Raccolta differenziata di carta e cartone in Italia
26° Rapporto Annuale Comieco. Nel 2020 cala la produzione dei rifiuti ma non la raccolta differenziata di carta e cartone. Il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici supera l’87%: centrati gli obiettivi UE con 10 anni di anticipo.
Verona, 27 luglio 2021. In un anno caratterizzato dalla pandemia, da molteplici restrizioni ma anche dall’aumento dell’e-commerce e del delivery, la raccolta differenziata di carta e cartone si conferma una pratica consolidata.
È quanto rileva COMIECO (Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica) nel suo Rapporto Annuale sulla raccolta differenziata e riciclo di carta e cartone in Italia, giunto alla ventiseiesima edizione.
Con una resa pro-capite media di 57,2 kg/abitante-anno, nel 2020 sono stati differenziati complessivamente quasi 3,5 milioni di tonnellate di materiale cellulosico, con un lieve decremento dello 0,6% sull’ultimo anno, effetto diretto delle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria, pari a circa 22mila tonnellate. Una flessione che non riguarda il Sud che con 34mila tonnellate di carta e cartone raccolte in più rispetto al 2019 continua il suo percorso di crescita, superando le 900.000 tonnellate complessive.
La pandemia rallenta la crescita quantitativa ma non incide sulla qualità della raccolta
«I numeri del Rapporto confermano la centralità della raccolta differenziata come abitudine quotidiana, anche in uno scenario profondamente mutato, a partire dalla riduzione della produzione dei rifiuti che ha avuto una flessione prevedibile con la pandemia. Ciò nonostante, le raccolte differenziate hanno tenuto, in particolare quella di carta e cartone» dichiara Carlo Montalbetti, Direttore Generale Comieco. «In un contesto in cui, a livello nazionale, i rifiuti si riducono del 3% e le raccolte differenziate complessive calano del 2,5%, quella di carta e cartone diminuisce di poco, solo dello 0,6%. In controtendenza il tasso di riciclo degli imballaggi cellulosici arrivato a quota 87%, ben 6 punti percentuali sopra rispetto al 2019».
Per il secondo anno consecutivo, il dato medio (2,29%) di presenza di frazioni estranee rientra nei parametri stabiliti per la prima fascia qualità (3%) mentre la raccolta presso le attività commerciali si conferma di eccellente livello.