tornano a sentire l’esigenza di novità e differenziazione. Anche nel packaging.
A scapito della sostenibilità?
No: sull’ambiente non si torna indietro. E poi la sostenibilità ha spesso delle ricadute positive sul piano dei costi, che nessuno oggi può permettersi di ignorare. Come, ad esempio, nel caso della sostituzione del packaging secondario (l’astuccio)... magari grazie a una bella etichetta multilayer, preziosa, “distintiva” e, a conti fatti, anche più economica.
Ma il cost saving, se non governato in modo corretto, può portare a compromessi in termini di protezione del prodotto e, quindi di sicurezza del consumatore?
È senz’altro un rischio ma, secondo me, più teorico che reale. In particolare, su questo terreno noi non scendiamo a compromessi: e non tanto perché siamo certificati ISO 9001 ma perché siamo diventati esperti in sicurezza e ci muoviamo di conseguenza. Nelle etichette per il food, ad esempio, utilizziamo solo prodotti “a bassa migrazione” e, più in generale, adottiamo per tutte le applicazioni gli stessi standard richiesti dal settore farmaceutico. Rientra nella nostra idea di responsabilità sociale d’impresa e di servizio al cliente, ed è anche coerente con la nostra visione prospettica: a mio parere, nel mercato così come si va ridefinendo in questi anni di trasformazioni, continueranno a operare a pieno titolo solo le aziende che sanno alzare l’asticella della qualità.
Le vostre competenze, dunque, non si limitano “solo” ai materiali che utilizzate per produrre le etichette ma, più in generale, spaziano alle problematiche legate ai diversi imballaggi: migrazione, set-off, proprietà barriera...
Esatto, ed è per questo che, usando un ossimoro, ci definiamo “specialisti in tutto”, tutto quello che conta nei vari settori applicativi: aspetti tecnici, normativi, ambientali e di marketing. In Pilot, al controllo qualità lavorano 4 persone, una funzione strettamente correlata alla R&D. Infatti, mentre affrontiamo un problema, testiamo nuovi materiali e soluzioni, attiviamo contatti con i fornitori e cerchiamo di coinvolgere attivamente il cliente. I risultati sono molto soddisfacenti perché il nostro impegno è di stimolo per tutti, incoraggiando lo scambio di informazioni e il reciproco aggiornamento.
Insomma, sta migliorando la comunicazione fra i vari attori della filiera...
Sì, è un altro aspetto della cultura d’impresa che cambia, permettendo di superare chiusure e diffidenze che vanno a scapito della qualità del lavoro. Il perché è chiaro: se non so che materiale si utilizza su una linea, e come, non posso certo risolvere, o meglio ancora, prevenire, i problemi...
Incontrarsi di persona indubbiamente facilita questo processo e genera fiducia; le fiere come Interpack, da questo punto di vista, sono un’occasione preziosa.
Oltre alle collaborazioni su singoli progetti, avete altre occasioni di rapporto stabile con le imprese del settore?
Frequentiamo, e con impegno, le istituzioni internazionali (di recente Andrea Vimercati è stato anche presidente Finat, Ndr). Inoltre, insieme agli etichettifici Aro Group, Mida Etichette e Notarianni, abbiamo costituito una “rete d’impresa” che funge anche da centrale d’acquisto, con vantaggi in termini di contenimento dei costi.
Abbiamo poi siglato con l’azienda tedesca Schäfer Etiketten un accordo “di back up” che ci consente di dare le necessarie garanzie di fornitura, nell’eventualità di imprevedibili fermi produttivi, anche alle realtà multinazionali. Si tratta, beninteso, di un rapporto biunivoco fra realtà attrezzate con le stesse macchine e tecnologie, che operano seguendo i medesimi criteri e capitolati di qualità.
Come avete strutturato il parco macchine?
In azienda abbiamo tutti i reparti: R&D, progettazione, prestampa, stampa e trasformazione-nobilitazione dei vari tipi di etichetta autoadesiva. Nell’area prepress, elaboriamo gli artwork con software di ultimissima generazione, gestiamo poi l’intero flusso di lavoro fino al CTP e con controlli qualità accurati.
Per quanto riguarda la stampa, disponiamo di tutte le tecnologie salvo quella digitale perché, per ora, non ci dedichiamo sistematicamente alle piccole tirature e, nell’eventualità, ci appoggiamo a fornitori di fiducia. In azienda abbiamo macchine offset, flexo, tipografiche e serigrafiche, integrate in linea con sistemi per goffratura e nobilitazione a caldo e a freddo. Abbiamo attivato una seconda e modernissima offset Gallus, e in questo modo possiamo lavorare con bobine da 330 e 520 mm di larghezza. Inoltre ci apprestiamo a installare una “Mo-4” Nilpeter da 420 mm a sleeve, che “viaggia” a 175 m/min.
Si tratta di un vero gioiello tecnologico, con gruppi di taglio, stampa flexo, roto, offset e serigrafica; foil a freddo e a caldo, stampa di ologrammi, laminazione, rilievo, che aumenterà la nostra capacità di risposta al mercato.
Anticontraffazione per il farma
Pilot ha sviluppato un nuovo tipo di sistema anti contraffazione e autenticazione, pensato per il farma ma perfettamente adattabile ad altri settori, basato sull’impiego di più tipi di inchiostri speciali. Il Pharma Authentication Seal risponde alle esigenze di sicurezza del prodotto farmaceutico che, nei prossimi anni, dovrà adeguarsi alle nuove normative europee, adottando specifici “safety features”.
Il sistema Pilot si basa sulla combinazione di inchiostri visibili (overt), come il color shift e il termocromico, e invisibili (covert). Questi ultimi sono rilevabili solo con apposita strumentazione, e si manifestano sotto forma di colore, luce o addirittura suoni. Scelti e combinati a seconda dello specifico obiettivo, possono essere un efficace strumento di autenticazione, alternativo ad altri sistemi e più economico.