Bevande alcoliche e non: mercato e packaging

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I dati 2022 riferiti all’andamento del comparto “bevande” parlano di una crescita contenuta della produzione a fronte di un sensibile aumento del fatturato. Sotto esame, il consumo di imballaggi primari, secondari, da trasporto e accessori. 

Barbara Iascone

Oggetto della presente disamina è il comparto delle bevande alcoliche e di quelle analcoliche prodotte in Italia, importate ed esportate nonché consumate nel nostro Paese (per quest’ultimo parametro prendiamo in considerazione l’insieme delle bevande distribuite attraverso i differenti canali di vendita, grande distribuzione, HoReCa, vendite online, ecc.)

Il settore nel suo complesso è condizionato, a vario titolo, dalla stagionalità: il consumo di bevande alcoliche si concentra nei periodi di festività, specie quelle natalizie, mentre l’area delle bevande analcoliche risulta particolarmente sensibile all’andamento dei consumi estivi, influenzati da fattori meteorologici.

L’area bevande - compresa l’acqua minerale - nel 2022 ha registrato una crescita contenuta in termini produttivi (+1,9%). In termini di fatturato però, l’incremento è stato decisamente più sensibile, oltre 11%, imputabile certo agli aumenti generalizzati dei prezzi ma anche ai consumi di prodotti di fasce di prezzo più alte.

Tabella 1. Bilancio settore bevande 2022. Valori mln litri.
  2007 2018 2019 2020 2021 2022
Produzione 22.266 25.502 25.894 24.825 26.084 26.579
Import 1.283 1.276 1.289 1.203 1.483 1.548
Export 3.017 5.162 5.394 4.608 4.992 5.567
Consumo 20.532 21.616 21.789 21.420 22.575 22.560
Fonte: Banca Dati Istituto Italiano Imballaggio

Trend di mercato e volumi produttivi in Italia

Nel 2022 i litri prodotti hanno superato i 26.570 milioni, le importazioni si aggirano intorno ai 1.540 milioni registrando un trend pari al +4,4% rispetto al 2021. Le esportazioni registrano un andamento decisamente più vivace, chiudendo l’anno con un +11,5% e superando i 5.500 milioni di litri. Il consumo apparente, che non tiene conto del movimento scorte, risulta praticamente stabile (-0,1%). Bisogna sottolineare però che il movimento scorte è un fenomeno molto presente in questo settore, specie per quanto riguarda il comparto alcolico.

L’andamento dei dati relativi al 2022 è figlio di un assestamento fisiologico che ha caratterizzato un po’ tutto il manifatturiero italiano. Dopo i forti cali del 2020 e le relative riprese dell’anno successivo, il 2022 è tornato infatti a ritmi più contenuti.

Tabella 2. Bilancio settore bevande alcoliche. Valori mln litri.
  2007 2018 2019 2020 2021 2022
Produzione 5.062 6.091 6.579 6.054 6.221 6.111
Import 809 919 912 822 1.012 1.049
Export 1.617 2.589 2.808 2.378 2.653 2.708
Consumo 4.254 4.421 4.684 4.498 4.580 4.451
Fonte: Banca Dati Istituto Italiano Imballaggio

Le bevande alcoliche

Vini, spumanti, birra, super alcolici e aperitivi rientrano in questa area di mercato che, nel 2022, registra un’inversione di tendenza, segnando un calo in produzione pari al -1,8%, portando i milioni di litri intorno ai 6.110. Sono i consumi a risultare in calo registrando un -2,8%. Analizzando però i dati espressi in fatturato, si registra un andamento tendenziale positivo, che si spiega con la tendenza a consumare in misura maggiore prodotti più costosi rispetto a quelli più economici.

Per quanto riguarda il commercio estero, si registrano crescite contenute sia per le importazioni che per le esportazioni, rispettivamente al +3,7% al +2,1%. Tra le bevande alcoliche, le più rappresentative sono i vini e gli spumanti che, insieme, fanno il 66,1%; la loro produzione da sola cresce del 3,6%. Le ipotesi evolutive per il 2023 sono di una crescita intorno al +2%.

Tabella 3. Bilancio settore bevande analcoliche. Valori mln litri.
  2007 2018 2019 2020 2021 2022
Produzione 17.204 19.411 19.315 18.771 19.863 20.468
Import 474 357 376 381 471 499
Export 1.400 2.573 2.586 2.230 2.339 2.859
Consumo 16.278 17.195 17.105 16.922 17.995 18.109
Fonte: Banca Dati Istituto Italiano Imballaggio

Le bevande analcoliche

Dato che contano per il 77% del mercato, le bevande analcoliche influenzano sensibilmente l’andamento del settore. Nel 2022 la produzione registra un +3%, superando i 20.460 milioni di litri.

Nell’ambito del commercio estero sono da segnalare le esportazioni, che registrano un bel +22%, con oltre 2.800 milioni di litri prodotti. Le importazioni si assestano su un più modesto, ma dignitoso, +5,9%. In base all’analisi dei volumi, la bevanda più rappresentativa del segmento resta l’acqua minerale con il 77,7% ed è proprio questa forte rappresentatività a influenzare i trend del comparto: nel 2022, mentre altri comparti analcolici registrano cali di produzione - con l’eccezione delle bibite piatte al +3,5% - l’acqua minerale chiude l’anno con una crescita tendenziale pari al +3,9%.

Riassumendo. Di seguito riportiamo i trend medio annui registrati dal comparto dal 2007 al 2022.

Bevande alcoliche

Produzione +4,1 medio annuo
Esportazione  +13,5% medio annuo
Importazione   +5,9% medio annuo
Consumo   +0,9% medio annuo

Bevande analcoliche

Produzione +3,8% medio annuo
Esportazione +20,8% medio annuo
Importazione +1,1% medio annuo
Consumo +2,2% medio annuo

Numeri e tipologie del confezionamento

Analizzando le diverse tipologie di confezionamento utilizzate nel 2022, le tonnellate di imballaggi primari, secondari, da trasporto e accessori sono state oltre 4.800.000, di cui quasi 4.000.000 di imballaggi primari. Nella totalità del settore emerge una netta prevalenza dell’utilizzo di imballaggi di plastica (59,6%). Il mix del packaging si suddivide ulteriormente tra imballaggi in vetro (30,3%) e lattine, brick, cheerpack, bicchieri ed erogatori per bevande alla spina (che coprono il restante 10%).

Facendo un raffronto tra 2002 e 2022, si evince che negli ultimi 20 anni le bottiglie di plastica hanno preso piede, aumentando rispetto alle altre tipologie di imballaggi specialmente nei confronti del vetro, fenomeno, questo, che riguarda principalmente l’area delle bevande analcoliche.

Tabella 4. Mix del packaging settore bevande. Valori %.
  2002 2022
Bottiglie vetro 33,20% 30,30%
Contenitori accoppiati prev. carta 4,20% 3,70%
Bottiglie PET 55,60% 59,60%
Lattine in metallo 2,60% 2,10%
Altro (1) 4,40% 4,40%
Totale 100,00% 100,00%

(1) Cheerpack, bicchierini, distributori alla spina

Fonte: Banca Dati Istituto Italiano Imballaggio

Per quanto riguarda le bevande alcoliche, la bottiglia di vetro continua a essere il packaging più utilizzato, con una share di mercato pari al 78,3%. Segue con il 12,6% la voce “altro”, all’interno della quale rientro i fustini, le damigiane e gli erogatori di bevande alla spina. I contenitori in accoppiato a prevalenza carta rappresentano il 5,6% del mix del packaging, mentre le lattine in metallo registrano una share di mercato pari al 2,6% e le bottiglie in plastica rappresentano lo 0,9%. Analizzando le differenze tra il mix del packaging del 2002, si evidenzia una diminuzione degli accoppiati rigidi a prevalenza carta.

Tabella 5. Mix del packaging settore bevande alcoliche. Valori %.
  2002 2022
Bottiglie vetro 78,20% 78,30%
Contenitori accoppiati prev. Carta 6,40% 5,60%
Bottiglie PET 0,90% 0,90%
Lattine in metallo 2,00% 2,60%
Altro (1) 12,40% 12,60%
Totale 100% 100%

(1) Cheerpacks, cups, draught distributors

Fonte: Banca Dati Istituto Italiano Imballaggio

Nel segmento bevande analcoliche rimane predominante la bottiglia di plastica, dove l’acqua minerale risulta essere la principale utilizzatrice. Nel 2022 la bottiglia di plastica si posiziona al 77,8% mentre il vetro registra una quota pari al 15,4%. Con quote decisamente più ridotte seguono i contenitori in accoppiato a prevalenza carta (3%), le lattine (1,9%) e la voce “altro” che comprende cheerpack, fusti ed erogatori alla spina (1,8%). Facendo un raffronto con il 2002 è chiaro come in questa area la plastica abbia eroso quote di mercato agli altri imballaggi, confermando quanto riportato in riferimento all’intera area bevande.

In questo senso è indubbio che abbia influito il sempre maggior utilizzo di plastica da riciclo nella produzione delle bottiglie, specialmente nel confezionamento dell’acqua minerale. Numeri a parte, è comunque evidente che da qualche anno, nel settore bevande analcoliche si stia cercando di spingere nuovamente verso il contenitore in vetro, in particolare modo in ambito Ho.Re.Ca.: bibite piatte e succhi di frutta ne sono un esempio. Da segnalare anche la perdita di posizione dal 2002 al 2022 dei contenitori accoppiati a prevalenza carta nell’area bevande alcoliche: le ragioni del trend vanno cercate essenzialmente nel minor ricorso a questa tipologia di contenitore nel settore vino.

Tabella 6. Mix del packaging settore bevande analcoliche. Valori %.
  2002 2022
Bottiglie vetro 18,40% 15,40%
Contenitori accoppiati prev. Carta 3,50% 3,00%
Bottiglie PET 73,60% 77,80%
Lattine in metallo 2,80% 1,90%
Altro (1) 1,70% 1,80%
TOT 100% 100%

(1) Cheerpack, bicchierini, distributori alla spina

Fonte: Banca Dati Istituto Italiano Imballaggio

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