Una guida per la raccolta differenziata negli atenei

Sono pubbliche le prime Linee guida per la raccolta differenziata dei rifiuti da imballaggio e degli altri rifiuti urbani nelle Università italiane. Un documento voluto da CONAI, nato dalla collaborazione con gli Atenei aderenti al Gruppo di Lavoro Risorse e Rifiuti della RUS - Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile.

Per la prima volta gli Atenei del nostro Paese avranno a disposizione un documento completo, volto a ottimizzare dal punto di vista qualitativo e quantitativo la raccolta differenziata, promuovendo le buone pratiche di separazione dei rifiuti sia all’interno della comunità universitaria sia fra gli stakeholder esterni.
Presentate l’11 luglio presso la sede principale dell’ateneo apripista del progetto, l’Università degli Studi di Salerno (Fisciano), le linee guida rivestono una rilevanza sociale.

Come spiega il vicedirettore generale CONAI Fabio Costarella «non solo significa agire sui giovani e sulla loro sensibilità sostenibile, per trasformarli in cittadini sempre più consapevoli e attenti alla tutela delle risorse del Pianeta. Ma anche perché gli obiettivi di circolarità che l’Italia si trova davanti sono, come ricordiamo spesso, sempre più ambiziosi. È importante che ognuno faccia la propria parte, conferendo correttamente e consapevolmente l’imballaggio nella raccolta differenziata: non solo a casa, ma anche in tutti i momenti di aggregazione professionale, culturale o ricreativa. E queste Linee guida rappresentano l’impegno concreto della comunità universitaria per aiutare il Paese a raggiungere percentuali sempre più alte di rifiuti che evitano la discarica per trovare una seconda vita».

Unire le forze per un obiettivo comune. Queste Linee Guida rappresentano un documento unico e pregevole, in quanto frutto di un processo partecipato che ha visto il coinvolgimento di tutti gli atenei italiani aderenti al Gruppo di Lavoro Risorse e Rifiuti della RUS (sul cui sito verranno pubblicate, Ndr). E pur non avendo la pretesa di esaurire tutte le possibili casistiche connesse alla raccolta differenziata nelle università, rappresentano un’importante base di conoscenza comune, che potrà offrire spunti di riflessione per successivi approfondimenti mirati.
L’iniziativa nasce sotto ottimi auspici: le Linee guida sono state infatti premiate di recente, in occasione della 31sima edizione di Comuni Ricicloni, il dossier di Legambiente che premia l’impegno green delle realtà locali. Il riconoscimento è stato consegnato alla RUS, all’Università di Salerno e a Fisciano Sviluppo SpA (città di Fisciano) che ha collaborato attivamente al progetto, mirando a ottimizzare la raccolta differenziata sul territorio per raggiungere l'85% entro il 2025.
 

La struttura delle Linee Guida. Sono state individuate quattro macrocategorie di centri di produzione dei rifiuti negli atenei italiani: le aree per didattica, ricerca e servizi (aule, biblioteche, laboratori, servizi igienici…); le aree ricreative (spazi comuni interni o le aree esterne di pertinenza, impianti sportivi …); le residenze; le mense, inclusi bar, ristoranti, caffetterie. Per ogni area sono state indicate le principali tipologie di rifiuti attesi e i contenitori per la loro raccolta differenziata.

Il documento può così dare conto dei principali flussi di rifiuti da raccogliere separatamente, elencando in modo puntuale e categorizzando le frazioni di rifiuti prodotte all’interno dei vari ambienti universitari, proporre spunti di attenzione e miglioramento, oltre che suggerimenti su come veicolare con efficacia tutte le informazioni necessarie per mettere chi vive ogni giorno il campus universitario nelle condizioni di fare bene la raccolta differenziata. Non manca una parte sull’importanza delle analisi merceologiche e sulla predisposizione di piani di monitoraggio che controllino i processi di gestione dei rifiuti.

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