Per Marchesini, l’accoglienza è una qualità transitiva

Il team Marchesini (oltre 300 fra manager e tecnici) e i molti ospiti della società bolognese hanno vissuto i giorni di fiera sotto un’imponente struttura rossa: una sorta di portale “tecnologico”, visibile da tutti gli angoli del padiglione, capace di accogliere uomini, idee e molte macchine.


A interpack, il Gruppo Marchesini ha voluto uno spazio diverso dal solito, inclusivo e aperto, che sapesse raccontare valori e natura della società, della sua produzione e dei legami con il territorio in cui opera.
Per questo ha spinto su un design semplice, trasparente e raffinato, dove i dettagli - che, per inciso, richiamano quelli delle macchine - fanno però la differenza, dai materiali impiegati per la costruzione dello stand al layout.  
Una presenza in fiera improntata dunque al concetto di accoglienza, un valore “stampato” nel DNA del costruttore italiano, tra i leader nella fornitura di linee complete e macchine per il confezionamento di prodotti farmaceutici e cosmetici.
Perché, per Marchesini, ricevere gli ospiti a pranzo, offrendo loro i prodotti tipici della terra emiliana, non significa solo promuovere il buon nome dell’azienda; con questo, desidera infatti trasmettere un’idea di italianità, legata all’offerta del territorio in cui opera in un’ottica di sistema, senza altro interesse che quello di esaltarne i valori condivisi.
Certo, è fondamentale mostrare a una platea internazionale la qualità di uno sviluppo tecnologico, ma ospitare i visitatori in un ambiente bello e funzionale, in cui parlare di lavoro a livello professionale e in modo rilassato, intende dimostrare soprattutto che gli italiani hanno una marcia in più, e non solo nel fare ottime macchine.

Suoni e visioni di efficienza
A fronte dell’orientamento diffuso a presentare in fiera soluzioni di realtà virtuale, Marchesini ha seguito una strada diversa: se il virtuale consente infatti di allestire spettacoli per certi versi affascinanti, sentire il rumore delle macchine, vederne in azione i meccanismi è, in pratica, insostituibile. Per questo motivo è stato messo a punto un percorso espositivo lungo l’intero perimetro dello stand, che ha saputo dare il giusto rilievo ai molti sistemi in mostra, rendendoli particolarmente accessibili e facilitandone la valutazione.
L’esempio più eclatante dello sviluppo “made in Marchesini” è stato offerto dalla linea blister robotizzata Integra 520 V, mostrata in anteprima proprio a interpack.
Grazie al gruppo spingitore innovativo, a un’apertura astucci a tamburo per gestire altissime velocità e al nuovo sistema per il prelievo e introduzione dell’istruzione si è confermata la soluzione ideale non solo per la fase della termoformatura ma anche per i momenti successivi del processo di confezionamento.

Integra 520 V è stata infatti presentata con un fine linea formato dalla nuova FA 04 veloce, in grado di assorbire un flusso produttivo fino a 500 astucci minuto, e dalla MC 820 TT, una nuova incartonatrice per Track and Trace pensata per avere un allestimento completo in grado di soddisfare le esigenze dei clienti ma allo stesso tempo di poter essere proposta come una versione “standard” tutto incluso.
Della Divisione Tonazzi-Vasquali, ricordiamo la contatrice Valida (3 mila pillole al minuto), che utilizza “Multivision”, il nuovo sistema di conteggio e verifica dell’integrità delle compresse composto da telecamere che, dall’alto, ne verificano forma, colore e altezza mediante triangolazione laser. Il software, sviluppato in house da Marchesini Group, gestisce la macchina in modo sincronizzato per garantire il conteggio, il controllo dell’integrità della compressa e il riconoscimento di eventuali intrusi.
Di sicuro interesse, infine, l’area dedicata alla cosmesi, dove sono state presentate le soluzioni di Dumek, specializzata nella progettazione e costruzione di macchine di processo per il comparto cosmetico ed entrata nell’orbita di Marchesini a inizio anno: sistemi eccellenti che contribuiranno a consolidare la presenza del gruppo nel segmento della bellezza e della cura della persona. 

MARCHESINI A INTERPACK. L’open space moderno e luminoso di 1.200 metri quadri è stato visitato da 5 mila operatori provenienti da tutto il mondo, con picchi di presenze da Germania, Italia, Svizzera, Giappone, Cina e Inghilterra. Molti di loro sono stati accolti nella meeting room al primo piano dello stand, da cui si godeva di una vista panoramica sull’intera hall. Come previsto, il ristorante Marchesini Group è stato tra i più affollati della fiera, anche grazie al “richiamo” dei tortellini, fatti arrivare a Düsseldorf direttamente da Bologna, alla qualità delle pietanze servite, dei dolci della tradizione italiana, tra cui l’apprezzatissimo tiramisù, e del caffè Filicori Zecchini.                                           
 

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