Te la dò io l'America (1)

Buona la prima. Si è svolto il 16 e il 17 settembre il Cosmopack International Business Forum & Exhibition. Bilancio positivo per l'evento B2B organizzato da BolognaFiere all’Hilton Midtown Hotel di New York. Stefano Lavorini

 

Un mercato - gli Usa – che, per i prodotti cosmetici fatti in Italia, vale circa 250 milioni di euro, con significative potenzialità di crescita (tabella 1); un network internazionale di manifestazioni dedicate al settore, che con Cosmoprof Las Vegas è da anni punto di riferimento per i buyer americani; l’ambizioso progetto di rafforzare visibilità e presenza anche sulla East Coast dell’intera filiera cosmetica, dalle aziende di materie prime ai principali produttori di macchinari e tecnologia, dai contract manufacturer ai produttori di packaging primario e secondario (tabella 2).

Su questi presupposti BolognaFiere ha costruito Cosmopack International Business Forum & Exhibition 2015, che si è svolto a New York il 16 e il 17 settembre, con buoni risultati e generale consenso.

tabella 1 (clicca per ingrandire)

tabella 2 (clicca per ingrandire)

676 incontri B2B, 83 buyer, 44 vendor
Il “meeting point” internazionale per la beauty business community, organizzato in collaborazione con Cosmetica Italia, con il Polo Tecnologico della Cosmesi e con il coinvolgimento di ICMAD (Independent Cosmetics Manufacturers and Distributors, associazione di riferimento per l’industria cosmetica americana), e di ICE - Agenzia è stato infatti una vetrina importante per l’eccellenza del Made in Italy nella cosmetica e ha valorizzato il know-how e l’innovazione delle aziende del settore.

Dopo il Symposium che si è svolto lo scorso anno sempre a New York, gli organizzatori hanno perfezionato la formula, cambiato la location e lavorato sodo per dare prospettiva all’iniziativa.
Il format adottato, centrato su meeting B2B, ha offerto ai partecipanti concrete opportunità di nuove relazioni commerciali.
Non facile da realizzare, ha coinvolto 44 “espositori” (scarica la lista) non solo italiani, 83 buyer (scarica la lista) e distributori, provenienti principalmente da USA e Canada, ma anche da Europa, Cina, Corea ed Emirati Arabi. In totale sono stati 676 gli incontri face to face.

Cronaca americana: non solo business
Obiettivi e attese sono state illustrate durante la cerimonia di apertura da Dino Tavazzi, Ceo BolognaFiere Cosmoprof, da Fabio Rossello, presidente Cosmetica Italia, e da Matteo Moretti, presidente del Polo Tecnologico della Cosmetica. Sono intervenuti anche il console generale dell'Italia a NY, Natalia Quintavalle e il direttore di Ice - Agenzia a NY, Maurizio Forte.

La mattina del primo giorno è stata dedicata alla trattazione dei temi di maggiore attualità per il settore: dalle nuove formulazioni ai prodotti, dal sistema distributivo al comportamento dei consumatori, ma si è anche parlato - coraggiosamente, considerando il contesto - di regolamentazioni e norme di buona fabbricazione (GMP). Nel complesso 5 sessioni e 17 tra relatori e moderatori.

Tra gli interventi più interessanti quello di Sophie Maxwell (Pearfisher) sul futuro della personalizzazione dei cosmetici, tutta basata  sull’accesso ai dati più personali dei consumatori, come le informazioni relative al DNA - vedi l’esempio del londinese beautylab Geneu - per creare nuovi prodotti multifunzionali. Una prospettiva che propone nuove incognite, a un tempo illuminanti e inquietanti. In ogni caso, a breve, vivremo sulla nostra pelle cosa significhi rinunciare alla privacy.

Da menzionare anche quanto detto a chiare lettere da Pam Busiek (ICMAD), che ha esortato le aziende, anche se potrebbe sembrare ovvio, alla massima cautela nell’indicare la presenza o meno di alcune sostanze nei prodotti cosmetici:«Assicuratevi che tutto quello che affermate sia vero, altrimenti negli USA rischiate class action con conseguenze imprevedibili».

Ben confezionato anche l’intervento di Simona Tusberti (Marchesini Group) sull’importanza e attualità della tracciabilità del prodotto durante le fasi di confezionamento, distribuzione e recall, a garanzia della protezione della salute, anche in campo cosmetico: «Rispettare le regole permette di ottimizzare i processi interni e di mantenere inalterate le caratteristiche dei prodotti».

Note a margine
New York Midtown, si sa, è quanto di più irreale si possa immaginare. Un ingorgo di cemento e persone, costrette in un rapporto tanto euforizzante quanto innaturale. È il suo terrifico fascino, il suo appeal.
Certo, difficile cogliere in questa megalopoli la preziosa… "heure bleue della giornata e della fantasia, quella dove si compie il miracolo di accogliere le cose dentro di sé invece di invaderle e possederle". Ma questa è un'altra storia.

Scelta strategica, quasi obbligata, per far incontrare una community come quella dell’industria al servizio della bellezza.
La contropartita da pagare, nel caso dell’hotel Hilton, è un servizio non proprio all’altezza delle aspettative. In generale, una certa mancanza di attenzione ai dettagli.

Nulla che, tuttavia, non sia stato ricompensato dalle attenzioni e dalle premure messe in campo dalle persone dell’organizzazione: assolutamente professionali, ma anche molto, molto umane.

(1) Titolo di un programma televisivo condotto da Beppe Grillo - quando ancora faceva il comico - andato in onda per sei puntate su RAI 1 nel 1981.

 

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