I prodotti freschi preconfezionati

In sintesi Come e perché sono apprezzati: imballaggi ad alto contenuto di servizio per gastronomia e ortofrutta.   Plinio Iascone

I prodotti freschi porzionati, pre pesati e prezzati, quali carni, formaggi e salumi, sono ormai una realtà consolidata per la D.M.
Negli ultimi anni abbiamo assistito a nuovi lanci, studiati per soddisfare nuove esigenze e abitudini di consumo. Ad esempio, tutti i componenti della famiglia consumano il pasto di mezzogiorno fuori casa, con il conseguente incremento degli acquisti presso bar, pizzerie, fast food, mense, dove i cibi pronti la fanno da padrone. Sono aumentati i single e anche il tempo a disposizione per il pasto serale si è ridotto.
L’industria alimentare nazionale ha fatto proprie queste istanze, immettendo sul mercato prodotti ad elevato contenuto di servizio. E questo ha determinato il progressivo sviluppo di due famiglie di prodotti pronti all’uso:
- i piatti pronti freschi presentati negli scaffali refrigerati della D.M. (si tratta di gastronomia fresca);
- prodotti ortofrutticoli di IV gamma.

Piatti pronti freschi (gastronomia fresca). Esposti sugli scaffali refrigerati della distribuzione, questi prodotti possono essere inseriti anche nella categoria dei prodotti a “peso imposto” e risultano in progressivo sviluppo; si stima che l’attuale trend evolutivo sia posizionato intorno al 10% medio annuo in termini di volumi. Secondo una recente valutazione questo mercato ha raggiunto circa 24.000 t nel 2011, pari a un valore di 460 milioni di euro.
In questo ambito troviamo zuppe pronte fresche, pietanze, snack, hamburger e anche carni e pesci, freschi, puliti con aggiunte di aromi pronti per essere cucinati.
Ma possiamo anche includere la gastronomia quasi pronta (basi per pizza, sughi freschi e basi per torte).
Oltre che dalla qualità, il loro successo deriva dai packaging ad alto contenuto di servizio. Tutte le categorie di piatti pronti dell’area chilled food prevedono un vassoio o scodella di plastica e un film plastico o un top di chiusura.
L’imballo usato per il confezionamento deve assicurare una shelf life adeguata e una barriera garantita agli agenti esterni.
In molti casi la confezione è studiata per essere immessa nel forno a microonde.

Prodotti ortofrutticoli freschi di IV gamma. La IV e V gamma (convenience food) sono nate e si sono sviluppate in breve tempo, incontrando l’apprezzamento del consumatore.
La filiera italiana dei prodotti ortofrutticoli di IV gamma coinvolge circa 500 aziende agricole e circa 120 realtà produttive che si occupano dei processi di lavorazione e di packaging. Un punto di forza di questo settore, secondo Ismea, è la forte integrazione verticale tra fase agricola e fase industriale, che consente un’equa distribuzione del valore lungo la filiera produttiva con ritorni economici positivi. Attualmente il mercato della IV e V gamma è costituito essenzialmente (95%) da verdure già pronte e da frutta per il restante 5% circa.
Nel 2010 il mercato globale italiano ha raggiunto gli 800 milioni di euro, con una crescita rispetto all’anno precedente del 6%, mentre, in termini quantitativi, ha raggiunto le circa 735.000 t, di cui il 50% circa in nord Italia. Il 2011 dovrebbe avere segnato un’ulteriore crescita del 7% in quantità e del 10% in valore.
Negli ultimi dieci anni, gli acquisti hanno segnato un incremento del 380%, con ulteriori prospettive di sviluppo.
Questi convenience food vengono essenzialmente distribuiti attraverso la GDO, il cui share è valutato intorno al 90%.
Il confezionamento è realizzato in buste in PP biorientato, vaschette di PET o PS. Solo nel 3-4% dei casi si prevede un imballo in poliaccoppiato da converter, ovvero quando la shelf life preveda alcuni giorni di vita in banco di refrigerazione.                                               

Plinio Iascone
Istituto Italiano Imballaggio

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