Il packaging dei prodotti lattiero-caseari

In Italia, il consumo pro capite di prodotti lattiero-caseari si attesta intorno ai 286 kg all’anno. La presente analisi prende in esami i seguenti segmenti: latte destinato al consumo diretto (escluso quello per uso industriale), formaggi, burro, yogurt.

Barbara Iascone

Il Regolamento (UE) 1308/2013 definisce i “prodotti lattiero-caseari” come derivati esclusivamente dal latte, con l’eccezione che possano essere aggiunte sostanze necessarie per la loro produzione, a condizione che non siano impiegate per sostituire totalmente o parzialmente uno qualsiasi dei componenti del latte. Alcune denominazioni riservate ai prodotti lattiero-caseari includono il siero di latte, la crema di latte o panna, il burro, il formaggio, il latticello, la caseina, lo yogurt, il kefir, il kumiss, il butteroil, ecc.

In ambito alimentare, i prodotti lattiero-caseari rappresentano senza dubbio uno dei pilastri dell’industria nazionale, molto apprezzati in tutto il mondo, grazie alle caratteristiche nutrizionali, al gusto e alla loro varietà.

In Italia, il consumo pro capite di prodotti lattiero-caseari si attesta intorno ai 286 kg all’anno, superiore alla media europea di 265 kg. Si tratta di alimenti presenti in quasi tutti i pasti della giornata, dalla colazione alla cena, sia come ingrediente base sia come condimento. Il settore dei prodotti lattiero-caseari è caratterizzato da un alto livello di diversificazione e competizione, con la presenza di numerose aziende, sia grandi che piccole, spesso a gestione familiare.

Tabella 1. Segmentazione della produzione del settore prodotti lattiero caseari. Valori espressi in tonnellate.
  2023  
Latte 1400 37,30%
Formaggi 2275 60,60%
Burro 84 2,20%
Yogurt 273 7,30%
Totale 3756 -
Fonte: Banca Dati Istituto Italiano Imballaggio

Dati e fatti di mercato

Nel 2023, il fatturato del settore è complessivamente aumentato del 2,3%, sostenuto in massima parte dalle esportazioni che crescono dell’8,7%, mentre le importazioni avanzano del 3,1%. Questi dati ne confermano l’importanza sia in Italia sia nei mercati esteri.

Latte.
Nel 2023, il latte - sia fresco che UHT - ha registrato un fatturato che supera i 2,4 miliardi di euro (+12% rispetto all’anno precedente). I consumi espressi in volume risultano in calo, con un andamento tendenziale che si assesta intorno al -0,8%. Le importazioni sono in crescita, registrando un aumento del 30% in volume, mentre le esportazioni calano del 1%.

La produzione di latte destinato al consumo diretto, nel 2023, si assesta intorno ai 1.400 milioni di litri, in calo di circa il 7%. A livello europeo, la produzione di latte è in crescita; in Germania, il maggiore produttore europeo, nel 2023 si registra un +2%, a conferma del trend positivamente significativo delle importazioni. Il 73% del mercato è rappresentato dal latte a lunga conservazione, mentre il restante 27% è costituito da quello fresco.

Dal punto di vista della distribuzione, i supermercati rappresentano il 44,2% del fatturato, seguiti dai discount con il 22,2%. Seguono gli ipermercati e i liberi servizi con una rappresentatività rispettivamente del 20% e del 13,6%. La crescita del fatturato si è distribuita in tutti i canali di vendita, mentre a volume si registrano cali nelle vendite presso supermercati e liberi servizi, con un aumento delle vendite presso ipermercati e discount.

Formaggi.
I formaggi italiani rappresentano un segmento dell’industria altamente apprezzato sia nel mercato interno che in quello estero. Nel 2023, il settore ha registrato un fatturato superiore ai 14 miliardi di euro, considerando sia i formaggi destinati al consumo diretto che quelli destinati all’industria alimentare; quasi 5 miliardi di euro derivano dalle esportazioni. La produzione totale di formaggi in Italia nel 2023 è stata di circa 2.270.000 tonnellate, con un aumento del 3% rispetto al 2022.

Anche il commercio estero è in crescita, con un incremento delle importazioni del 10% e delle esportazioni del 5,2%; circa il 23% della nostra produzione totale è destinato al mercato estero. Il mercato italiano si aggira intorno alle 2.200.000 tonnellate, con circa il 40% destinato al consumo diretto, sia per le famiglie che per il settore Ho.Re.Ca., mentre il 60% è di uso industriale.

Burro.
Nel 2023 sono state prodotte circa 84.000 tonnellate di burro, in calo del 6% rispetto al 2022; il 21% di questa produzione è destinato al mercato estero. Il fatturato è ammontato a circa 550 milioni di euro, in crescita del 20%. Oltre il 40% del mercato interno è rappresentato dalle private label.

Yogurt.
Il mercato dello yogurt è in crescita, con quasi 2 miliardi di euro di fatturato e un aumento del 12% nel 2023 (particolare la crescita del segmento yogurt greco). I volumi mostrano un settore in espansione anche in Italia (fanalino di coda nei consumi rispetto al resto d’Europa), sebbene il comparto abbia registrato una battuta d’arresto nel 2023 dovuta a una contrazione generale del settore alimentare. La produzione è stata di circa 273.000 tonnellate, ma i consumi sono coperti in parte dalle importazioni.

Tabella 2. Tipologie di confezionamento di latte, formaggi, burro, yogurt. Dati 2023 espressi in %.
Latte  
Brik 58,20%
Bottiglia plastica 37,80%
Bottiglia vetro 1,50%
Dispenser 2,00%
Lattina 0,50%
Totale 100,00%
Formaggi  
Flessibili accoppiati 75,00%
Vaschetta plastica 11,60%
Incarto carta 9,60%
Alluminio 3,60%
Barattolo acciaio 0,20%
Totale 100,00%
Burro  
Carta politenata 70,20%
Incarto All/Carta 16,70%
Barattolo acciaio 8,80%
Vaschetta plastica 4,30%
Totale 100,00%
Yogurt  
Vasetto plastica 78,20%
Flaconcini plastica 10,00%
Cheerpack 7,40%
Brik 2,40%
Vasetti vetro 2,00%
Totale 100,00%

Il confezionamento: tipologie e quantità

L’analisi delle tipologie di confezionamento utilizzate nel settore dei prodotti lattiero-caseari segue la segmentazione già adottata per i dati di mercato, escludendo però i prodotti destinati all’industria alimentare.

Nel 2023, il settore ha utilizzato circa 298.900 tonnellate di imballaggi, di cui 195.000 tonnellate destinate al confezionamento primario dei prodotti.

  • Il mix di packaging per il settore del latte vede la preponderanza dell’imballaggio accoppiato rigido a prevalenza carta, con una quota di mercato del 58,2% nel 2023. I formati principali sono da 1 litro e da 1/2 litro, mentre i formati da 1,5 litri e da 0,25 litri sono meno diffusi. Seguono le bottiglie di plastica con il 37,8%, in prevalenza nel formato da 1 litro, e in misura minore nei formati da 1/2 litro e 33 cl. La bottiglia in vetro rappresenta l’1,5% del mercato, con il formato da 1 litro che sta guadagnando spazio a scapito della plastica. Le lattine costituiscono lo 0,5% del mercato, riservate a prodotti particolari di importazione, mentre i dispenser, inizialmente in crescita, si sono stabilizzati intorno al 2%. Nel settore del latte, nel 2023 sono state utilizzate circa 65.400 tonnellate di imballaggi, di cui quasi 47.000 tonnellate di imballaggi primari. Le chiusure sono per oltre il 90% in plastica, con una minoranza in metallo.
  • Per quanto riguarda i formaggi, il confezionamento è dominato dagli imballaggi flessibili da converter, con il 75%, seguiti dalle vaschette rigide in plastica con l’11,6% e dagli incarti in carta con il 9,6%. Gli imballaggi metallici, come alluminio (vaschetta e foglio sottile) rappresentano il 3,6%, mentre i barattoli in banda stagnata (per alcuni tipi di formaggio grattugiato) costituiscono lo 0,2%. L’imballaggio flessibile da converter ha guadagnato terreno grazie allo sviluppo dei formaggi a peso imposto, molto utilizzato per formaggi duri, morbidi, a pezzi e grattugiati. L’incarto in carta è ancora molto usato per la vendita al banco, dove il formaggio viene acquistato a peso variabile. Nel 2023, il settore dei formaggi ha utilizzato circa 180.000 tonnellate di imballaggi, di cui circa 118.000 tonnellate per imballaggi a diretto contatto con il prodotto, mentre le restanti tonnellate sono state destinate al trasporto (pallet) o allo stoccaggio (cartone).
  • Il mix di packaging del burro è composto da carta politenata (70,2%), incarto accoppiato alluminio-carta (16,7%), barattolo in acciaio (8,8%) e vaschetta in plastica (4,3%). Nel 2023, sono state utilizzate circa 6.500 tonnellate di imballaggi in questo settore.
  • Nel settore dello yogurt, il mix di packaging è suddiviso tra vasetto di plastica (78,2%), flaconcini di plastica per yogurt da bere (10%), cheerpack in accoppiato flessibile per yogurt da bere (7,4%), accoppiati rigidi a prevalenza carta (2,4%) e vasetti di vetro (2%). Le chiusure sono quasi tutte in foglio di alluminio, con coperchio salva freschezza in plastica per i formati grandi e per i vasetti in vetro e i cheerpack. Nel 2023 sono state utilizzate oltre 46.000 tonnellate di imballaggi per confezionare gli yogurt, di cui più di 27.000 tonnellate destinate agli imballaggi a diretto contatto con il prodotto.
Scopri maggiori informazioni sulle aziende citate in quest'articolo e pubblicate sulla Buyers' Guide - PackBook by ItaliaImballaggio
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