Genesi di un Gruppo

Le strategie di crescita messe in campo da Punto Pack, che acquisisce MAV e consolida la propria posizione di B Corp, nel nome dell’economia circolare e della sostenibilità. Obiettivi condivisi e sinergie reali nella produzione di imballaggi di plastica.

Pnunto di riferimento nel packaging nutraceutico e farmaceutico e primo produttore di imballaggi in plastica ad avere ottenuto la certificazione B Corp, Punto Pack (Parma) si è mossa in modo deciso nei settori del cosmetico e alimentare acquistando MAV Srl, una delle società più interessanti nell’ambito del packaging wide mouth.

«L’operazione MAV - spiega Roberto Nisica, presidente di Punto Pack - nasce anzitutto dal sodalizio con il titolare William Tozzi, con cui da anni condividiamo esperienze tecniche, operative e commerciali. Diventare partner effettivi ci permetterà di aggregare le due aziende in un Gruppo da oltre 25 milioni di fatturato e più di 5 milioni di EBITDA, e poter mettere in campo un ventaglio di sinergie che sono il filo conduttore della nostra crescita. Integrazione, ottimizzazione produttiva, razionalizzazione logistica e complementarità delle gamme sono i nostri punti di forza».

Gli fa eco William Tozzi, presidente di MAV: «Mi sono sempre trovato a mio agio con Roberto Nisica e poter collaborare in modo più stretto offrendo il mio contributo alla crescita del Gruppo, realizza quanto ho desiderato per la mia azienda, che rappresenta la mia vita professionale. Son certo che la combinazione di capacità produttiva, organizzativa e di innovazione della Punto Pack con il nostro know-how specifico nel cosmetico saprà darci grandi soddisfazioni».

Una compagine per la plastica “etica”

Punto Pack e MAV, oltre ad avvalersi di tecnologie e macchinari all’avanguardia per soffiare, estrudere, stampare, serigrafare e decorare flaconi, vasi ed accessori in PET, RPET, HDPE e LDPE, condividono obiettivi importanti: dal welfare, cura e rispetto per i propri dipendenti alla gestione oculata delle risorse.

Entrambe hanno infatti implementato molte piccole e grandi azioni per ridurre consumi, ottimizzare processi, recuperare emissioni così da rendere positivo il bilancio ambientale.

«D’altronde - interviene Nisica - la plastica è per sua natura riciclabile al 100% ed è quindi la più sostenibile tra le materie prime utilizzate per il packaging, visto che per produrla si usa molto meno combustibile fossile, molta meno acqua e si immette nell’atmosfera una quantità inferiore di CO2 rispetto ad alluminio, vetro e carta».

Il Gruppo Punto Pack / Mav è dunque in prima linea nella campagna di sensibilizzazione circa l’uso corretto, la gestione e il riciclo delle plastiche.

«Siamo convinti che, in questo senso, sia fondamentale agire sul piano culturale a difesa di questo materiale, perché» conclude Roberto Nisica «la plastica in sé non è dannosa per l’ambiente: tutto dipende dall’utilizzo e dalla gestione post-consumo che ne facciamo».

Essere e produrre da B Corp

Il Gruppo Punto Pack / MAV segue la filosofia B Corp, che richiede alle aziende di attenersi ai principi di economia e filiera circolare certificata. Nel seguito, la sua declinazione degli obblighi statutari.

  • Immettere nella filiera del riciclo della plastica la totalità degli scarti di produzione, peraltro già ridotti del 50% negli ultimi 5 anni grazie a severi controlli di qualità sulla linea produttiva.
  • Avvalersi di logistica integrata e a corta distanza per i clienti e per la rete dei fornitori, scelti in aderenza ai principi e all’etica aziendale.
  • Utilizzare quanto più possibile energie rinnovabili (non a caso, le sedi produttive-logistiche di Parma e Bologna sono dotate di impianti fotovoltaici all’avanguardia che sfruttano l’intera superficie coperta, rappresentando un importantissimo contributo alla positività delle emissioni di CO2).
  • Proporre packaging sostenibili: un’ampia scelta di materiali eco-compatibili, tra plastica riciclata Replastic o derivata da fonti rinnovabili bio-based.
  • Produrre articoli che siano al 100% sostenibili: per questo motivo viene posta particolare attenzione alla filiera di tutti i componenti utilizzati e assemblati per raggiungere l’impatto zero.
  • Investire in ricerca, in sviluppo e nell’implementazione di un design ultrasottile, ottimizzato per garantire la corretta riciclabilità post-consumo.

 

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