Sempre e ancora qualità e servizio

A margine dell’evento centrato su stampa offset e sicurezza dell’imballaggio alimentare (si veda l'approfondimento), abbiamo incontrato l’AD di Sun Chemical in Italia, Fabio Deflorian, per un aggiornamento sull’andamento del mercato e sulla tecnologia degli inchiostri per l’imballaggio. E abbiamo scoperto che, anche nel mondo del packaging, c’è ancora molto bisogno di chiarezza e coerenza. Stefano Lavorini

Potrà sembrare ripetitivo, ma di anno in anno Deflorian, nei nostri incontri, snocciola cifre e indicazioni, sempre attento a rendere un quadro il più comprensibile e concreto della politica societaria che sembra non mutare, a dispetto delle difficoltà vissute dal mercato.
Invero, è confortante sentsun_pic_packaging_web.jpgir ripetere dall’AD di Sun Chemical che quello che conta continua a essere la qualità dei prodotti e del servizio di assistenza tecnica ai trasformatori, anche se il confronto per assicurarsi soddisfacenti quote di mercato si fa sempre più duro.
Una politica che comunque dà buoni frutti: il bilancio 2011 si è infatti chiuso con un fatturato di circa 250 milioni di Euro, in crescita rispetto all’esercizio precedente, anche se con volumi e marginalità inferiori, complice l’aumento delle materie prime e la crisi dei mercati.
Secondo Deflorian, del resto, proprio in questi momenti di difficoltà la vicinanza ai clienti è una scelta che va rafforzata.
«Tutti sappiamo quanto sia difficile gestire oggi un’impresa tra aumento dei prezzi, ostacoli all’accesso del credito, evoluzione normativa, ma anche più in generale per la situazione politica e congiunturale.
Sono convinto che questi problemi saranno superati con la forza e l’energia che contraddistingue il settore. Ma deve aumentare anche la partnership tra le aziende ed è su questa strada che Sun Chemical si sta sempre più impegnando sia nei confronti dei trasformatori che degli utilizzatori finali, anche con patti di disclosure».

Un mercato disomogeneo A grandi linee, i settori di utilizzo degli inchiostri sono l’editoria (40%) e l’imballaggio (60%). Il comparto della stampa offset tradizionale, ovvero la stampa commerciale, è afflitto da una pesante scarsità di volumi, come indicano i dati EuPIA relativi al primo trimestre 2012 (il calo è a 2 cifre). La stampa heat set ha fatto registrare una contrazione generalizzata sebbene inferiore e quella offset, e la stampa dei quotidiani consolida il trend negativo, pari al 5-6%, degli anni precedenti.
La stampa degli imballaggi non cresce di molto, ma il risultato è bilanciato da un rilevante spostamento dall’imballaggio rigido a quello flessibile e dall’aumento delle esportazioni.
Deflorian puntualizza: «Il primo quadrimestre è andato bene per Sun Chemical Italia e solo a maggio abbiamo dati in controtendenza. Nei primi mesi dell’anno in calo il settore del cartone ondulato, con un picco negativo nel mese di aprile, mentre quello degli astucci pieghevoli si conferma abbastanza stabile. Nel flessibile, a livello di tecnologia di stampa, continua a crescere in Italia la flexo, mentre all’estero la tendenza è favorevole alla rotocalco. Da segnalare che, in alcuni paesi come Germania e Spagna, i trasformatori stanno passando al monosolvente, proprio sull’esempio di quanto fatto nel nostro paese».

Parole e fatti Durante il convegno, il focus è stato tutto sulla sicurezza alimentare e pertanto, in ultima istanza, è lecito domandarsi se il “prodotto inchiostro” garantisca al meglio il consumatore.
Al riguardo Deflorian non usa mezzi termini: «I prodotti europei in generale soddisfano pienamente gli standard qualitativi attesi: la differenza sta nelle performance applicative. La quota di prodotto di importazione è trascurabile nel settore dell’imballaggio flessibile, mentre in quello della stampa offset vengono commercializzati anche prodotti provenienti da paesi asiatici.

A livello di strategie di mercato, Sun Chemical continua comunque a puntare sulla qualità: noi abbiamo impostato tutto il nostro sistema di ricerca e sviluppo, formulativo e produttivo su questo presupposto e su questa strada continuiamo». E precisa ancora: «Abbiamo lavorato e lavoriamo a razionalizzare struttura e costi dell’organizzazione commerciale, senza nulla togliere però all’assistenza e al servizio ai clienti. Proprio di recente abbiamo terminato un’indagine sulla customer satisfaction e abbiamo visto che, tra i nostri punti di forza, emerge proprio la capacità di assistere sul piano tecnico applicativo i clienti di tutti i settori. Si tratta di un impegno e di un costo che continuiamo a sostenere, perché è “lo” strumento con cui riusciamo a differenziarci dai competitor, garantendo la tranquillità di usare nel modo migliore i nostri prodotti. Perché, oltre ad avere il miglior inchiostro, è infatti necessario un metodo applicativo comprovato, gestito e controllato con cognizione di causa da personale preparato».

A ognuno il suo Appare chiaro che, in questo mercato, ci sono aziende virtuose che seguono la strada del dialogo della collaborazione e della trasparenza, come strumento indispensabile per capire le criticità e prevenire i problemi.
Un trend significativo sembra essere quello dell’impiego sempre più diffuso di inchiostri offset a bassa migrazione per la stampa di imballaggi per alimenti. «E in questo, i clienti - conferma Deflorian - dimostrano una crescente consapevolezza del valore della sicurezza.
E per dare risposte adeguate alle più varie esigenze, Sun Chemical ha messo a punto anche una nuova gamma di inchiostri a migrazione controllata per applicazioni che presentano bassa criticità: il prodotto giusto al prezzo giusto, dunque. Ma stiamo sviluppando anche altre proposte per l’imballaggio flessibile, come la serie non monosolvente Solimax per stampa interna ed esterna di tutti i materiali, che offre un buon rapporto qualità prezzo, con un’unica limitazione data dal fatto che non è utilizzabile su imballaggi destinati alla sterilizzazione.
Questo prodotto ha superato la fase di omologazione e ci sono alcuni trasformatori che lo stanno utilizzando a livello industriale con risultati interessanti (base alcool per stampa flessografica o anche roto dove non siano presenti impianti di recupero solvente).
Continuano ad avere, in alcuni paesi, un loro mercato anche gli inchiostri vinilici, malgrado la presenza del cloro. Questi inchiostri, ad esempio, si usano ancora anche in Italia, mentre in Germania sono stati sostituiti con le serie a base poliuretanica. Insomma - conclude Deflorian - il nostro impegno è a fare sempre meglio e di più». 
 

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