Elogio della lettura (su carta)

Assemblea della Federazione Carta e Grafica: oltre ai numeri di una filiera che vale l'1,4% del PIL nazionale e alle iniziative a sostegno del comparto, una riflessione molto esplicita sul valore della conoscenza acquisita tramite libri e giornali che, secondo gli esperti, lascia al palo l'informazione sul web. Parola di Lironi, Mieli, Favari e Rocca. Luciana Guidotti

Sembra proprio che i libri possano curare la più pericolosa delle malattie umane: l'ignoranza... Aforismi a parte, chi non legge e non si informa, limita le proprie possibilità di comunicare e di crescere dal punto di vista culturale ed emotivo.
Questo uno dei temi di fondo che hanno sostanziato l'incontro pubblico organizzato dalla Federazione della Filiera della Carta e della Grafica il 22 giugno a Milano e intitolato “Più lettura, più comunicazione, più cultura”.
Il suo presidente Pietro Lironi ne ha argomentato la scelta, con lo stile diretto e conciso cui ci ha abituati, sottolineando espressamente il ruolo che la Federazione sta svolgendo nei confronti delle istituzioni e del mondo politico, affinché si assumano una precisa responsabilità e adottino efficaci misure di incentivazione e stimolo alla lettura e alla comunicazione.
«Sono solo tre le parole, su cui si fonda lo spirito di un Paese che guarda avanti. Perché - ha detto Lironi - con la lettura si comunica, si scambiano idee, ci si confronta dialetticamente e la comunicazione oggi pervade ogni istante della nostra vita, senza limiti di spazio e di tempo. Dalla loro unione deriva la cultura, con cui si formano le coscienze, si nutre il cervello, si fanno crescere le generazioni».

I contenuti e le idee fanno la differenza
Prima di lasciare spazio agli illustri protagonisti dell'informazione invitati all'incontro, Lironi ha fornito qualche dato, davvero poco consolante: fra il 2007 e il 2015, i consumi di prodotti culturali (libri e giornali) si sono ridotti del 35%, scendendo sotto l’1% della spesa complessiva delle famiglie italiane; gli investimenti pubblicitari sulla stampa si sono più che dimezzati (-56%) e le statistiche dicono anche che il nostro paese occupa il terzultimo posto nella UE per tassi di lettura. Che fare, dunque?
Ovviamente non esiste una ricetta miracolosa e preconfezionata per far fronte a questi fenomeni, su cui è però fondamentale meditare.

Sollecitati da Cristiano Militello (inviato di Striscia la Notizia, attore, cabarettista e conduttore televisivo e radiofonico), Paolo Mieli (giornalista, storico, scrittore), Andrea Favari (AD di Società Europea di Edizioni - il Giornale) e Christian Rocca (Direttore di IL - mensile de Il Sole 24 Ore) non hanno quindi mancato di affrontare gli aspetti più eclatanti del difficile momento del mondo editoriale, delineando i possibili percorsi da intraprendere per superare l’impasse generato dalla crisi economica e da quella strutturale del settore, alle prese - tra l'altro - con una pervasiva digitalizzazione delle informazioni.

Pur con accenti diversi, tutti e tre hanno portato tesi di difesa a oltranza della carta stampata, l'unico mezzo in grado di trasferire contenuti di qualità.
Il più drastico, Mieli, non ha avuto mezzi termini nel descrivere "da rapina" l'informazione sul web, dato che «non produce contenuti originali, fagocita anzi quelli su carta, quasi sempre in modo frettoloso così da non indurre alla riflessione; non si imprime nella memoria degli individui né tanto meno ne risveglia lo spirito critico». Con un minus ulteriore, legato alla gratuità generalizzata dell'offerta online, che genera la pessima abitudine a sminuire il valore stesso dell'informazione.

Emblematici, al riguardo, i casi proposti da Rocca, nel citare esperienze alternative fatte da due giornali blasonati. Puntando al "digital first", The Guardian ha infatti voluto ampliare la platea dei propri lettori dando vita a «una piattaforma dai contenuti giornalistici davvero straordinari, che si è tuttavia scontrata con risultati economici disastrosi». Di tutt'altro tenore l'esperienza di Le Monde che, salvato in extremis dal fallimento cinque anni fa, ha impostato la ripresa scommettendo di nuovo sulla carta, ottenendo risultati molto positivi.

Favari, dal canto suo, ha sottolineato il prezioso contributo dei libri distribuiti come supplementi dei quotidiani nel sostenere l'attività delle case editrici in termini di fatturato e volumi.
Un intervento, il suo, che ha offerto il destro a ulteriori riflessioni, questa volta sulla censura, con un esplicito riferimento alla recente scelta editoriale di allegare il "Mein Kampf" di Hitler a Il Giornale: tutti concordi i pareri sulla necessità di garantire sempre e comunque la massima libertà di lettura, ravvedendo in qualsiasi tipo di censura una deriva pericolosa e intollerabile.

Una Federazione
di idee e fatti

La Federazione della Filiera della Carta e della Grafica riunisce i valori di tre associazioni nazionali di categoria - Assografici (grafica e cartotecnica -  trasformazione), Assocarta (carta) e Acimga (macchine per la grafica e cartotecnica) cui si aggiunge Comieco come socio aggregato - con lo scopo di aumentare il livello di rappresentanza e di tutela di interessi nei confronti degli interlocutori istituzionali.

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