Il cibo racconta: la costruzione di un evento in EXPO 2015
Da un incrocio di sguardi a un’intuizione, da un’idea a un’iniziativa di partnership condivisa. Ecco come ACIMGA ha definito il suo prossimo Content Transfer Event al servizio della Package Printing and Converting Business Community, del prossimo 28 ottobre, a Milano.
«Al secondo saluto ’See you at EXPO’ che accompagnava le strette di mano con gli ospiti internazionali, al termine dell’incontro di filiera POP Munich, lo scorso dicembre, è bastato scambiarsi un’occhiata con il presidente Marco Calcagni e il vicepresidente Aldo Peretti, per trovarsi, da lì a pochi minuti, a raccontarsi la medesima idea: “prossimo incontro, in EXPO". Non ci faremo sfuggire l’occasione». Così Andrea Briganti, general manager dell’Associazione, dà lo spunto per raccontare il modo in cui ACIMGA sta interpretando l’associazionismo nella sua forma più moderna: valorizzare la conoscenza oltre la semplice rappresentanza.
I protagonisti ne definiscono subito i particolari: un grande evento di filiera, rivolto alla business community e in perfetta continuità con i due incontri che di lì a qualche mese, in maggio, avrebbero marcato la presenza di ACIMGA in Converflex. Un lavoro che va oltre le frontiere geografiche e suscita confronto per ascoltare le esigenze del mercato e dei player.
Focus sull’alimentazione, non solo per il topic di EXPO: perché, anche dove non compare l’Italian food, praticamente in ogni parte del mondo c’è un pezzo tricolore, rappresentato dalle macchine e dalle tecnologie che incartano, conservano, presentano il cibo.
«Fin dalla prima ipotesi, abbiamo disegnato un confronto sul futuro, non una foto dello stato dell’arte. Capire cosa effettivamente desiderano i consumatori e cosa studiano i produttori», spiega Briganti. Una vetrina di opportunità e di bisogni avanzati, al servizio dei quali le soluzioni produttive migliori s’innestano alla fine, in conseguenza logica prima che tecnologica. È quanto deve fare oggi un'industria all'altezza dei tempi, secondo la visione di ACIMGA.
Dalla bozza progettuale, gli step decisionali interni, quindi la pratica realizzazione: ci si siede al tavolo con un partner al top, European House Ambrosetti. Massimo livello di relazioni, massimo livello di competenza, per discutere di tendenze, di comportamento del consumatore e di packaging come elemento portante della catena distributiva.
Il varo di uno steering committee in grado di amalgamare le istanze di tutti costituisce un altro passaggio nodale: l’intelligence di European House Ambrosetti, l’expertise del MISE attraverso l’Agenzia ICE proiettate sulle esigenze del mercato EMEA, il contributo dei partner produttori. L’esperienza di Fiera Milano Media. Tutti al tavolo con ACIMGA per disegnare un evento a misura di chi ne deve far parte.
E’ singolare e inatteso quanto possa risultare naturale, alla prova dei fatti, ipotizzare e costruire un incontro del genere. A condizione di tenere alta l'attenzione rispetto alle inevitabili complicazioni che verranno fuori al momento di definire i particolari. «Ci rapportiamo alla grande macchina organizzativa di EXPO 2015 - spiega Briganti - attenti ad ascoltare e dare spazio al know how di quanti ci hanno lavorato e ci stanno lavorando, e quindi sono esperti delle diverse e articolate problematiche che andranno a presentarsi».
Dal brain-storming sul titolo “Il Cibo racconta. Le nuove frontiere del food”, evocativo e concreto, nasce il percorso di una storia da sviluppare attraverso i protagonisti: brand owner, produttori, case histories aziendali, esperti del marketing e delle istanze espresse dal bacino del Mediterraneo.
Due panel, articolati per macrotemi, nell’invito titoli e protagonisti.
In tre riunioni, programma e dettagli sono definiti. Un quadro ben delineato, nella cornice di cento aspetti organizzativi da curare. Dall’individuazione dei partecipanti alla definizione delle tempistiche, la selezione dell’accesso, garantendo ai pre-registrati al Convegno - in possesso di biglietto per l’EXPO - una corsia preferenziale che permetta di giungere direttamente alla sala. L’accoglienza, i rapporti con i mezzi di comunicazione, la relazione con una platea di grandi dimensioni che, pur toccata direttamente dai temi che saranno dibattuti, non sarà lì in sala e sarà da coinvolgere in remoto.
« Ci sentiremo raccontare ciò che c'è di avanzato e ciò che piacerebbe o sarebbe utile ci fosse. E faremo in modo di poter realizzare quello che ancora manca», affermano gli organizzatori. Perché crescita e successo, nell'Associazionismo 2.0, nascono soprattutto dalle relazioni.
Testo a cura di Acimga