ANES al Governo: necessari interventi urgenti a sostegno dell’Editoria
Già all'indomani della costituzione del nuovo Governo e della nomina del nuovo sottosegretario con delega all'Editoria, Giuseppe Mole, l'Associazione si è attivata per avanzare le istanze della filiera, completamente ignorate dal precedente esecutivo.
ANES, l’Associazione Nazionale Editoria di Settore, ha trasmesso al Governo una nota di denuncia del grave stato di crisi e abbandono in cui versa il settore dell’editoria specializzata e professionale, con richiesta di interventi urgenti, concreti, specifici e mirati. Il comparto, totalmente ignorato nei precedenti provvedimenti di ristoro, rappresenta un ramo vitale per il sistema economico e produttivo del Paese e, in quanto tale, deve essere inserito nell'imminente decreto “Sostegni”, ma anche nella definizione di un focus specifico dedicato al settore nel futuro Recovery Plan.
ANES segnala come l’emergenza sanitaria abbia compromesso gravemente i fatturati degli editori, nonostante il settore abbia potuto operare durante i vari lockdown (continuando peraltro a garantire l'unico mezzo di formazione e informazione per intere categorie professionali), in quanto l’attività trae notoriamente profitto dagli investimenti pubblicitari delle aziende le quali hanno inevitabilmente ridotto o interrotto le uscite.
Il preoccupante scenario trova conferma anche nei dati Nielsen: la perdita nell’anno per i periodici in termini di investimenti pubblicitari è stata del -36,6 percento rispetto all'anno precedente che già perdeva il -15,3 percento rispetto al 2018.
Ad aggravare ulteriormente la situazione si è aggiunta la sospensione per mesi di eventi, fiere e congressi, dai quali i media specializzati traggono notoriamente benefici.
Nonostante il quadro estremamente critico, il precedente Governo non ha intrapreso né considerato alcuna iniziativa specifica a supporto dell’Editoria di Settore, con l'unica eccezione delle misure previste dal Mibaact a sostegno degli editori di pubblicazioni di arte e cultura, che rappresentano però soltanto l’1 percento circa del comparto degli specializzati.
Al fine di scongiurare la crisi definitiva delle imprese editoriali b2b, professionali e specializzate con il conseguente immaginabile danno economico e occupazionale, l’Associazione ha chiesto pertanto con urgenza una serie di interventi - per i quali sta attendendo riscontro dagli interlocutori politici ai quali si è rivolta - che auspica siano considerati in fase di conversione della Legge di Bilancio e/o in eventuali ulteriori provvedimenti di ristoro.