Gli imballaggi di legno (2022)

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La storia ci dice che furono i Fenici a realizzare i primi imballaggi di legno per il trasporto di merci molto preziose. Di seguito riportiamo informazioni sulle diverse tipologie oggi in uso, sull’andamento del mercato nel 2022 e sui settori di impiego.

Barbara Iascone

Interpreti indiscussi del concetto di sostenibilità, gli imballaggi di legno garantiscono da sempre la sicurezza delle merci nelle fasi di trasporto e movimentazione logistica: grazie alla loro resistenza e alla capacità di assorbire in maniera eccellente urti e vibrazioni, riducono al minimo eventuali danni e relative perdite. Non va trascurato anche il loro aspetto ecologico, un valore riconosciuto a livello internazionale, in quanto realizzati con un materiale riciclabile e biodegradabile. I legni impiegati per produrre gli imballaggi possono essere di diverso tipo e qualità; tra i più comuni, troviamo pino, faggio, larice e betulla, ma possono essere anche materiali riciclati o provenienti da foreste gestite in maniera sostenibile riducendo in maniera sensibile gli sprechi e l’impatto ambientale.

Fotografia di un settore

Tipologie

Il comparto degli imballaggi di legno rappresenta circa il 17,5% del totale della produzione italiana di imballaggi espressa in tonnellate, con una rappresentatività che passa al 4,5% se ci si riferisce al fatturato.

In base alla suddivisione riportata su Imballaggio in cifre - il compendio statistico economico che l’Istituto Italiano Imballaggio redige ogni anno - il segmento si suddivide in:

  • pallet;
  • imballaggi industriali;
  • cassette in legno;
  • tappi in sughero.

I primi rappresentano il 77% del comparto, mentre gli imballaggi industriali ne rappresentano il 15%. Queste due categorie, che insieme fanno il 92% della produzione di imballaggi in legno, sono impiegate esclusivamente nel mondo del trasporto e della logistica e per questo, più di altre tipologie di packaging, sono particolarmente sensibili all’andamento dell’industria manifatturiera. Nel biennio 2020-2021, gli imballaggi di legno hanno mantenuto buone posizioni di mercato, registrando andamenti tendenziali positivi. E questo nonostante le difficoltà generate dall’aumento dei prezzi della materia prima - più che raddoppiati nel 2022 rispetto al 2019 - dalla pandemia e dalle tensioni geopolitiche.

Quotazioni delle materie prime.

Nel 2021 il trend delle quotazioni dei prezzi delle voci relative alle materie prime utilizzate per produrre imballaggi in legno, monitorate presso la Camera di Commercio di Milano, risulta essere stato abbastanza altalenante. A inizio anno le quotazioni hanno registrato dei leggeri cali, per impennarsi nella parte centrale dell’anno. A partire dall’autunno le quotazioni hanno ricominciato a registrare cali generalizzati caratterizzando anche l’ultima parte dell’anno.

Dati di mercato

Fonte: elaborazioni Istituto Italiano Imballaggio su dati ISTAT

L’ultima edizione di Imballaggio in Cifre ha riportato una rettifica riguardo ai dati relativi all’anno 2020; infatti, diversamente da quanto indicato in precedenza, l’anno aveva chiuso con una produzione in crescita di oltre il 4%, dove i pallet da soli registravano un balzo in avanti del 5%. Tale crescita si è assestata nel 2021 dove le tonnellate di imballaggi in legno sono arrivate a superare le 3.180 t/000 con un andamento tendenziale pari al +11%. Le valutazioni dell’anno 2022 si basano sui primissimi indicatori elaborati dall’ISTAT, pertanto parliamo ancora di dati preconsuntivi. In base a quanto elaborato, l’anno dovrebbe aver chiuso con una produzione in crescita del 2,5%, portando le tonnellate di imballaggi in legno a superare le 3.300 t/000. Anche il commercio estero nel 2022 è stato caratterizzato da ritmi positivi, in crescita sia le importazioni, +2%, che le esportazioni, +10%. In crescita del 2% anche il fatturato.

  • La produzione è rappresentata, come sempre, per la maggior parte dai pallet (71,5%): questa tipologia, nel 2022, dovrebbe chiudere con una crescita pari al 2,7%, confermando l’andamento tendenziale positivo che ne ha caratterizzato gli ultimi anni. Ricordiamo che, anche nel biennio 2020-2021, a fronte di grandi incertezze, sono riuscire a mantenere buone performance. In base all’analisi della Banca Dati dell’Istituto Italiano Imballaggio il settore pallet risulta destinato per il 46,9% al settore alimentare, suddiviso in bevande e liquidi alimentari per il 21,6% e in food per il 25,3%. Il 23,1% è destinato all’area dei prodotti di largo consumo non alimentare (cosmetico, farmaceutico, detergenza domestica, ecc.), mentre il restante 30% è destinato all’area non alimentare in generale, di cui il 3,9% al settore chimico. Nell’ambito degli imballaggi in legno esistono poi gli imballaggi industriali, composti da casse, perlopiù realizzate su misura, grandi bobine per cavi elettrici, casse per vini, scatole di grandi dimensioni, ecc. Nel 2022 questa tipologia di imballaggi dovrebbe assestarsi intorno alle 493.000 tonnellate, in crescita del +1% rispetto all’anno precedente.
Tabella 1. Bilancio globale del settore imballaggi di legno.
  2019 2020 2021 Prec. 2022
Fatturato Mln Euro 1.609 1.545 1.561 1.592
Addetti - - - 10.200
Aziende operanti n. - - - 2.057
Produzione t/000 2.734 2.850 3.182 3.262
Esportazione 170 178 173 190
Importazione 436 397 433 442
Utilizzo apparente 3.000 3.069 3.442 3.513
Fonte: Imballaggio in cifre Istituto Italiano imballaggio
  • Le cassette vengono utilizzate nel settore ortofrutta, ittico e vivaistico. Negli ultimi anni questi imballaggi hanno subito un lento ma costante calo, vista la sostituzione con cassette realizzate con altri materiali: risulta infatti in costante aumento il ricorso al cartone ondulato per l’ortofrutta, mentre il settore ittico si sta orientando a un uso quasi esclusivo di cassette di plastica e polistirolo. Nel 2022 il settore dovrebbe chiudere con un -1%.
Tabella 2. Produzione della filiera imballaggi di legno. Dati in t/000.
  Imb. industriali Tappi sughero Cassette Pallet
2019 480 31,3 180 2.043
2020 472 57 176 2.145
2021 488 69 180 2.445
Prec. 2022 493 80 178 2511
Fonte: Imballaggio in cifre Istituto Italiano imballaggio
  • Tra gli imballaggi in legno rientrano anche i tappi in sughero; si tratta di un settore di nicchia, che rappresenta appena il 2,2% del comparto, eppure di estrema rilevanza dato che l’Italia è tra i più importanti produttori di sughero. Nel 2022 l’area registra una crescita di circa il 17% in termini produttivi, toccando circa 80.000 tonnellate. Vengono essenzialmente impiegati nel settore vino e spumanti, sebbene sempre più spesso vengano rimpiazzati dai tappi sintetici realizzati in agglomerati di plastica.

Il riciclo degli imballaggi di legno

(dati Rilegno)

In base all’ultimo report relativo alla gestione rifiuti derivanti dagli imballaggi in legno messo a punto da RILEGNO (il consorzio che, nell’ambito del sistema CONAI, si occupa del recupero e riciclo degli imballaggi di legno) risulta che nel 2021 sono stati recuperati quasi il 65% degli imballaggi immessi al consumo, vale a dire quegli imballaggi che, una volta utilizzati sul territorio nazionale, producono un rifiuto sul territorio; in questa classificazione rientrano anche gli imballaggi di produzione estera. Nel 2021 state circa 2.198 t/000 le tonnellate di legno raccolte e riciclate (+16% rispetto al 2020), di cui il 45% è imputabile agli imballaggi.

Scopri maggiori informazioni sulle aziende citate in quest'articolo e pubblicate sulla Buyers' Guide - PackBook by ItaliaImballaggio
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