Il packaging di cellulosa e la sfida multicanale

La crescita dell’e-commerce cambia gli equilibri del retail, con conseguenze rilevanti anche sul packaging, in particolare di carta e cartone. Studi, riflessioni e iniziative di Comieco che, nell’ambito di Ipack-Ima, dedica un seminario alla rivoluzione multicanale.

In Italia ogni anno vengono immessi al consumo circa 4,1 milioni t di imballaggi di carta, cartone e cartoncino, pari a 68 kg per abitante. Simili quantitativi rendono ancora più importante valorizzare la rinnovabilità di questi materiali e amplificano la portata di tutti i cambiamenti (economici, sociali, legislativi…) che coinvolgono il packaging. Come, in questi anni, è accaduto con la rivoluzione del retail innescata dall’e-commerce, sottolinea Eliana Farotto, responsabile Ricerca e Sviluppo di Comieco e referente per il Club Carta e Cartoni. Il consorzio per il recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica vi dedica una grande attenzione e, in occasione di Ipack-Ima 2015, organizza un seminario ad hoc intitolato “Packaging dal prodotto alla scaffale all’e-commerce: nuove funzioni, nuove opportunità” (venerdì 22 maggio, h. 15, Centro Congressi).
«Parlare di imballaggi significa affrontare un tema complesso - spiega Farotto - che spazia dalla produzione, al marketing, alla logistica, e che oggi non è più funzionale alla sola esposizione delle merci a scaffale ma anche alla vendita tramite i canali digitali. L’e-commerce sta trasformando radicalmente le funzioni del packaging, e disegna nuovi scenari che tutta la filiera, dai produttori di materiale alla grande distribuzione, deve tenere nel debito conto».

Meno marketing, più ecologia. Secon-do una ricerca condotta da Green Management Institute per Comieco, nel 2013 il commercio elettronico in Italia è cresciuto del 23%.
Riguarda per lo più servizi intangibili come intrattenimento, finanza e viaggi, ma in misura rilevante anche l’industria manifatturiera: il 12% delle vendite online è rappresentato dall’abbigliamento. Le conseguenze del fenomeno sul packaging sono rilevantissime: che un prodotto non debba essere esposto su uno scaffale ma comprato online fa passare in secondo piano i requisiti estetici del packaging, valorizzandone altri.
«In termini di progetto - sottolinea Eliana Farotto - ciò significa che la confezione può essere concepita in maniera diversa e più sostenibile, purché mantenga la robustezza necessaria a proteggere il prodotto lungo il tragitto che unisce il produttore al consumatore. Ecco perché i produttori di imballaggi devono avviare una seria riflessione e perché il Club Carta e Cartoni coinvolge nel dialogo le aziende utilizzatrici e i distributori, che rappresentano attori chiave delle politiche di sostenibilità».

Un valore per le aziende e per i consumatori. Questi cambiamenti si riflettono sul significato stesso di sostenibilità che, infatti, si è arricchito di nuove valenze e assume un rilievo sempre maggiore. Anche per le aziende, che si sono rese conto della possibile consonanza fra ecologia ed economia, e ne hanno fatto un elemento strutturale delle politiche d’impresa.
Comieco riparte da qui: «Per quanto riguarda la logistica e i trasporti - commenta Farotto - l’attenzione agli aspetti economici e ambientali stimola lo sviluppo di packaging in grado di minimizzare l’uso delle risorse lungo l’intero ciclo di vita, garantendo al contempo la protezione ottimale del prodotto.
Si tratta di un approccio ormai imprescindibile che, inoltre, tiene conto del chiaro orientamento dei consumatori: un recente studio di Pro Carton ha dimostrato come la sostenibilità dell’imballaggio influisca sempre di più sulla decisione d’acquisto, con il 64% degli intervistati che si è espresso a favore di materiali eco-friendly.
E i numeri dell’indotto prospettano un futuro sempre più “verde”: siamo arrivati ad avviare a riciclo 3,5 milioni t di imballaggi cellulosici, e possiamo crescere ancora».                                                    

Se avanzo, mangiatemi!
Utile, divertente e tempestivo il progetto promosso da Comieco con lo slogan “Doggy bag - Se avanzo mangiatemi”.
Per realizzarlo, il Consorzio Nazionale per il Recupero e il Riciclo degli Imballaggi Cellulosici, in collaborazione con Slow Food, ha coinvolto designer e illustratori di spicco (Giulio Iacchetti, Matteo Ragni con Chiara Moreschi e Francesco Faccin, insieme a Olimpia Zagnoli, Beppe Giacobbe e Guido Scarabottolo) e due partner del calibro di Andrea Kerbaker (narratore, saggista, docente universitario e altro ancora) e Michele de Lucchi (architetto, designer e artista a tutto tondo) che hanno curato la “regia” del progetto. Avviato a inizio aprile, il Doggy bag di Comieco sposa la cultura anti spreco alimentare promossa da Expo 2015 e si propone di introdurre anche in Italia l’abitudine di portare a casa il cibo e le bevande avanzati al ristorante. Impegnato così nel recupero a vite vita anche sul fronte alimentare, il consorzio ha coinvolto nel progetto una serie di ristoranti milanesi e lombardi (a fine marzo erano più di 75), che riceveranno gratuitamente un kit di contenitori da offrire ai propri clienti. I quali, a loro volta, lo potranno “riciclare” come contenitore di alimenti da portare agli amici per una cena conviviale.
 

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