Encoding Beauty: il punto di vista di... N&B Natural is Better
È N&B Natural is Better, Società Benefit impegnata da oltre 30 anni nella produzione e ricerca di soluzioni cosmetiche bio, la protagonista della componente “prodotto” di Encoding Beauty, la linea di produzione che a Cosmopack 2023 mostrerà i vantaggi del track and trace applicati al settore cosmetico.
Apprezzata per gli elevati standard qualitativi ed etici, che portano innovazione di prodotto e sociale nei territori in cui opera - il celebrato Salento - N&B si distingue per la sostenibilità della filiera produttiva: un modello di crescita supportato dalla costante ricerca di nuove soluzioni e dall’applicazione di tecnologie avanzate lungo tutto il percorso di filiera, dalla coltivazione allo scaffale.
Lo racconta a ItaliaImballaggio Domenico Scordari, fondatore e CEO di N&B Natural Is Better, che dal 2016 è anche BCorp con una mission che indica un’idea di sostenibilità chiara: “people and planet first”.
«Il progetto - esordisce Scordari - mette in risalto che siamo tra le poche aziende del settore a seguire un concept produttivo a km zero per tutto il percorso di filiera, from plant to beauty. Mettiamo in atto un sistema di produzione fortemente orientato alla qualità, tracciato in ogni passo e coerente con il concept del progetto aziendale: la bellezza rigenerativa che coinvolge ogni aspetto, dalla produzione al consumo, passando per la R&D e la fornitura».
Coerente con la propria anima BCorp, N&B guarda dunque al consumatore come destinatario di un messaggio chiaro, dove il concetto di beauty coinvolge ogni passaggio produttivo, mirando a garantire, benessere, qualità e sicurezza, temi al centro della proposta Encoding Beauty.
Regenerative Skincare
Protagonista del progetto Encoding Beauty 2023 è l’Aloe vera del Salento, una pianta ritenuta ormai autoctona da oltre 20 anni, in un territorio che presenta un microclima favorevole, grazie all’esposizione ai due mari e al modello di agricoltura rigenerativa praticato da N&B. Un approccio che impatta sulla qualità della coltura, sul prodotto che ne deriva e sul territorio in cui tutto questo accade, praticando un concetto di sostenibilità ambientale e sociale oltre che economica.
«Il continuo impegno dei nostri Laboratori N&B in R&D - spiega Scordari - ci permette di dotare il prodotto di “una carta di identità”, dando evidenza delle sue capacità di agire in modo personalizzato sulle diverse composizioni del microbiota della pelle, unico per ognuno di noi. Si va quindi ben oltre le abituali categorizzazioni come, ad esempio, pelle secca o grassa.
L’ Aloe del Salento è “microbiota friendly”, capace quindi di svolgere un effetto barriera, portare equilibrio e benessere alla pelle, contrastando invecchiamento, eruzioni cutanee, irritazioni.
La terra in cui coltiviamo la nostra Aloe, se aggredita, perde di ricchezza e diventa improduttiva. Lo stesso ragionamento è stato portato nel mondo dello skincare, che parte dalla coltura rigenerativa che applichiamo nei nostri campi, per sviluppare un modello di business che guarda appunto a una bellezza rigenerativa».
Mettendola a confronto con prodotti simili derivanti da colture tradizionali, alcune ricerche specialistiche hanno dimostrato che l’aloe del Salento produce una percentuale di principi attivi del 4.5 superiore rispetto alla media dei prodotti presenti sul mercato.
«Un risultato che mette in evidenza i vantaggi di un percorso di benessere che parte dalla straordinaria pianta benefica e viene poi valorizzato dalla nostra capacità e passione, a cui si aggiunge la produzione a freddo: un processo che permette di mantenere la perfetta integrità del principio attivo. A Cosmopack vedremo quindi un prodotto multitasking, con la veste di una crema e una texture molto particolare che funge anche da siero».
La tutela del consumatore
«La tracciabilità ha un valore fondamentale per proteggere la trasparenza della aziende e la sicurezza del consumatore» prosegue Scordari. «Nel comparto skincare si investe moltissimo in tecnologia, guardando sempre di più agli standard farmaceutici. È una dimensione che stiamo approcciando anche noi, con investimenti di cui si vedranno i primi risultati in un nuovo stabilimento attivo nei prossimi mesi. Lo scopo è garantire il massimo standard qualitativo anche con il track and trace, che, tra l’altro, riveste un ruolo fondamentale in termini di brand reputation. Encoding Beauty mette in campo questi valori, segnalando anche al consumatore l’importanza dell’origine di un prodotto: in gioco ci sono la trasparenza e la credibilità stessa di ogni attore coinvolto nella filiera».
Tracciare e certificare
Scordari aggiunge che N&B sviluppa soluzioni cosmetiche personalizzate in oltre 60 paesi del mondo, forte di un elemento assolutamente prioritario, ovvero la qualità e tracciabilità sia della materia prima che delle formulazioni realizzate.
«A rafforzare il concetto di filiera di qualità, N&B è certificata Uni En Iso 9001 e ISO 22716 (GMP). A questo si aggiunge la certificazione Ecosmetica da ECOGRUPPO ITALIA e da NATRUE e, a ulteriore garanzia di sicurezza e protezione del consumatore, vengono eseguiti test clinici in ambito universitario. Ma dato che per noi - precisa il Founder - tracciabilità significa governare in prima persona ogni fase dell’attività di produzione (coltivazione, raccolta, estrazione, stabilizzazione del principio attivo, formulazione, controllo qualità, riempimento), arriviamo quindi a un prodotto sartoriale che vive molti momenti di tracciamento in diverse fasi del processo, mettendo sempre al primo posto il forte impegno in Ricerca & Sviluppo.
Siamo molto orgogliosi di essere partner del progetto CosmoFactory 2023, ringraziamo non solo Cosmoprof per aver coinvolto N&B per l’aspetto formulativo e di processo di prodotto, ma anche i nostri partner Induplast Packaging Group e Antares Vision Group, centrali nella filiera della cosmesi sul fronte packaging e identità digitale.
Per quanto la collaborazione con Antares Vision si stia intensificando, siamo comunque convinti che il fattore umano sia ancora vincente, perché aggiunge alle procedure e ai dati l’impatto del pensiero dei nostri collaboratori e partner. Questo, ovviamente, senza nulla togliere ai sistemi di visione, che possono supportare il comparto beauty nel consolidare la qualità percepita» e prosegue «La tecnologia del track and trace affianca le persone, il cui ruolo resta indispensabile, portandole a fare meglio il proprio lavoro. Un’etichetta leggermente imperfetta può infatti sfuggire all’occhio umano, cosa che non accade alla macchina. In altri termini, al consumatore non arriverà mai un tappo chiuso male o un’etichetta poco leggibile, rafforzando così i concetti di affidabilità e trasparenza che accrescono il valore del brand e del prodotto.»
«Sul fronte tracciabilità, il controllo qualità resta uno degli aspetti più importanti. Penso in particolare ai controlli microbiologici, che molto hanno a che fare con la sicurezza del consumatore finale. Al riguardo, N&B si è dotata di un laboratorio interno, procedure Qualità con un ampio range di certificazioni, pieno controllo sulla provenienza della materia prima ma anche del prodotto finito e del packaging. Aspetti, questi, che riducono a zero i rischi, rafforzando al contempo anche l’immagine aziendale e il concetto di trasparenza. Non abbiamo feedback negativi dal mercato, il che dà la misura del livello di responsabilità che ci siamo assunti, non solo rispetto al prodotto ma anche nel rapporto tra prodotto e packaging, su cui il track and trace può, come puntualizzato prima, fornire un importante contributo».
Visioni di sostenibilità e di impresa
«Ben prima di diventare Bcorp, abbiamo definito una mission aziendale che recita “People and Planet First”» racconta Scordari. «Questo significa che ogni scelta e azione produttiva non deve arrecare danno alle persone e al pianeta, ma mettere al centro della crescita aziendale il concetto di economia sostenibile e rigenerativa. Il che comporta attenzione alle emissioni, all’impatto della produzione sulle persone che vivono sul nostro territorio, che per noi contano molto, come parte integrante del nostro concetto di sostenibilità».
L’idea di impresa di Domenico Scordari, d’altronde, è quella di un’orchestra, con un direttore capace di aggregare gli elementi migliori per costruire un insieme straordinario.
Ecco perché al concetto di sostenibilità aggiunge una parola lontana dalla fast economy: durevole. Un concetto da estendere ai rapporti con i 75 collaboratori tutti legati al territorio, alle relazioni, all’emivita dei beni. Un approccio che è valso all’azienda Bcorp il riconoscimento Best for The World nel 2021 e 2022 nella categoria Ambiente & Biodiversità, che misura la tangibilità dell’impatto all’interno del team, della comunità, del contesto in cui l’azienda opera.
«Il principio di “durevolezza” che guida le nostre scelte ci permette di seguire la direzione corretta, dando piena concretezza al concetto di business rigenerativo che parte dalla pianta e arriva al sistema di trasporto o al nastro di adesivo che chiude i cartoni, con l’obiettivo di proteggere un prodotto che porti benessere nel tempo».